Cultura Eventi e Spettacolo
Per l’XI edizione dell’Ariano Music Station previsto il concerto di Tony Santagata
Fervono i preparativi per l’XI edizione dell’Ariano Music Station, patrocinata dal Comune di Ariano Irpino e dall’EPT di Avellino. Come sempre ricchissimo il programma degli eventi musicali, culturali ed enogastronomici.
Dal 21 al 24 Luglio la stazione di Ariano rivive grazie alla Pro Loco Nuovamente che da anni lavora alla promozione di iniziative socio-culturali rivolgendo particolare attenzione allo sviluppo delle attività turistiche, ai prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, alle tradizioni popolari.
Ci sarà l’XI edizione della Sagra degli Antichi Sapori con tanti posti a sedere e la possibilità di degustare durante le 4 serate prodotti tipici locali: fusilli e cicatelli al ragù, i ciactielli con il sugo di tracchiulelle, lo spezzatino di vitello, le richiestissime patate-pipilli-salisicchi, e tante altre gustose novità.
Si comincia giovedì 21 Luglio ore 21:30 con una serata interamente dedicata alla comicità con il Teatro. La Compagnia SulReale presenta una commedia tutta da ridere dal titolo “PASTICCERIA SULREALE” con la regia di Katia Cogliano. “La storia narra di Vincenzo e Carmela, proprietari di una pasticceria annessa alla loro casa. Con loro vive la madre, sofferente di diabete, che comunica attraverso un interfono. Entrambi hanno delle relazioni non gradite alla madre soprattutto il fidanzato di Carmela, che mira esclusivamente alla sua ricchezza. Durante lo svolgimento della storia si scopre che Vincenzo ha subito un intervento di trapianto agli occhi, prelevati ad un senzatetto ritenuto morto ma che in realtà, una volta svegliatosi dal coma, si ritrova cieco e decide di andare a cercare Vincenzo. Da qui nascono tutta una serie di intrecci e complotti che ogni personaggio cerca di costruire per raggiungere il proprio scopo.”
Venerdì 22 Luglio ore 21:30 la seconda edizione della Corrida che sarà presentata da ENZO COSTANZA. (SI CERCANO cantanti, barzellettieri, comici, imitatori, ballerini, prestigiatori, maghi, etc… per iscrizioni www.prolonuovamente.it oppure chiamare il n. 339/2823353). Il pubblico sovrano con “trombette, fischietti, coperchi e campanacci” acclameranno o criticheranno i concorrenti per una serata che si prospetta di grande divertimento.
Sabato 23 Luglio ore 21:00 serata di ballo liscio con l’Orchestra Spettacolo MELODIA NOSTRANA.
Gran finale Domenica 24 Luglio: alle ore 10 raduno auto e moto d’epoce
E dalle ore 21:30 concerto di TONY SANTAGATA, AUTORE, MUSICISTA. CANTANTE. ATTORE, considerato unanimemente uno dei massimi “artisti” italiani nel mondo, uno di quelli che hanno fatto la storia della musica e dello spettacolo. Gode da sempre di una particolare attenzione da parte della critica e del pubblico per le sue esibizioni, sia in spettacoli dal vivo, sia in partecipazioni televisive. E’ considerato un innovatore e un caposcuola. L’ASSOCIAZIONE ITALIANA CRITICI RADIO e TELEVISIONE, gli attribuì il “PREMIO CHlANCIANO della CRITICA RADIOTELEVISIVA” con questa. motivazione: “PER IL SUO APPREZZATO APPORTO ALL’EVOLUZIQE DEL GUSTO MIUSICALE DEGLI ASCOLTATORI ITALIANI, MEDIANTE UNA SAGGIA RIVALUTAZIONE DEL GENERE FOLK e CABARET FILTRATO ATTRAVERSO UNA “ECCEZIONALE MUSICAL1TA” ed un “PERSONALISSIMO STILE”. Ha pubblicato oltre 400 canzoni, tutte scritte da Toni Santagata, tranne una decina di omaggi a brani molto significativi. Da precisare che molte canzoni di Toni Santagata sono state scritte per il cabaret, quindi hanno lo scopo di far sorridere o ridere, per cui sono ironiche, un po’ demenziali, ante litteram, strampalate e quant’altro; mentre quelle più seriose toccano la sfera dei sentimenti e spesso anticipano alcune tendenze verso il sociale. Negli anni ‘60, ‘70, per esempio, già invitava la gente a tornare alla campagna, alla natura, ai cibi naturali, mentre si verificava l’abbandono dell’agricoltura, per correre verso le città industriali. Temi ecologici e ambientali, ripresi soltanto successivamente da altri cantanti, quando la faticosa strada di Santagata aveva già fatto breccia nelle coscienze dei suoi appassionati ascoltatori. Le ‘sue” canzoni più richieste sono: (alcune entrate nella tradizione della grande musica popolare mondiale) “LU MARITIELLO” meglio conosciuta come “Vorrei coprir la tua bocca di baci,di baci.. .