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Progetti e lungimiranza del Consorzio Irpiniacom

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Dal Presidente del Consorzio Irpiniacom, Lorenzo Lo Conte,riceviamo e pubblichiamo un aggiornamento sul progetto relativo al market place “IRPINIACOM.IT”, un progetto di sviluppo per l’intera irpinia. Di seguito, il comunicato:

Riproponiamo quanto già annunciato nel corso dei mesi di aprile e giugno 2020 con un aggiornamento circa la individuazione di una struttura immobiliare a servizio del progetto.

Il Consorzio Irpiniacom sta lavorando ad un progetto per realizzare un moderno “marketplace”, denominato “Irpiniacom.it”, da mettere a disposizione dei propri associati di tutta la Provincia di Avellino.

Oggi l’affiancamento del canale di vendita e comunicazione on-line alle proprie attività imprenditoriali “fisiche”, siano esse di commercio come di servizi in qualsiasi settore produttivo, è più di una necessità per le imprese: è di importanza vitale.

15 anni fa il motto era: “Se non sei in internet… NON ESISTI”.

Oggi il motto è: “Se sei in internet da solo… SEI INVISIBILE”.

Essere invisibile, sperduto nella rete e nei suoi miliardi e miliardi di dati ed informazioni, può essere una mortificazione ed una grave limitazione per quelle che sono invece le proprie potenzialità, le proprie spiccate competenze, la propria qualificata offerta di prodotti e servizi.

Per essere visibili occorrono investimenti importanti, quasi sempre fuori dalla portata della singola impresa o anche di poche imprese.

La cronica mancanza di aggregazioni e capacità di fare rete fa il gioco delle grandi aziende e delle multinazionali che in un mercato “dominato” dall’informazione grazie alle loro grandi capacità finanziarie si impongono capillarmente, sottraendo costantemente fatturato alle piccole imprese ed aziende sul territorio, fino ad eliminarle dal mercato.

Ecco la grande importanza di dotarsi di un marketplace: uno “strumento”, un “mezzo”, “un fare sistema” che consente alla singola impresa, di qualsiasi settore di appartenenza, una grandissima visibilità con un minimo investimento.

Nel marketplace “Irpiniacom.it” si potrà avere la stessa visibilità di chi investe mille…. con l’investimento di uno !

Sarà la proposta di un territorio unico al mondo, qual è l’Irpinia, collocato in un Paese anch’esso unico al mondo, qual è l’Italia.

Una unicità nella unicità, da proiettare in tutto il mondo per offrire a tutti i cittadini del mondo le nostre tipicità, i sapori, i paesaggi, gli itinerari nella natura, nell’arte e nella storia: vere e proprie “Crociere in Irpinia”, l’Irpinia unica al mondo.

Sarà questo “contesto” l’elemento “in più”, esclusivo, inimitabile, un “racconto” autentico e perciò suggestivo, che caratterizzerà l’offerta di tutto ciò che il marketpalce “irpiniacom.it” conterrà: milioni di prodotti e servizi che coinvolgeranno tutti i settori produttivi irpini: l’agricoltura, il commercio, l’artigianato, il turismo, l’industria, i servizi.

Ci sarà l’agroalimentare come la moda e il design, l’italian style, i pacchetti turistici, i soggiorni, le escursioni, i prodotti dell’artigianato e le creazioni artistiche, la cultura, la storia e le tradizioni del territorio.

Irpiniacom.it” sarà il nostro marketplace, il nostro “Centro Commerciale Naturale” visibile in tutto il mondo, con milioni di prodotti e servizi.

Irpiniacom.it è uno strumento orientato allo sviluppo delle imprese e del territorio.

Tutto alla portata di un “click”, per acquistare un prodotto, un servizio, un soggiorno, un itinerario culturale, una visita guidata, un percorso di trekking, una…crociera in Irpinia!

Irpiniacom.it coniugherà la “promozione del territorio” con la “commercializzazione di prodotti e servizi” e fonderà insieme queste due “direttrici” in una unica azione sinergica che le esalterà entrambe.

Il brand “Irpinia” sarà il formidabile “traino” della sua variegata economia.

Il progetto è ad uno stadio di realizzazione avanzato. Il Consorzio ha definito la struttura tecnica e le soluzioni di gestione e funzionamento della piattaforma tecnologica con qualificati partner nazionali”.

