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Attualità

Non solo numeri ma diritti negati ai Meridionali

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I diritti dei disabili, dei bambini e degli anziani sono messi sotto i piedi. Il report 2018 dell’ISTAT annota l’aumento della spesa sociali dei Comuni che è arrivata a 7 miliardi e 742 milioni. La spesa media italiana si è attestata su 124 euro per abitante mentre al Sud è di 58 euro pro capite ed al Nord-Est di 177 euro. I calabresi ed i campani sono all’ultimo posto con 22 e 56 euro pro capite. Bolzano conduce la classifica con 540 euro.  Solitamente le risorse a disposizione dei Comuni crescono all’aumentare della popolazione. Infatti quelli con più di 50 mila abitanti hanno una spesa media di 165 euro l’anno pro capite mentre quelli con meno di 10 mila abitanti spendono 100 euro. Nel Mezzogiorno i Comuni più grandi impegnano in media 96 euro, importo nettamente inferiore alla spesa media per persona dei piccoli Comuni del Nord che è pari a 119 euro. Disuguaglianze che si aggravano e rendono sempre più stridente le differenze socio-economiche tra Nord e Sud senza che alcun ponga il freno al deteriore trattamento dei cittadini meridionali.

Per le famiglie con minori si è speso nel 2018 circa 2,8 miliardi con differenze marcate tra Bolzano che spende 569 euro pro capite e la Calabria con un misero 27 euro. I bambini italiani che usufruiscono dei nidi e dei sevizi educativi per la prima infanzia sono il 14,1% sotto i 3 anni, impiegando il 38% dei 7 miliardi e 742 milioni destinati ai servizi sociali. Mentre nella Provincia autonoma di Trento la media è del 28,7% ed il servizio è fornito dal 93,2% dei Comuni, in Calabria si attesta al 2,2% e solo il 19,1% dei Comuni eroga il servizio.

Le persone non autosufficienti ricevono tutela dalla legge 26 dicembre 2006 n. 296 che istituì il FNA (Fondo per la non Autosufficienza) destinato all’assistenza socio-sanitaria, acui si sommano i fondi delle Regioni e delle autonomie locali. Il servizio erogato al Nord-Est, per singola persona, è di 5.509 euro a fronte di 1.017 euro del Sud.

Agli anziani over 65 sono stati destinati nel 2018 circa 1,29 miliardi con una media italiana di 94 euro pro capite. La provincia autonoma di Trento eroga servizi per un importo pro capite di 1.276 euro mentre i calabresi hanno in dote solo 21 euro.

Le risorse destinate ai servizi sociali sono prelevate per il 57,1% dai bilanci comunali, il 2,7% dalle associazioni dei Comuni, il 18,1% dai fondi regionali ed il 9% dai fondi europei e statali. Questa è l’Italia dei due pesi e due misure, dove i diritti dipendono dal codice di avviamento postale e non dalla Costituzione che li articola in tutti i vari aspetti per assicurare una esistenza dignitosa alle persone in condizioni di fragilità.

Non solo numeri ma diritti negati ai Meridionali.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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