Attualità
M5S Ariano – “Sull’Alto Calore nessuna discontinuità. Ciarcia recita un copione già visto”
Dal M5S di Ariano, riceviamo e pubblichiamo:
Ci si attendeva da parte dell’Alto Calore un’inversione di tendenza per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica e l’erogazione dei servizi ai cittadini. Evidentemente, però, l’amministratore unico Michelangelo Ciarcia, non è riuscito ad imprimere ad oggi la svolta auspicata. Da vari giorno già abbiamo contato i primi disservizi, durante i quali l’erogazione dell’acqua ad Ariano Irpino e in altri comuni irpini viene sospesa in una fascia temporale compresa tra la sera e la mattinata del giorno successivo.
Le dichiarazioni di Michelangelo Ciarcia ed i comunicati dell’Alto Calore, attraverso i quali l’ente espone scarne motivazioni sulla mancata erogazione dell’acqua, parlano di riduzioni della portata determinata da presunti consumi eccessivi ed alte temperature. Oltre all’imbarazzante genericità dei motivi addotti, sembra paradossale che vi possano essere difficoltà di approvvigionamento dopo mesi caratterizzati da precipitazioni abbondanti. Senza contare, poi, le sospensioni idriche disposte senza preavvisi e/o comunicati alla cittadinanza.
Una situazione divenuta insostenibile per gli utenti del servizio, i quali, oltre a subire pesanti disagi, continuano a pagare bollette piuttosto elevate, decisamente sproporzionate rispetto a normali consumi individuali e familiari, soprattutto se rapportate alla cattiva qualità del servizio erogato.
Sembra di assistere alla recita di un copione sempre uguale nel corso degli anni.
Il Movimento 5 Stelle di Ariano Irpino intende sottoporre all’attenzione di istituzioni e cittadini una serie di questioni.
Innanzitutto, è più che opportuno mettere nuovamente in risalto come la Regione Campania, durante l’emergenza idrica del 2017, istituiva una unità di crisi composta dai rappresentanti della Direzione Generale dell’Ambiente, dell’Ente Idrico Campano e dai Gestori del servizio idrico, al fine di programmare interventi urgenti. Interventi da effettuare da parte dell’Alto Calore Servizi s.p.a. e della GESESA S.p.A. per un totale di euro 2.430.000,00, nell’arco di sessanta giorni al fine di permettere il recupero di risorsa idrica pari a circa 545 litri al secondo, riattivando soprattutto campi pozzi inutilizzati e sostituendo tronchi di adduzione.
Ci chiediamo se tali interventi siano stati effettuati, e, se veramente compiuti, quanto siano stati efficaci.
Inoltre, un anno dopo, sulla scia delle misure adottate nel 2017, il Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano, in data 22 novembre 2017, si riuniva ed emanava la delibera n. 6/2017, nella quale si chiedeva a ciascun Ambito Territoriale di predisporre piani finalizzati a fronteggiare possibili emergenze nel corso dei periodi estivi ed autunnali del 2018.
Queste indicazioni all’EIC avrebbero dovuto consentire di elaborare un piano di interventi emergenziali da porre all’attenzione della Giunta della Regione Campania (ai sensi della Legge Regionale n.15/2015). Il coordinatore del Distretto “Calore Irpino”, ing. Giovanni Colucci, nella seduta del 19/12/2017, decretava priorità e indirizzi, individuando gli interventi finalizzati al recupero della risorsa idrica da eventuali nuovi pozzi o captazione di sorgenti.
Successivamente, il RUP ing. Carmine Montano, dell’Autorità Ambito Territoriale Ottimale n.1 “Calore Irpino”, inoltrava a tutti i Gestori territoriali dell’ex ATO 1 una nota, prot.n.32 del 02/01/2018, nella quale si chiedeva di individuare i possibili interventi per fronteggiare una probabile nuova emergenza, stabilendo tempistiche di livello di progettazione e importi degli interventi. Tali opere, incluse nel Piano degli interventi di mitigazione della crisi idrica dell’ATO 1 “Calore Irpino” avrebbero dovuto incrementare l’immissione di acqua attraverso nuovi prelievi e/o potenziamento di captazioni già in atto.
I tempi per i suddetti interventi erano previsti in un arco temporale tra 30 e 180 giorni: già lo scorso anno ritenevamo che si fosse in forte ritardo nella realizzazione di interventi adeguati a contrastare da subito un’emergenza idrica estiva-autunnale. Ricordiamo che le opere programmate, a carico dei comuni interessati o della stessa Alto Calore Servizi S.P.A., finalizzate a recuperare una portata d’acqua stimata pari a circa 1316 l/s, a realizzare 75 km di nuovi adduttori e nuovi volumi di accumulo per circa 4.000 mc, avevano un costo stimato in euro 38.242.205,42. Soldi che, in base ai piani sopra descritti, avrebbe dovuto mettere a disposizione la Regione Campania.
