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Maraia (M5S):”Luci ed ombre sulla sentenza Ex Isochimica, ma la vicenda è destinata a continuare “

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Quando si parla di Isochimica, si fa riferimento ad una vicenda dolorosa per la provincia di Avellino. Una lunga battaglia durata oltre 30 anni e che oggi ha visto arrivare a sentenza il primo grado del processo, dapprima presso il Tribunale di Avellino e successivamente trasferito a Napoli. Tutto la vicenda dell’ex Isochimica ha un unico comune denominatore: mio padre, Giovanni Maraia. Fu lui il primo, e per moltissimo tempo il solo, a denunciare i pericoli a cui andavano incontro gli operai con l’amianto, nell’assordante silenzio delle istituzioni, sindaci, ASL e sindacati. Sue sono le numerose denunce e gli esposti dettagliati che hanno portato a questo processo. Quando il giudice chiese al PM da quale teste principale iniziare per inquadrare la vicenda isochimica, il PM rispose “il numero 230, Giovanni Maraia”. 

La stessa legge sull’amianto, la numero 257 del 12 marzo 1992 è sorta dalla spinta propulsiva della vicenda isochimica. Un ringraziamento particolare merita l’ex Procuratore Rosario Cantelmo, per aver preso in carico gli esposti fatti da mio padre Giovanni e per aver garantito sempre la continuità del procedimento. Mio padre ripeteva spesso che “con il Procuratore Cantelmo è tornato lo Stato in Provincia di Avellino”. Questa è l’eredità che lascia mio padre: la lotta per la giustizia sociale, per dei giovani operai che venivano mandati al macello con il ricatto del lavoro. Questo ricatto è ancora attuale: per un posto di lavoro si chiedono ai cittadini del Mezzogiorno le migliori nefandezze (in termini di dignità e diritto alla salute) e si chiede al territorio di sacrificarsi per ospitare le attività più inquinanti e più dannose sia per l’ambiente che per la salute pubblica. La storia dell’Isochimica può aiutare a non ripetere gli stessi errori e a leggere la realtà attuale in modo diverso, quando appunto si parla di insediamenti produttivi, di lavoro, di sicurezza sul lavoro, di salute e di ambiente.

Oggi, dunque, è stata pronunciata la sentenza di primo grado nell’aula bunker del carcere di Poggioreale: dieci anni di reclusione sono stati comminati a Vincenzo Izzo, responsabile sicurezza della fabbrica di Borgo Ferrovia, a Pasquale De Luca, anch’egli responsabile sicurezza, ad Aldo Serio, funzionario Ferrovie dello Stato, e a Giovanni Notarangelo, funzionario di Ferrovie dello Stato.

Si tratta di una sentenza che ha suscitato reazioni contrastanti, in quanto soltanto quattro dei ventisette imputati sono stati condannati. Al di là delle specifiche motivazioni che hanno portato i giudici a questa decisione, occorre sottolineare che l’esigenza di rendere giustizia è di far emergere responsabilità non è stata pienamente soddisfatta e che, probabilmente, questa vicenda non è ancora conclusa e ci auguriamo che, anche in sede di eventuale giudizio di appello, si tenga in considerazione la gravità delle condotte oggetto di imputazione e il grave attacco al diritto alla salute di cui hanno pagato un prezzo salatissimo gli operai dell’Isochimica, le loro famiglie e la cittadinanza avellinese.

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Liste di attesa: i soliti proclami

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Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).

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Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia

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Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.

Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.

“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.

Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.

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GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato

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A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese.  All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”

il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.  

Siete tutti invitati

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