Attualità
L’Ospedale di Ariano Irpino svuotato di ogni potenzialità e funzionalità.
Dal comitato Operatori Ospedalieri e Territoriale, riceviamo e pubblichiamo: Questa lettera vuole esprimere profondo sconcerto e indignazione per l’inspiegabile “assenza” della direzione strategica dell’Asl nel dar risposta ai grandi problemi che angosciano tutto il territorio e l’Ospedale di Ariano Irpino. A nulla sono valse le numerose richieste, con le quali si sottolineavano, in tempi non sospetti, le gravi carenze di personale, la carenza di strumentazioni, di beni e servizi essenziali per poter assicurare l’idonea erogazione dell’assistenza sanitaria ai cittadini.Un ospedale in cui pazienti,medici, infermieri, tecnici, o. s. s. sono impauriti, sia per la contagiosità ed aggressività di un virus, sia per l’inadeguatezza e lo scarso numero di quei dispositivi di protezione individuale (mascherine, visiere, tute) che garantirebbero, un minimo di sicurezza durante le procedure assistenziali.
Siamo abbandonati a noi stessi dall’Asl che affronta in maniera del tutto inadeguata questo tragico momento, mettendo a rischio pazienti (ricoverati e quelli chiusi in casa), cittadini ed operatori sanitari non eseguendo test diagnostici Covid-19.
Le carenze cominciano a livello territoriale dove, come denunciato dal presidente dell’ordine dei medici e dai sindacati degli infermieri, mancano presidi e medici di base( perquarantena o malattia) e la dove ci sono, non vengono messi in grado di operare in sicurezza . Lo stesso vale per la medicina territoriale e il 118.Non esiste un servizio di epidemiologia efficace e non esistono linee guida adeguate. Non esistono ambulatori specialistici organizzati nè a livello distrettuale e nè a livello Ospedaliero. E’ stato semplice bloccare e tagliare le attività, ma i pazienti a chi si rivolgono?
L’Ospedale Sant’Ottone Frangipane è ormai svuotato di ogni potenzialità e funzionalità. Sono chiusi i reparti di Medicina, Lungodegenza, Neurologia ed Ostetricia e Ginecologia. Esiste solamente un percorso per pazienti affetti Covid-19 (32 p.l. + 7 di terapia intensiva) già saturi. Le altre Uoc sono sottotono perché il personale viene utilizzato in parte ed a rotazione per il percorso Covid-19 che in realtà, anziché occupare un’ala dell’Ospedale è mal distribuito in maniera da mettere a rischio di infezione tutti gli ambienti (dal Pronto soccorso alla sala operatoria) e tutto il personale.
In questo drammatico scenario, vediamo solo a distanza e sui media il nostro Direttore Generale fare dichiarazioni di sostegno e vicinanza verso i propri dipendenti. Allo stesso modo non abbiamo mai visto(pur se Specialista in Igiene ed Epidemiologia con esperienza all’ISS) il nostro Direttore Sanitario Aziendale. La direzione Sanitaria Ospedaliera cerca di raccogliere i cocci e va avanti con ordini di servizio prendendosi responsabilità a volte non giustificate.
Noi ci sforziamo di vivere la quotidianità a fianco degli ammalati nelle ambulanze, nella tenda pre-triage, nel pronto soccorso, nelle terapie intensive, nei vari reparti , sopperendo con responsabilità alle inaccettabili carenze.Non vediamo nulla di buono in prospettiva, non sappiamo se i nostri sacrifici servono ai pazienti, alla nostra struttura, o se sono solamente finalizzati a sopperire a carenze di altri territori. Abbiamo la fondata paura che questo ospedale diventi solamente un lazzaretto Covid-19e, di giorno in giorno, come già annunciato dal DG, metterà a disposizione per questa patologia posti letto senza avere mezzi adeguati e personale. Non vediamo applicare protocolli e percorsi adeguati per evitare il propagarsi dell’infezione in ospedale, cosi come non vediamo una programmazione a breve-medio termine sul mantenimento di attività di tutti gli altri reparti. Di contro dopo la chiusura di otto giorni del Pronto soccorso, ogni giorno di più la sfiducia dei cittadini va aumentando.
Chiediamo una reale e tangibile assunzione di responsabilità e di adoperarsi immediatamente affinchè vengano reperiti, nonostante l’attuale difficoltà di approvvigionamento, i dispositivi indispensabili ai lavoratori per poter operare in condizioni di sicurezza, i farmaci, le attrezzature, l’assunzione di specialisti, medici, infermieri ed altro personale indispensabile per dare una adeguata assistenza ai nostri pazienti. Lo screening di operatori, pazienti ospedalizzati e domiciliati, loro familiari e cittadini rimane il fondamento di una efficace prevenzione. Una dirigenza esperta e presente sul campo sarebbe una garanzia per tutti.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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