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Attualità

Operazione “GREEN IRPINIA”. Azienda casearia scaricava rifiuti tossici nel fiume Calore

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Continua l’attività di controllo del territorio predisposta e coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei principali fenomeni di irregolarità persistenti nell’attuale contesto socio-economico, con particolare attenzione, nel caso di specie, a quelle incivili condotte poste in essere in violazione della normativa in materia di tutela ambientale.

In tale ottica, si colloca la preziosa e proficua attività di collaborazione che ha visto protagonisti i militari del Nucleo Mobile della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, congiuntamente al WWF, che ha permesso, nell’ultimo mese, la realizzazione di due importanti operazioni volte a salvaguardare il prezioso patrimonio paesaggistico Irpino.

Il primo degli interventi in parola, ha avuto ad oggetto il sequestro di una vasta area, adibita a discarica abusiva, nelle campagne adiacenti il Comune di Andretta (AV).

Nel caso di specie, oltre alla presenza di materiale bituminoso (composto da pezzi di manto stradale), vecchi pneumatici, telai di camion, motori, una cisterna arrugginita da oltre 30 quintali, elettrodomestici in disuso ed altri rifiuti ingombranti, venivano rilevati 250 pannelli di eternit e numerose traversine ferroviarie in legno, connaturate da elevate percentuali di amianto.

Ad aggravare ulteriormente la situazione riscontrata, è doveroso sottolineare come i suddetti materiali tossici, i quali avrebbero impiegato all’incirca 500 anni per dissolversi spontaneamente in natura, erano collocati a contatto diretto con il terreno agricolo, ed esposti, senza copertura alcuna, agli agenti atmosferici, permettendo, in tal modo, che i veleni dispersi potessero penetrare in profondità, così cagionando il possibile inquinamento delle falde acquifere sottostanti.

In aggiunta, il fondo in parola, non era salvo dall’essere impiegato anche per pratiche di incendi dolosi, tra i cui resti è stato possibile rinvenire bombolette spray e materiale plastico in elevata quantità, il tutto a spregio delle basilari norme di sicurezza, e ad ulteriore nocumento dell’area boschiva circostante.

Di pochi giorni fa, è, invece, la seconda operazione di servizio, frutto di una prolungata attività di intelligence e di appostamenti effettuati dalle Fiamme Gialle irpine, dietro la continua e qualificata assistenza fornita, oltre che da rappresentati del WWF, anche da tecnici specializzati dell’ASL di Sant’Angelo dei Lombardi.

Il blitz, ha preso il via, a seguito di alcuni sopralluoghi effettuati presso le sponde del fiume Calore, dove, in prossimità di un’azienda casearia sita nel Comune di Cassano Irpino (AV), era stata rinvenuta un’estesa contaminazione, connaturata dalla presenza di concentrazioni di filamenti di scarti di lavorazione industriale, in concomitanza della persistenza di un cattivo odore, nonché, di svariate etichette riportanti il logo e la denominazione sociale dell’esercizio commerciale in parola.

Al fine di un ulteriore riscontro circa l’effettivo collegamento tra gli scarichi industriali ed il reflusso inquinante individuato, i militari accedevano presso l’impresa casearia, e immettevano uno specifico colorante naturale (fluorescina) all’interno dei locali aziendali adibiti allo smaltimento dei rifiuti industriali. Attestata la connessione in esame, a seguito dell’incremento dello sversamento nel fiume di flussi di colore giallo, frutto della reazione innestata dal colorante immesso nei locali caseari, lo stesso titolare dell’impresa, ammetteva la propria responsabilità realizzata per mezzo dell’attivazione manuale di un’elettropompa, debitamente occultata, mediante la quale, gli scarti della produzione industriale venivano direttamente riversati sulle sponde dell’attiguo fiume Calore.

Nel prosieguo dell’attività di servizio, a seguito di più approfonditi controlli presso lo stabilimento caseario, venivano, inoltre, ravvisate notevoli carenze di carattere igienico–sanitario, in virtù del rinvenimento, all’interno di un locale caldaia, non a norma secondo le disposizioni in materia di sicurezza impianti, di un cospicuo numero di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione, esposti, tra l’altro, alla costante presenza di animali selvatici.

Nel complesso, la recente attività di collaborazione tra le Fiamme Gialle irpine e il WWF, ha condotto a risultati di assoluto rilievo, ancor più pregevoli qualora li si voglia considerare nel ristretto lasso di tempo in cui sono maturati. Infatti, oltre al deferimento di 3 persone alla Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, per violazioni alle norme di tutela ambientale ed all’individuazione di nr. 2 lavoratori in “nero”, ai sensi della Legge 183/2010, il piano d’intervento congiunto, ha permesso di sottoporre a sequestro oltre 10.000 metri quadrati di terreno adibito a discarica abusiva a cielo aperto, 30.000 chilogrammi di rottami ferrosi, 20 traversine ferroviarie, 250 pannelli di eternit, unitamente ad un ammontare complessivo circa 500 chilogrammi di amianto, scongiurando, al contempo, l’aggravarsi dello stato d’inquinamento presente all’interno del fiume Calore, e consentendo di ritirare dal mercato un cospicuo quantitativo di prodotti alimentari, nocivi per la salute dei consumatori.

L’importanza dell’intervento dalla Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, a prescindere dai dati numerici, è ancor più apprezzabile, in virtù della drammaticità delle situazioni riscontrate, sia in riferimento all’impiego di fondi agricoli per colture ad uso umano ed animale, utilizzati come discariche di rifiuti a cielo aperto, sia in merito all’utilizzo dei bacini fluviali come strumenti rapidi ed economici per lo smaltimento degli scarti di produzione aziendale.

Il Coordinatore WWF di Avellino, Fabrizio Lullo, ha specificato “è fondamentale una collaborazione attiva da parte dei cittadini, che segnalino abusi di ogni genere, e delle forze dell’ordine, nel caso di specie, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, a cui rivolgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti per la sensibilità, professionalità e la prontezza dimostrate nel corso dell’intensa e proficua attività di collaborazione”.

 

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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