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Nelle segrete stanze scelgono il Presidente della Repubblica

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È ancora fumata nera, si susseguono frenetici gli incontri notturni fra i leader in cerca del bandolo della matassa. Il nome del Presidente della Repubblica sarà individuato nelle segrete stanze tra inconfessabili desideri e veti incrociati che collidono con l’interesse della Nazione. Vogliono eleggere una personalità “di alto profilo” che dovrebbe agevolare la ricomposizione del puzzle impazzito di una Nazione divisa e rancorosa, incapace di riconoscere i diritti di cittadinanza ai meridionali. Solo così si potrà ricominciare a parlare di Unità e di coesione Nazionale, vessillo logoro e bisunto, privo di riscontro pratico, agitato dalle più alte cariche dello Stato senza che fossero messe in atto, almeno negli ultimi 20 anni, prassi che fossero in grado di ridurre le sperequazioni tra le due macro aree del Paese. Il neo Presidente della Repubblica dovrà avere la lungimiranza dello statista e dovrà sollecitare gli attori della politica italiana a praticare azioni che riunifichino l’Italia. Il Sud è un’area priva di infrastrutture moderne, poco appetibile per gli investimenti degli operatori stranieri, territorio dal quale migrano 100 mila persone all’anno in cerca di lavoro, con conseguenze gravi per la tenuta sociale e con la possibilità che si insinuino pericolose idee di rivolta contro le istituzioni. Lo Svimez più volte si è soffermato sull’asimmetrica diversità socio-economiche tra le due macro aree, con il Sud che ha il reddito la metà di quello del Nord e la disoccupazione che è almeno il doppio. Inoltre gli investimenti per infrastrutture privilegiano la presunta locomotiva del Nord mentre si nicchia sulla costruzione dell’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria. Nel contempo si discute sulle campate che dovrebbe sostenere il ponte sullo stretto per il quale si sono già spesi 300 milioni di euro per progetti ed incarichi professionali, senza ancora aver messo un mattone. Il Presidente della Repubblica che sarà eletto non potrà ignorare questi temi, diversamente farà parte della lunga schiera di coloro che hanno a cuore il bene unicamente della parte ricca del Paese.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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