Ci chiediamo, a questo punto, se l’Ente Idrico Campano abbia mai sottoposto tale piano di interventi alla Regione, e se quest’ultima, una volta recepito, lo abbia finanziato.
Allo stato attuale, le misure previste ci sembrano ancora relegate alla dimensione puramente virtuale: ci avviciniamo al periodo dell’anno considerato più critico, senza sapere se un piano da completarsi già un anno fa sia stato quantomeno avviato. Le sospensioni idriche di questi giorni ci suggeriscono che nulla è mutato rispetto al passato.
Sappiamo molto bene, ormai, che i mali storici che affliggono il servizio idrico irpino, in seno all’Alto Calore, sono: iniqua ripartizione dell’acqua tra Campania e Puglia, assenza di trasparenza nelle scelte aziendali, una gestione disastrosa dal punto di vista patrimoniale, inadeguatezza della rete. La condizione dell’ente idrico irpino è tuttora drammatica, quella di una società che fino a poco tempo fa era sull’orlo del fallimento ed oberata da passività che superavano i 200 milioni di euro, per debiti superiori a 140 milioni di euro e crediti non riscossi pari a circa 95 milioni.
Vogliamo anche sapere se i tentativi di risanamento patrimoniale della società siano andati nella giusta direzione.
Per quanto riguarda la ripartizione dell’acqua con la Regione Puglia, è palese il fallimento degli accordi sottoscritti nel giugno e nell’agosto 2017 dall’allora Presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano con l’Acquedotto Pugliese, essendo rimasta inalterata una ripartizione delle risorse idriche assolutamente penalizzante per le nostre aree.
Su un piano generale, è invece assolutamente indispensabile il superamento definitivo della penalizzazione determinata dalla Delibera della Giunta Regionale n. 309 del 28 giugno 2012 e dal Protocollo d’Intesa tra la Regione Campania e la Regione Puglia, ratificato dalla stessa Delibera e sottoscritto a Roma il 10 maggio 2012. Protocollo che, iniquamente, riserva ai Comuni serviti da Alto Calore soltanto una piccola parte dell’acqua sorta in Irpinia.
Evidenziamo, inoltre, come nel suddetto Piano degli interventi sia compresa anche la sostituzione della condotta adduttrice di località Creta ad Ariano Irpino, a carico dell’Alto Calore Servizi, per un costo di euro 980.000,00. Trattasi di un’opera fondamentale per l’approvvigionamento idrico di Ariano ed altri comuni limitrofi.
In via immediata, futura Amministrazione Comunale e Provincia devono fare pressioni su Alto Calore Servizi S.p.a., Regione Campania, Ente Idrico Campano e Distretto “Calore Irpino”, affinché agiscano di concerto ai sensi della Legge Regionale n. 15 del 15 dicembre 2015, per promuovere il superamento degli accordi con la Puglia e per sbloccare l’attuale stallo delle opere di potenziamento della captazione e di realizzazione di nuovi pozzi.
Inoltre, la nuova amministrazione arianese e tutto il consiglio comunale pretendano dall’Alto Calore spiegazioni in merito ad una possibile correlazione tra situazione patrimoniale dell’ente e le sospensioni del servizio idrico.
Riteniamo, inoltre, altrettanto paradossale che, mentre il territorio irpino ed arianese è alle prese con l’ennesima emergenza, una parte del nuovo consiglio comunale di Ariano sia più interessata a porre in atto ostinati giochi di potere che mettono a rischio il ruolo delle istituzioni nella risoluzione di problematiche che incidono in maniera immediata sulla vita dei cittadini.
Attualità
Liste di attesa: i soliti proclami
Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).
Attualità
Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia
Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.
Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.
“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.
Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.
Attualità
GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato
A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese. All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”
il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.
Siete tutti invitati
-
Attualità2 settimane fa
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
-
Attualità4 settimane fa
ARIANO CHE PRODUCE – La lista civica delle Partite Iva della Città di Ariano Irpino
-
Comune3 settimane fa
Allerta Neve-Scuole chiuse ad Ariano domani 13 gennaio
-
Attualità1 settimana fa
Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania
-
Attualità4 settimane fa
Provincia – Il presidente Buonopane nomina vicepresidente Laura Cervinaro
-
Attualità3 settimane fa
Confesercenti, Marinelli: Resto al Sud 2025 incentivi fino a 200 mila euro per nuove attività
-
Attualità2 settimane fa
Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza
-
Attualità2 settimane fa
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO