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Nella classifica 2014 di Eurobrand Apple è il marchio che vale di più.

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La mela morsicata di Apple è il marchio che vale di più al mondo: 113,3 miliardi di euro, il doppio di Google, che pure cresce e scalza Coca-Cola dalla seconda posizione. A incoronare Cupertino è la classifica 2014 di Eurobrand, dove dominano i big della tecnologia. Tra i 100 marchi messi in fila dalla società tedesca, specializzata nella valutazione di brand e brevetti, i primi 10 sono statunitensi, mentre di marchi italiani non c’è nemmeno l’ombra. 

La top 100 di Eurobrand cambia quanto certificato nel maggio scorso da Millward Brown Optimor, secondo cui nel 2014 Google, con 159 miliardi di dollari, ha superato Apple, ferma a 148 miliardi. Per la società di consulenza tedesca, invece, il colosso co-fondato da Steve Jobs rimane saldamente in testa con una crescita del 2,8%, mentre Big G incrementa il suo valore del 22,7% e si attesta a 67,5 miliardi di euro. Seguono Coca-Cola, terza a 64,8 miliardi (-3,6%), Microsoft, quarta a 62,3 miliardi (+14,1%), e IBM, quinta 54,4 miliardi (+6%).

In sesta posizione si piazza il colosso dei fast food McDonalds, che perde il 5,8% a 48 miliardi. Settimo come lo scorso anno è Procter &Ggamble (47,8 miliardi, +1,7%), mentre guadagna un posto il rivale Johnson & Johnson, ottavo con 47,2 miliardi e un +3,2%. Passa dall’undicesima alla nona posizione l’operatore mobile statunitense AT&T, con un valore di 45 miliardi e un incremento del 9,8%, e chiude la top ten Philip Morris, che cede due posizioni e il 4,2% a 44,8 miliardi.

Tra gli altri grandi della tecnologia, si segnala al 17/mo posto Amazon, che con un +23,3% a 33,6 miliardi recupera quattro posizioni rispetto al 2013. Fuori dai primi venti, il brand Samsung scivola dal 22/mo al 24/ posto, con un valore in calo dell’1,2% a 25,2 miliardi di euro. Perde due posizioni anche Intel, 26/mo a 22,2 miliardi (-3,2%). Forte crescita per Facebook, che con 18,8 miliardi e un +28,1% balza dal 53/mo al 39/mo posto. Giù invece Oracle, dal 38/mo al 47/mo posto con 17,4 miliardi (+0,1%), e HP, dalla 57/ma alla 66/ma posizione con 13,1 miliardi (-7,3%).

Tra gli europei vince il lusso con LVMH Mot Hennessy Louis Vuitton. Il marchio ha un valore di 39,3 miliardi e si colloca al dodicesimo posto mondiale. Seguono Nestlé con 33 miliardi e AB Inbev con 29,8 miliardi. In Asia domina l’operatore telefonico China Mobile (44 miliardi), insieme a Toyota (25,6 miliardi) e Samsung. Nel complesso, tra i primi 100 i brand Usa sono il 46% del totale, gli europei il 41%, con una forte presenza dei tedeschi, e gli asiatici il restante 13%.

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Attualità

Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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