Da qualche mese il nostro Consorzio si sta adoprando per definire, però, un altro elemento che riteniamo indispensabile per il completamento del progetto ed il suo avvio: la struttura operativa.

La struttura, intesa come complesso immobiliare ove di fatto si svolgeranno materialmente tutte le attività inerenti l’intero processo produttivo, costituisce il FULCRO dal quale si irradieranno tutte le linee di azione dell’intero progetto “IRPINIACOM.IT”.

La struttura necessita di:

  • Un MAGAZZINO di stoccaggio dei prodotti in vendita sul canale web, che le aziende associate e presenti nella piattaforma con il proprio marchio ed i relativi prodotti avranno la necessità o l’utilità a conferire per la spedizione attraverso la logistica comune. Un MAGAZZINO opportunamente attrezzato, con reparti refrigerati per la conservazione dei prodotti che lo necessitano e dotato di sistemi automatici ed innovativi per la gestione e la movimentazione delle merci. La superfice è prevista in 1000 metri quadri.
  • Un’AREA DI VENDITA al dettaglio ed all’ingrosso. Il progetto prevede, infatti, l’attivazione di un DOPPIO CANALE di VENDITA. Il magazzino di stoccaggio farà fronte alle necessità della vendita on line attraverso la piattaforma web come all’approvvigionamento dei banchi e scaffali dei reparti di vendita al dettaglio che occuperanno, come prevede il progetto, ulteriori 1000 metri quadri. E’ prevista una loro suddivisione ideale e suggestiva in diversi “reparti” legati alle varie e preziose “tipicità” dell’Irpinia.
  • Un’AREA di ristoro con somministrazione e degustazione degli stessi prodotti presenti nell’area di vendita, organizzazione di punti informativi sui prodotti, la loro provenienza, i metodi di coltivazione, modalità di preparazione ed utilizzo di quelli agroalimentari. E’ in progetto per una superifice di ulteriori 1000 metri quadri.
  • Un’AREA Fiere ed Eventi. La struttura è previsto disponga di un’area permanente per la organizzazione di fiere e mercati di settore (agroalimentare, artigianato, turistico, commerciale, servizi) con cadenza settimanale (fine settimana) quale strumento di sicuro richiamo di un flusso turistico, che si stima “rilevante”, attratto dall’offerta di intrattenimento, di assortimento merceologico di qualità e valore (produzioni tipiche irpine ed artigianato), di contenuti storico-culturali. L’area Fiera ed Eventi in progetto occupa una superfice di circa 4000 metri quadri.
  • Sala Convegni: una dotazione utilissima ed anzi indispensabile per ogni attività di approfondimento.
  • Sede ed Uffici Direzionali, Tecnici ed Amministrativi.

Nei mesi scorsi il Consorzio Irpiniacom ha inoltrato una “manifestazione di interesse” alla Comunità Montana dell’Ufita per l’affidamento in gestione della struttura “complesso fieristico il Casone” situata in Valle Ufita.

La struttura possiede tutte le caratteristiche richieste dal nostro progetto. E’ stata realizzata appositamente per ospitare fiere ed eventi come infatti è avvenuto nel corso degli ultimi anni, dispone di aree facilmente attrezzabili per il magazzino prodotti, per l’area vendita, per la somministrazione, la convegnistica, gli uffici direzionali ed amministrativi.

Costituisce oggi già un fiore all’occhiello per la Valle Ufita, l’Irpinia, l’intera Regione Campania.

Abbiamo di recente rinnovato l’interesse del nostro Consorzio in tal senso e siamo in attesa di poter incontrare gli amministratori dell’Ente per esplicitare in maniera compiuta e dettagliata il nostro progetto.

Il nostro Consorzio Irpiniacom è certo della grande opportunità per i comuni della Valle Ufita come per tutta l’Irpinia rappresentata dal nostro progetto che, oltre alla creazione di circa 100 posti di lavoro (con l’attività a regime) costituiti da personale tecnico, amministrativo, addetti alle vendite, magazzinieri, esperti in attività di comunicazione e marketing digitale, ecc., si irradia in un indotto costituito da centinaia di piccole e medie aziende agricole, artigianali, del settore turistico e dei servizi che va ad interessare l’intera Irpinia.