“(vincitrice di CANZONISSIMA,tradotta in tante lingue,oltre ottomilioni di dischi venduti, entrata nelle “Hit Parade”di mezzo mondo. Prima in classifica in Olanda coi titolo di “Vino Vino” cantata dalla famosa lmca Marina, ancora oggi in tutte le discoteche dei Paesi Bassi. Enorme successo in tutto il Nord Europa, milioni di dischi venduti in Germania da Adam ed Eve col titolo di “Lena”, conosciutissima in Cina, in Corea(addirittura nelle scuole), senza parlare degli STATI UNITI, CANADA e dei paesi di lingua spagnola. Tradotta anche in lingua boera e cantata dalla grande Carike),ecc. . ,ecc… “SQUADRA GRANDE” (la prima volta di una “sigla cantata” in Rai per il calcio) , per una trasmissione intitolata Gol Flash-Domenica Sprint, diventata mitica da quando accompagnò la vittoria degli Azzurri “CAMPIONI del MONDO ‘82”. Eseguita proprio quella sera per centinaia di migliaia di tifosi impazziti in Piazza SS. Apostoli in Roma, che gliela fecero cantare almeno venti volte! Entrata nella colonna sonora del film “Eccezzzunale veramente.. .“ e consegnata alla storia.. Sono tantissimi i campi di calcio dove viene trasmessa.
Attualità
Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.
Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, verrà deposta la Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.
Una Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.
Il messaggio istituzionale è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Attualità
Roberto Zaffiro: vi racconto la mia Africa e vi invito a diventare benefattori
Imprenditore nel settore edile (azienda di dieci dipendenti), insieme ad altri due fratelli, sposato e con due figli, Roberto Zaffiro, con il pieno sostegno della famiglia, si dedica anima e corpo alla missione che lo appassiona e gratifica di più: dalla costruzione di pozzi e scuole, ai presidi ospedalieri, in Africa. Il 5 novembre partirà per la Nigeria e in gennaio per il Benin
“Un tempo ero laico, poi a 37 anni, 20 anni fa, c’è stata la mia conversione, a seguito del viaggio a Medugorje, – ci racconta. Il senso di solidarietà l’ho però sempre avuto nel DNA, tanto che ogni volta che ho girato il mondo, ho sempre elargito del denaro, ai bisognosi che mi è capitato di incontrare”.
Quando hai capito che la tua missione era dedicarti in maniera più completa agli altri?
La svolta a seguito del viaggio a Medugorje. Fino ad allora ero stato una sorta di superficiale credente praticante, che girava il mondo, compresa l’Africa, anche in moto, e non dava grande importanza ai sacramenti e alla preghiera. In quel luogo, come se avessi improvvisamente intuito le mie miserie e fragilità, ho pianto molto e ho capito che dovevo cambiare la mia vita e relazionarmi in maniera diversa con Dio. È cominciata così la mia conversione, incrementando anche la frequentazione della Chiesa, finché a Montevergine (AV) non ho incontrato padre Jean Baptist, sacerdote originario del Benin (Diocesi Kandi-Benin), specializzatosi a Roma. Siamo diventati amici e, dopo che mi ha mostrato le carenze d’acqua nel suo villaggio, gli ho donato un pozzo. Quando è tornato in Africa, mi ha fatto promettere che sarei andato a trovarlo. Nel 2012 l’ho raggiunto e ho cominciato a guardare l’Africa con occhi nuovi, mi sono reso conto della vita di sofferenza della popolazione: bambini e adulti che bevevano dalle pozzanghere esponendosi a malattie, quando non la morte, bambini costretti a percorrere chilometri con le taniche in testa per approvvigionarsi dell’acqua. Un pozzo è una fonte di acqua viva utile a diverse comunità, talvolta serve fino a diecimila persone o più (dipende dalla grandezza dei villaggi) e nel tempo, cambia radicalmente la loro vita: cominciano ad allevare animali, a praticare l’agricoltura. L’acqua è di interesse primario: il 60-70 per cento dei nostri fondi li impieghiamo nella costruzione dei pozzi, a cui facciamo seguire attività ambulatoriali, considerando che, per accedere all’assistenza sanitaria, bisognerebbe percorrere centinaia di chilometri e talvolta non c’è il tempo, né la possibilità, di farlo. Molte malattie derivano dalla mancanza di igiene, dal fatto che non ci si può lavare: da una banale diarrea si passa alla febbre, inizia la sofferenza, che diventa acuta, poi grave e infine, può portare alla morte. Un piccolo presidio sanitario, con almeno uno-due infermieri e un medico, serve a trasmettere i fondamenti dell’igiene necessari a prevenire diverse malattie, anche se, per quelle più gravi, bisogna recarsi presso gli ospedali. Agli ambulatori cerchiamo di affiancare la promozione dell’istruzione di base che consenta ai più poveri, che non possono permettersi la scuola, almeno di difendere i diritti propri e della famiglia: l’istruzione emancipa e salva il mondo. Come individuate dove costruire un pozzo?
