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MARAIA(M5S): INTERPELLANZA URGENTE SU AUTOSTRADE E PONTE MORANDI!

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Oggi ho presentato un’interpellanza urgente,insieme alla collega commissione Trasporti Carmela Grippa,al Ministero Infrastrutture e dellla mobilità sostenibili per avere maggiori notizie sulla recente trattativa tra Autostrade per l’Italia Spa e Cassa Depositi e Prestiti ,volta ad estromettere i Benetton dalla gestione delle autostrade dopo il crollo del ponte Morandi ,e per comprendere se il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili intenda recepire le criticità sollevate dall’ Autorità per la Regolazione dei Trasporti sul piano economico finanziario presentato da Aspi. La vicenda del crollo del ponte Morandi ha rappresentato uno spartiacque nella percezione collettiva del problema della gestione delle infrastrutture stradali ed autostradali. Pochi giorni fa, sempre qui alla Camera in commissioni riunite Trasporti e Ambiente, c’è stata un’audizione del comitato vittime ponte Morandi, che ha sottolineato come dalle indagini seguite alla tragedia siano emerse elementi di gravità inaudita. I magistrati hanno accertato come non ci sia stato alcun intervento strutturale sul ponte negli ultimi decenni e come fin dal 2015 fosse noto il suo rischio crollo. Proprio l’Autorità per la Regolazione dei Trasporti, su richiesta del 22 settembre 2020 di un parere sul piano economico e finanziario relativo alla convenzione unica tra Anas spa e Autostrade per l’Italia spa(Aspi) da parte dell’allora Ministero delle Infrastrutture, ha sollevato numerose perplessità in merito a profili potenzialmente idonei a riflettersi anche sui livelli tariffari applicabili all’utenza, nonché in merito alle condizioni di equilibrio economico e finanziario della concessione. Ad oggi il piano non è ancora stato approvato. In particolare, nel parere reso il 14 ottobre 2020, ci dice che per mantenere in concreto gli obiettivi prefissati in termini di sicurezza, i tratti da sottoporre a gara non possono superare i 350 km. Ebbene, se questi numeri hanno un senso, come si può pensare di far gestire in maniera efficiente circa 3.000 km di autostrade ad un unico soggetto? E bisogna riconoscere che l’allora Ministro Danilo Toninelli si adoperò affinché anche le concessioni stabilite prima dell’istituzione dell’ART fossero sottoposte al monitoraggio di quest’ultimo.

Soprattutto, questa importante opera non può realizzarla un concessionario, come i Benetton, che ha ampiamente dimostrato profonde lacune nella gestione delle autostrade (a parte la tragedia del Ponte Morandi, innumerevoli problemi si registrano tutti i giorni: abbiamo i viadotti sequestrati o sotto indagine della magistratura, con restringimenti e disagi per gli utenti). Dopo i fatti di Genova sono iniziati i lavori su tutta la rete autostradale italiana, trasformando di fatto le autostrade in percorsi a senso unico e in un incubo per gli automobilisti, tanto in Liguria quanto in Campania. In quest’ultima regione, è emblematico il caso della A-16, sulla quale gli automobilisti sono costretti a pagare pedaggi per fruire di tratti che dell’autostrada hanno poco o nulla. Occorre, quindi, evitare di far uscire i Benetton dalla porta per poi farli rientrare dalla finestra. Non basta che CDP acquisisca Atlantia, c’è bisogno di abbreviare la concessione mettendo subito a gara i 3000 km dividendoli in 10 tratte economicamente e tecnicamente gestibili. Altrimenti CDP sarà costretta a ricorrere nuovamente ad Autostrade per l’Italia spa per gestire la concessione con la tratta autostradale più lunga al mondo.

Soprattutto, in questa fase molto delicata per il presente e per il futuro della nostra rete autostradale, auspichiamo che entro il 31 maggio 2021 (termine per la risposta di Aspi all’offerta di CDP) venga approvato il Piano Economico Finanziario. Infatti, l’approvazione del PEF è imprescindibile per la conduzione e conclusione della trattativa in atto, sulla quale è bene che il Ministero continui ad esercitare la sua supervisione allo scopo di assicurarne la trasparenza. È nostro dovere vigilare e cancellare ogni posizione di privilegio acquisita grazie ai regali dei precedenti Governi di Sinistra e di Destra. Solo in questo modo possiamo recuperare la fiducia nello Stato non solo dei familiari delle vittime ma di tutti i cittadini

Per ultimo, ribadiamo con forza che il Movimento 5 Stelle continuerà a porre l’attenzione sul tema del rispetto delle clausole da parte dei concessionari, e vogliamo che lo Stato, in quanto concedente, tracci un punto di svolta riequilibrando radicalmente i rapporti di forza tra i profitti dei privati e gli interessi di tutti i cittadini. Abbandonare la negligenza di aspi e delle istituzioni è possibile ed è l’unico modo per ridare fiducia ai cittadini. È dovere della politica e delle istituzioni proteggere i propri cittadini e i beni pubblici come l’acqua o le strade e le autostrade costruite con i soldi degli italiani, non dei Benetton.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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