Ulteriore “spinta” e certezza di grande successo è data dall’arrivo della “Stazione Hirpinia” a ridosso del Complesso Fieristico (che chiediamo essere a maggior ragione il “fulcro” del progetto “Irpiniacom.it”) che potrà portare direttamente nelle aree di vendita ed intrattenimento da noi previste decine di migliaia di visitatori a beneficio dell’intera Provincia.

Il nostro Consorzio, infine, consapevole della portata e della dimensione del progetto, sta inoltre stimolando il coinvolgimento diretto, indispensabile ed anzi da noi richiesto, dei tanti “attori” del territorio; in primis le organizzazioni rappresentative delle varie attività produttive, di tutti i settori, come degli Enti territoriali e quelli di promozione turistica ed è pertanto aperto ad ogni forma di utile confronto e collaborazione.

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Pallavolo Serie D – Esordio fuori casa per il GSA Pallavolo Ariano

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Dopo aver conquistato nella scorsa stagione la promozione in serie D, la Coppa e la SuperCoppa IrpiniaSannio,  il GSA PALLAVOLO ARIANO sabato 2 novembre scende in campo a Cava dei Tirreni per la prima gara del campionato di serie D maschile.

La partita inizierà alle ore 19.30 per dare avvio ad una nuova fase agonistica che il GSA intende giocare  per l’alta classifica.

Confermato lo staff tecnico con Giulio Filomena e Nico Medici a guidare il gruppo nel quale saranno ancora  G. Santosuosso, L. Guardabascio e R. Caso  punti di riferimento per giovani promettenti come M. Molinario, M. Ninfadoro , C. Capozzi e P.Borriello. La qualità non manca nel resto della squadra con  G. Ricciardi, A. La Luna, L. Schiavo, H. Chiaradonna, A. Iandoli, T. Barrasso , M. Toriello  a disposizione dei tecnici per dimostrare di  valere la categoria.

Per questa importante avventura regionale, la società arianese è pronta  anche a lanciare i giovanissimi dell’Under 17 che già hanno messo in mostra il loro positivo spessore con una vittoria per 3-0 nel debutto casalingo con i pari età dell’Academy nel torneo territoriale di categoria.

Per l’esordio fuori casa gli arianesi dovranno aspettarsi una gara difficile e confrontarsi con un avversario molto solido; il fattore campo può aiutare i cavesi, ma il GSA deve subito metabolizzare le difficoltà della serie regionale e scendere sul parquet con la consapevolezza di saper imporre il proprio gioco  per conquistare la vittoria.

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Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole  commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.

Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e  Religiose, verrà   deposta la   Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.

Una  Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.

Il messaggio istituzionale  è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare  i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.

La cittadinanza  è invitata a partecipare.

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Roberto Zaffiro: vi racconto la mia Africa e vi invito a diventare benefattori

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Imprenditore nel settore edile (azienda di dieci dipendenti), insieme ad altri due fratelli, sposato e con due figli, Roberto Zaffiro, con il pieno sostegno della famiglia, si dedica anima e corpo alla missione che lo appassiona e gratifica di più: dalla costruzione di pozzi e scuole, ai presidi ospedalieri, in Africa. Il 5 novembre partirà per la Nigeria e in gennaio per il Benin

“Un tempo ero laico, poi a 37 anni, 20 anni fa, c’è stata la mia conversione, a seguito del viaggio a Medugorje, – ci racconta. Il senso di solidarietà l’ho però sempre avuto nel DNA, tanto che ogni volta che ho girato il mondo, ho sempre elargito del denaro, ai bisognosi che mi è capitato di incontrare”.  

                                                                                                                                            

Quando hai capito che la tua missione era dedicarti in maniera più completa agli altri?                                                                              