Primo step individuare il punto, poi una sorta di rabdomante, col talento sensibile nelle mani, scopre dove potrebbe esserci più acqua, quindi arriva la trivella, che in genere scava per 4-5 ore, con tutta la popolazione intorno, che festeggia il grande evento, che cambierà la loro la vita. Il primo getto d’acqua, è un vero spettacolo: vediamo la gioia dei bambini e della gente. Documentiamo tutto in diretta e lo postiamo sui social, poi, a fine missione, montiamo un filmato che mostreremo ad amici, conoscenti e benefattori, nonché a chi volesse diventarlo. Vogliamo dimostrare che facciamo opere concrete e cerchiamo di renderci utili, per alleviare almeno in parte, la sofferenza di quelle popolazioni. Realizzare un pozzo costa circa 7-8 mila euro, ma dipende dal luogo, dalla quantità e dalla profondità del terreno. Un ambulatorio sanitario, così come una scuola, costa intorno ai 20-30 mila euro, a seconda delle dimensioni.
Finora abbiamo realizzato 24 pozzi in Benin, uno in Malawi e 5 in Nigeria, che servono una popolazione complessiva di circa 350 mila abitanti.
La strada la preparano i religiosi, che, oltre alle lingue locali, compresi i vari dialetti, parlano inglese, francese ed italiano. Con le loro diocesi, di dimensioni notevoli, sono radicati sul territorio, interloquiscono coi capi villaggio, i quali, al di là dei diversi credo religiosi, convivono senza combattersi. Ogni iniziativa la condividiamo con i capi delle comunità: acqua, sanità, scuola, sono per tutti, cristiani, musulmani, animalisti. Questo ci consente anche di approcciarci a quei territori senza temere per la nostra incolumità.
Con quali modalità raccogliete le risorse necessarie?
I fondi vengono raccolti sia con la promozione di giornate di beneficenza, sia nelle chiese, attraverso l’associazione Regina della Pace e Carità (con sede in Flumeri, AV), finalizzata a promuovere e gestire interventi di cooperazione allo sviluppo e progresso umano, economico e sociale, attraverso la costruzione di pozzi, scuole, ambulatori, orfanotrofi e chiese, nei Paesi in via di sviluppo. Nata allo specifico scopo della missione in Africa, la onlus è composta da 12 persone, 3 delle quali, sacerdoti africani. I sacerdoti, vivendo in Africa, conoscono il territorio e poiché ogni anno vengono in Italia, fermandosi per circa 40 giorni presso le parrocchie, ci aiutano a progettare le sfide che realizzeremo insieme. Sono loro i veri esecutori delle opere: i pozzi si scavano rapidamente in nostra presenza, ma per le altre opere che invece richiedono mesi, noi ogni anno andiamo a verificare ciò che è stato realizzato e lo inauguriamo insieme. Quest’anno abbiamo realizzato 3 pozzi in Benin e altri 3 ne realizzeremo entro fine anno in Nigeria: partiremo il 5 novembre, per tornare il 19. Per l’inizio del 2025 realizzeremo una chiesa e ancora 4 pozzi in Benin, nonché giornate sanitarie e visite agli orfanotrofi locali. Giacché abbiamo costruito tre ambulatori in Benin, tra cui un ospedale della maternità, promuoveremo la formazione sanitaria, invitando le popolazioni limitrofe, alle quali si insegnerà la prevenzione di base e doneremo dei medicinali, che, su indicazione dei medici locali, acquistiamo direttamente in loco o nelle città più grandi, che distano anche fino a 250 km. Spesso i bambini hanno la pancia gonfia dovuta ai vermi, così acquistiamo il farmaco per la sverminazione, che costa un euro e mezzo e salva loro la vita o la tachipirina, utile in caso di febbre alta. Molti bambini vengono abbandonati nella savana, se la famiglia a causa dell’estrema povertà non può mantenerli, oppure se malati o albini (pensano siano indemoniati), così suore, preti e laici, li raccolgono e li portano negli istituti religiosi dotati di orfanotrofi (30-40 posti), che però soffrono difficoltà economiche e alimentari. Quando li visitiamo, doniamo una metà delle offerte in beni materiali, riso, olio e latte in polvere, e il resto, tra i mille e i tremila euro (a seconda di ciò di ciò che siamo riusciti a mettere da parte), lo diamo alla struttura come sostegno economico. Cerchiamo di metterli in condizioni di andare avanti per qualche mese, di dare ai loro ospiti una speranza per il futuro. Nel 2026 in Malawi vorremmo realizzare un orfanotrofio per bambini abbandonati e disabili e 2-3 pozzi, per cui stiamo raccogliendo fondi e invitiamo chiunque potesse e volesse, a contribuire.
