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Attualità

Ospedale Frangipane – Le istituzioni in passerella

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Oggi pomeriggio alle 17,30 presso il Palazzetto dello Sport di Ariano Irpino, convocati dal Sindaco del Tricolle, si sono offerti al ‘pubblico’ contingentato.

Argomento d’attualità: la chiusura temporanea del Reparto di Pediatria, Nido del Plesso Ospedaliero arianese.

Il Sindaco Enrico Franza a fare gli onori di Casa.

In rappresentanza dell’Ente Regione Campania l’On.le Maurizio Petracca (Vice Presidente della Commissione Agricoltura), l’On.le Vincenzo Alaia (Presidente della Commissione Sanità), l’On.le Vincenzo Ciampi (membro della Commissione Aree Interne), l’On.le Livio Petitto (Presidente della Commissione Aree Interne), Michele Vignola Sindaco di Solofra, S.E. Sergio Melito Vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia.

A svolgere la funzione di moderatore il Consigliere comunale di Ariano Irpino Marco La Carità.

Presenti gli altri membri del Consiglio comunale e i Primi cittadini di alcuni dei Comuni dell’Area Vasta (Sindaco di Castel Baronia, Sindaco di Bonito, Sindaco di Mirabella Eclano, rappresentanti del Comune di Grottaminarda). Presente Nicola Giordano, consigliere comunale di Avellino capogruppo di “Laboratorio Democratico

Ha introdotto il tema Franza, certo di interpretare rammarico, dolenza e aspettative dell’intera Comunità arianese, proponendo, non senza rimarcare la violazione di quanto determinato da norme regionali che hanno definito, soltanto ‘’sulla carta’’ il Frangipanestruttura ospedaliera DEA di I livello, un documento da condividere e inviare al Presidente della G.R. De Luca.

Si chiede, in sintesi, un incontro foriero di scelte che consentano il ripristino della completa funzionalità dell’Ospedale, riferimento per l’intero territorio interno.

Il Vescovo non è entrato nelle dinamiche politiche, invitando tutti all’unità ‘’liberi e uniti’’ (Don Sturzo).

A seguire l’On.le Ciampi ha individuato la responsabilità politica delle scelte: ‘’il 75% in Irpinia ha votato, alle ultime elezioni regionali, De Luca. Quindi, per sillogismo, il 75% di voi cittadini lo ha votato. Recatevi da De Luca e fatevi sentire’’. Disponibile a sottoscrivere il documento.

L’On.le Petitto, oltre a ricordare che da Irpino presta attenzione alla questione anticipando che farà interrogazioni in Consiglio al riguardo.

La franchezza in apparenza brutale dell’On.le Petracca, va apprezzata. Ha sgombrato il campo di residui dubbi: ‘’non è immaginabile, meno che mai realizzabile, centri di eccellenza sotto casa. La Sanità necessita di accentramento e lo affermo dopo aver dialogato con diversi medici ospedalieri’’.

Il sanguigno Sindaco di Solofra, che ospita il Presidio Ospedaliero ‘’Landolfi’’, ha sottolineato che ‘’l’azione di cui all’incontro non attiene tanto al reparto di Pediatria del Frangipane chiuso temporaneamente quanto alla disgregazione della Sanità in provincia. Uniti, uniti tra noi Comuni e tra noi Amministratori locali, senza contrasti tra maggioranza e minoranza’’. Ha destato l’attenzione che latitava tra il pubblico suscitando un minimo di entusiasmo.

Rispettando il protocollo, a tirare le somme l’On.le Alaia che, da politico navigato, ha mediato distribuendo ragioni a destra e a manca. Dichiarando che se è vero che nella ristrutturazione territoriale della Sanità occorre accentrare alcuni servizi, è altrettanto vero che si può cercare una soluzione alla questione. Rimarcando, però, che la o le responsabilità insistono in capo al Direttore Generale dell’ASL.

Ovviamente l’assenza della D.ssa Morgante aleggiava nello spazio teatro di queste espressioni puramente dialettiche.

Il Presidente della Commissione Sanità ha elogiato l’Amministrazione regionale, ha rimarcato le migliaia di assunzioni effettuate ma ‘’lavorare presso il Frangipane non è allettante, i bandi espletati non hanno dato riscontri in termine di accettazione da parte dei medici’’.

Perché espressioni dialettiche?

Perché era evidente il duplice piano di esposizione: quello dei Sindaci e quello dei politici regionali. Due rette che mai s’incontrano.

Due visioni contrapposte. Due situazioni diverse di rapporti con la cittadinanza: i politici regionale che operano scelte da lontano calando dall’alto le decisioni; i Sindaci che hanno da fronteggiare rabbia e preoccupazione.

Tralasciando chi ha colto l’occasione per autocandidarsi a ricoprire il ruolo di Direttore Sanitario Aziendale, il Presidente Gelormini, Cittadinanza Attiva, si è lasciato prendere dal pathos, comprensibile, nel descrivere le tante lacune che rivestono le questioni del Frangipane.

Cosa resta dell’incontro?

Il vuoto delle parole distribuite a beneficio degli astanti; la passerella per sentirsi importanti (alcuni), la implicita difficoltà a ottenere risultati nel Palazzetto. Altre le location dove si decide, nella ex capitale dei Borbone.

Il Sindaco di Ariano Irpino mi è parso solo, pur con il sostegno della minoranza, a combattere una battaglia che vedrà accreditato al Frangipane un contentino ma il destino della Sanità in Irpinia è delimitata, crediamo, da tempo.

Pensate: popolazione giovanile con trolley e tablet vanno via incrementando l’emorragia demografica. Stavolta non vanno via braccia per le industrie del nord ma cervelli, competenze, professionalità.

Le competenze resilienti vengono mortificate, punite, se non allineate a stare in ginocchio allungando la lingua per osannare il potente di turno.

Il fatto è in ogni plesso ospedaliero si sono create delle nicchie di potere, pronte a offrirsi al potente in cambio di ‘’miglioramenti economici’’ che tacitano i riottosi.

Quindi ci ritroviamo carenza di medici e medici locali con doppio incarico.

Mica bella sta cosa.

I Sindaci potrebbero, forse, incentivare i compensi ai medici rendendo appetibile lavorare nelle zone interne. Forse. Occorre di certo una strategia ad ampio respiro che ridisegni del tutto la sanità, la medicina territoriale, tenendo conto che d’ora in avanti mancheranno sempre più i medici di base.

La Direttrice Generale potrebbe rassicurarci partecipando la strategia che ha in mente.

Forse.

Attualità

Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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