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Attualità

Pino Maraia (FdI):”No alla trasformazione dell’ospedale Frangipane in presidio COVID”

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L’epidemia da Covid-19 sta dilagando con particolare gravità nel territorio di Ariano Irpino, dove si è verificata la gran parte dei casi di tutta la provincia di Avellino.Questo contagio coinvolge particolarmente il personale sanitario dell’ospedale locale”Sant’Ottone Frangipane”, unico presidio al centro dell’area maggiormente interessata dall’epidemia. Esso è diventato fonte di contagio del COVID-19 per i motivi sottoelencati, da addebitarsi esclusivamente ad inerzia ed omissioni della Direzione Generale e della Direzione Sanitaria dell’ASL:

  1. Nonostante le direttive del d.lgs.81/2008 e s.m.i. nella tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e più particolarmente, le misure specifiche in materia di prevenzione del rischio biologico, emanate dal Ministero della Salute con la circolare n°0005443 del 20/02/2020 che in merito testualmente recita: “il personale sanitario, in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19, deve indossare DPI adeguati, consistenti in : filtranti respiratori FFP3, protezione facciale,camice impermeabile a maniche lunghe e guanti”. A tutt’oggi,21/03/2020, la Direzione Generale non ha fornito al personale le prescritte protezioni anti-infettive, favorendo in questo modo l’insorgere di numerosi casi di contagio fra medici,paramedici,infermieri e ricoverati per altra patologia. E’ d’obbligo ricordare che l’inosservanza degli obblighi di sicurezza del datore di lavoro verso il personale assume rilevanza penale, come affermato dalla giurisprudenza di legittimità (Cassazione Penale sez.3/27 luglio 2017 n°37412);
  2. Come se questo non bastasse, non è stato previsto, nè tanto meno è operante alcun accesso e/o percorso differenziato per pazienti con sospetta o conclamata infezione da Covid-19,  rispetto a quello utilizzato per pazienti con patologie normali, con la conseguente moltiplicazione dei casi infettivi;
  3.  A complicare ulteriormente la già precaria situazione, nè il personale, nè tutti i pazienti sono stati sottoposti al tampone per l’accertamento dell’infezione, sicchè alcuni pazienti ricoverati da tempo, sono poi risultati positivi dopo aver contagiato a loro volta altro personale;
  4. In questa totale confusione, la Direzione Generale, in seguito alle dimissioni del Direttore Sanitario dott.Bellizzi, ha nominato direttore sanitario FF, il dott. Frieri, primario di laboratorio dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi di cui è anche direttore santario FF, il quale, naturalmente, non ha alcuna cognizione dell’ospedale di Ariano. Sarebbe stato più logico nominare Direttore Sanitario FF un primario del luogo che meglio conosce questa realtà;
  5. L’idea della Direzione Generale di trasformare il “FRANGIPANE” in presidio COVID è, se non impraticabile, quanto meno inopportuna in quanto esso è l’unico DEA di primo livello della zona che conseguentemente resterebbe senza alcun presidio sanitario per l’assistenza generale e per le specializzazioni ivi esistenti, arrecando così grave pregiudizio alla capacità di risposta della sanità pubblica alle esigenze basiche del territorio per una popolazione di almeno 60.000/70.000 abitanti e compromettendo come già sta accadendo, anche la funzionalità e l’efficienza della città ospedaliera “MOSCATI” del capoluogo per il sovraccarico di richieste provenienti dell’arianese;
  6. Colpevolmente omissive sono state “la mancata sanificazione di tutti gli ambienti dell’ospedale, a tutt’oggi non effettuata e la chiusura del Pronto Soccorso per 8 giorni, in attesa della bonifica dei suoi ambienti;
  7. La Direzione Generale ha disposto la chiusura dei Reparti di Cardiolgia e Neurologia (ne consegue il mancato ricovero, la mancata e adeguata assistenza e cura di pazienti con patologie gravi e acute sia cerebrali che cardiache), per far posto ad un reparto COVID che, in mancanza-degli adeguati presidi protezione per il personale-di accessi e percorsi interni dell’ospedale, esclusivi, per pazienti contagiati-di una sala di Pronto Soccorso ed una sala per l’osservazione di casi dubbi prericoveri dedicata-di scale,ascensori,barelle,biancheria,attrezzature radiologiche,ad uso esclusivo di questi ultimi-di quotidiana sanificazione degli ambienti-della quasi totale assenza dei tamponi per l’accertamento del CORONAVIRUS, diverrebbe esso stesso ulteriore, grave fonte di contagio per tutto il personale, per gli utenti e familiari afferenti alla struttura (una carneficina). Ancora oggi si registrano 6 nuovi casi di contagio, di cui un medico del 118.

Basta demagogia. Si deve agire in fretta e chiediamo da subito la nomina di un commissario ad acta che possa prendere in mano la gestione dell’ente ospedaliero arianese e prendere decisioni consone ed efficienti per uscire da questa situazione aberrante. Siamo e saremo sempre al fianco dei nostri Eroi, Personale Medico e Paramedico.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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