Che altro fare per aiutare concretamente gli Africani?
I governi locali dovrebbero preoccuparsi, per cominciare, di dare l’acqua, consentire l’istruzione e la sanità, che fornirebbe a quelle popolazioni i mezzi per progredire ed essere autonome a casa loro. In tal modo, non avrebbero bisogno di rischiare la vita sui barconi, per illusioni irrealizzabili. Purtroppo i loro governanti sono spesso dittatori che non hanno alcun interesse a metterli in condizioni di autosufficienza, ma preferiscono tenerli nell’ignoranza, per poterli gestire.
Dal canto nostro, immersi nel benessere, noi consumiamo cose inutili, sprechiamo e buttiamo. Vorrei esortare a pensare a chi ora sta soffrendo, destinando ciò che per noi è superfluo a chi invece ha necessità basilari. Per dirla con madre Teresa di Calcutta: la condivisione sconfigge la povertà.
Siete in procinto di partire per la prossima missione…
Il 5 novembre partiremo per la Nigeria per due settimane. Sarò accompagnato da due nuovi benefattori, Giovanni Parrella di Motesarchio (BN), e Angela Ciasullo di Flumeri, che documenterà i lavori anche filmando e, per la missione, è riuscita a superare la sua antica paura per gli aghi, poiché ha dovuto vaccinarsi, e persino quella di volare. Ognuno di noi ha sostenuto autonomamente il costo del biglietto (1.000 €) e dei visti (300 €). Dal 16 gennaio al 5 febbraio tornerò in Benin, ancora con Angela Ciasullo e i parroci: Don Alessandro Pascale, di Prato Principato Ultra, Don Alberico Grella, di Sturno, Don Rino Morra, di Bisaccia e chiunque volesse aggiungersi”.
I prossimi eventi per raccogliere fondi e visionare quanto realizzato in Benin: sabato 30 novembre 2024 alle 20, cena di beneficenza (20 €) presso i Saloni dell’Oratorio ANSPI San Prisco (Via Grotte) a Passo Eclano (AV); domenica 8 dicembre 2024 a Zungoli (AV), ore 13 pranzo di beneficenza (25 €), presso il Convento San Francesco. Ulteriori informazioni (e prenotazioni) su: https://www.reginadellapaceecarita.org
Attualità
“Ariano si illumina di rosa”successo dell’iniziativa ben oltre le aspettative
Si è appena conclusa l’iniziativa del Lions Club di Ariano Irpino “Ariano si illumina di rosa”, svoltasi il 26 e 27 ottobre in collaborazione con l’associazione “The Power of Pink”, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione sulla prevenzione dei tumori al seno.
Hanno aderito all’iniziativa diverse realtà locali, tra cui:
• L’Amministrazione Comunale, con l’illuminazione dipalazzo di Città di rosa durante le ore notturne e l’esposizione di un fiocco rosa simbolo della lotta contro i tumori al seno;
• L’ASL di Avellino, anche questa illuminando di rosa l’ingresso principale del PO Sant’Ottone e con il personale che ha indossato un fiocchetto rosa nei giorni dell’evento;
• La Diocesi di Ariano Irpino, con l’illuminazione di rosa delcampanile della Cattedrale e l’esposizione di un fiocco rosa sul portone d’ingresso principale;
• I Commercianti: la cui quasi totalità ha esposto il fiocco rosa, allestito con decorazioni in rosa e illuminato in qualsiasi modo le proprie vetrine in entrambe le serate;
• L’ Amministrazione Penitenziaria di Ariano Irpino – Casa Circondariale “Pasquale Campanello” che ha lasciato illuminato il locale portineria con l’esposizione del fiocco rosa;
• Le Squadre di Pallacanestro FERRARO Group Basket Ariano e A.S.D. Angri Pallacanestro, le cui giocatrici hanno indossato il fiocchetto rosa prima della partita disputata domenica 27 al palazzetto dello Sport di Ariano Irpino;
• Le banche BPER e Intesa Sanpaolo, filiali di Ariano Irpino,che hanno esposto il fiocco rosa e lasciato accese le luci nelle ore notturne.
Il successo dell’iniziativa è andato ben oltre le nostre più rosee aspettative: riuscire a coinvolgere l’intera comunità su un tema così importante quale quello della prevenzione dei tumori al seno è stata per noi del Lions Club di Ariano Irpino un motivo di orgoglio e straordinaria gratificazione.
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