Primo Piano
Problemi della scuola«Occhio genitori, il contributo scolastico è volontario e non può essere imposto»
Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 23: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”. Un principio così lineare, così stringato e privo di qualsiasi dubbio stranamente non sembra essere facilmente recepibile principalmente da diversi dirigenti scolastici.
Infatti essi lo disattendono imponendo alle famiglie di versare una somma quale “contributo scolastico”, all’atto dell’iscrizione dei figli, che in realtà la legge non prevede. In alcuni casi sembra che le scuole siano arrivate a minacciare i genitori prefigurando loro cosa potrebbe accadere in caso di mancato pagamento e si va dal rifiuto della domanda di iscrizione alla mancata consegna della pagella fino alla perdita dell’anno scolastico.
Un comportamento ingiustificato ed ingiustificabile neppure alla luce delle evidenti difficoltà economiche in cui versano la maggior parte delle scuole italiane e neppure è comprensibile il ricorso al fatto che sia stato ilconsiglio d’istituto a deliberare l’obbligatorietà di tale pagamento, poiché gli organi scolastici non hanno un reale potere impositivo e, comunque, non sono in grado di sopravanzare, con le proprie decisioni, una direttiva del Ministero.
Tanto è vero che qualche giorno fa un servizio televisivo – oltre alle numerose lamentele di genitori giunte al Ministero per la Pubblica Istruzione – ha indotto il Capo Dipartimento Dott.ssa Lucrezia Stellacci a ribadire con una nota “che il contributo scolastico è volontario e la prassi di alcune scuole di pretenderlo all’atto dell’iscrizione è del tutto illegittima.
Qualunque somma ulteriore rispetto alle tasse erariali può essere chiesta dalle scuole solo sotto forma dicontributo volontario. Ogni discriminazione a danno degli studenti le cui famiglie non hanno versato il contributo (mancata iscrizione, bocciatura, mancata consegna della pagella, isolamento) è del tutto illegittima e rappresenta una grave lesione del diritto allo studio”.
Viene richiamato, nella nota stessa, l’Art.34 della Costituzione e precisamente “si ricorda, ancora una volta il principio dell’obbligatorietà e gratuità dell’iscrizione che, previsto dall’art.34 della Costituzione, è stato esteso dall’attuale normativa fino a ricomprendere i primi tre anni dell’istruzione secondaria superiore………mentre per le sole classi 4° e 5° della scuola secondaria di secondo grado,……. essa è subordinata esclusivamente al pagamento delle tasse scolastiche erariali”
Nella nota, il Ministero chiede ai dirigenti scolastici di evitare qualsiasi azione volta a esigere il versamento di contributi la cui natura è assolutamente volontaria, pena l’erogazione di sanzioni disciplinari.
Contemporaneamente il Miur, perfettamente conscio delle gravità di tali azioni, ha chiesto alla direzione generale del bilancio di operare specifici controlli in merito alle modalità di richiesta, gestione e rendicontazione dei contributi delle famiglie.
Un ennesimo richiamo, anche duro nei toni e nei contenuti, alla disinvolta abitudine di alcuni dirigenti scolastici che, in spregio alla legge, ritengono di potersi attribuire poteri che non hanno e dimenticano che l’iscrizione e la frequenza del corso di studi rappresentano prestazioni essenziali che tutte le istituzioni scolastiche sono tenute a garantire al fine di assicurare agli alunni l’effettivo esercizio del diritto allo studio.
*Insegnante
Anna Manna*
14/03/2013
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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