Attualità
Operazione “Acque Pulite”: non si placano le polemiche.
Si avvertono già gli effetti del sequestro cautelativo dei quattro depuratori di Ariano Irpino( Cardito, Martiri-Cannelle,
Cerreto e Camporeale) dopo l’avvio dell’inchiesta giudiziaria denominata «acque pulite», che ha comportato il sequestro dei depuratori anche di altri dieci comuni irpini. Per gestire il servizio di depurazione il Comune di Ariano è costretto a sborsare di più rispetto ai 100 mila euro l’anno quando il servizio era affidato ad una delle due imprese incappate nell’inchiesta. Ad ogni modo
con tempestività il nuovo dirigente dell’ufficio tecnico, individuato dalla Procura della Repubblica di Ariano come custode e gestore dell’impianto, ha già provveduto ad espletare un bando pubblico e ad affidare temporaneamente il servizio di depurazione delle acque fognarie. Per i prossimi quattro mesi sarà un’azienda del beneventano a prendere in carico la raccolta delle acque
sporche e lo smaltimento dei fanghi. Solo dopo si studierà una soluzione a più lunga scadenza. Rimane, tuttavia, il problema dello smaltimento delle acque dei pozzi neri. Sul territorio di Ariano sono davvero tanti. Giovanni Maraia, esponente di Ariano in Movimento, in una lettera inviata al sindaco Mainiero sostiene che «le acque dei pozzi neri delle abitazioni non collegate al sistema
fognario vengono depurate a Melfi e non nei depuratori comunali. I costi per tale depurazione sono quadruplicati. Ciò si è verificato subito dopo l’inchiesta “Acque Pulite”. Per queste ragioni Maraia chiede al primo cittadino «di avviare un’azione di rivalsa nei confronti della Società Entei ( che gestisce i depuratori comunali) per i maggiori costi di depurazione, attualmente pagati dai proprietari di abitazioni con pozzi neri, nonché per tutti gli altri danni” In realtà gli impianti restano ancora in carico ai comuni interessati. «Per noi – spiega l’assessore alle Periferie, Raffaele Li Pizzi – era prioritario assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori e
soprattutto eliminare i fanghi. A questo si è provveduto con un affidamento provvisorio, così come, d’altra parte, indicato e sollecitato dalla Procura arianese”.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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