 La svolta a seguito del viaggio a Medugorje. Fino ad allora ero stato una sorta di superficiale credente praticante, che girava il mondo, compresa l’Africa, anche in moto, e non dava grande importanza ai sacramenti e alla preghiera. In quel luogo, come se avessi improvvisamente intuito le mie miserie e fragilità, ho pianto molto e ho capito che dovevo cambiare la mia vita e relazionarmi in maniera diversa con Dio. È cominciata così la mia conversione, incrementando anche la frequentazione della Chiesa, finché a Montevergine (AV) non ho incontrato padre Jean Baptist, sacerdote originario del Benin (Diocesi Kandi-Benin), specializzatosi a Roma. Siamo diventati amici e, dopo che mi ha mostrato le carenze d’acqua nel suo villaggio, gli ho donato un pozzo. Quando è tornato in Africa, mi ha fatto promettere che sarei andato a trovarlo. Nel 2012 l’ho raggiunto e ho cominciato a guardare l’Africa con occhi nuovi, mi sono reso conto della vita di sofferenza della popolazione: bambini e adulti che bevevano dalle pozzanghere esponendosi a malattie, quando non la morte, bambini costretti a percorrere chilometri con le taniche in testa per approvvigionarsi dell’acqua. Un pozzo è una fonte di acqua viva utile a diverse comunità, talvolta serve fino a diecimila persone o più (dipende dalla grandezza dei villaggi) e nel tempo, cambia radicalmente la loro vita: cominciano ad allevare animali, a praticare l’agricoltura. L’acqua è di interesse primario: il 60-70 per cento dei nostri fondi li impieghiamo nella costruzione dei pozzi, a cui facciamo seguire attività ambulatoriali, considerando che, per accedere all’assistenza sanitaria, bisognerebbe percorrere centinaia di chilometri e talvolta non c’è il tempo, né la possibilità, di farlo. Molte malattie derivano dalla mancanza di igiene, dal fatto che non ci si può lavare: da una banale diarrea si passa alla febbre, inizia la sofferenza, che diventa acuta, poi grave e infine, può portare alla morte. Un piccolo presidio sanitario, con almeno uno-due infermieri e un medico, serve a trasmettere i fondamenti dell’igiene necessari a prevenire diverse malattie, anche se, per quelle più gravi, bisogna recarsi presso gli ospedali. Agli ambulatori cerchiamo di affiancare la promozione dell’istruzione di base che consenta ai più poveri, che non possono permettersi la scuola, almeno di difendere i diritti propri e della famiglia: l’istruzione emancipa e salva il mondo.                                                                                                                                                                             Come individuate dove costruire un pozzo?    

                                                                                                                                                   

Primo step individuare il punto, poi una sorta di rabdomante, col talento sensibile nelle mani, scopre dove potrebbe esserci più acqua, quindi arriva la trivella, che in genere scava per 4-5 ore, con tutta la popolazione intorno, che festeggia il grande evento, che cambierà la loro la vita. Il primo getto d’acqua, è un vero spettacolo: vediamo la gioia dei bambini e della gente. Documentiamo tutto in diretta e lo postiamo sui social, poi, a fine missione, montiamo un filmato che mostreremo ad amici, conoscenti e benefattori, nonché a chi volesse diventarlo. Vogliamo dimostrare che facciamo opere concrete e cerchiamo di renderci utili, per alleviare almeno in parte, la sofferenza di quelle popolazioni. Realizzare un pozzo costa circa 7-8 mila euro, ma dipende dal luogo, dalla quantità e dalla profondità del terreno. Un ambulatorio sanitario, così come una scuola, costa intorno ai 20-30 mila euro, a seconda delle dimensioni.                                                                                             

Finora abbiamo realizzato 24 pozzi in Benin, uno in Malawi e 5 in Nigeria, che servono una popolazione complessiva di circa 350 mila abitanti.  

                                                                                                                                                                

La strada la preparano i religiosi, che, oltre alle lingue locali, compresi i vari dialetti, parlano inglese, francese ed italiano. Con le loro diocesi, di dimensioni notevoli, sono radicati sul territorio, interloquiscono coi capi villaggio, i quali, al di là dei diversi credo religiosi, convivono senza combattersi. Ogni iniziativa la condividiamo con i capi delle comunità: acqua, sanità, scuola, sono per tutti, cristiani, musulmani, animalisti. Questo ci consente anche di approcciarci a quei territori senza temere per la nostra incolumità.

                                                                                                                                                                                                                                                                      

Con quali modalità raccogliete le risorse necessarie?     

                                                                                                                                       

  I fondi vengono raccolti sia con la promozione di giornate di beneficenza, sia nelle chiese, attraverso l’associazione Regina della Pace e Carità (con sede in Flumeri, AV), finalizzata a promuovere e gestire interventi di cooperazione allo sviluppo e progresso umano, economico e sociale, attraverso la costruzione di pozzi, scuole, ambulatori, orfanotrofi e chiese, nei Paesi in via di sviluppo. Nata allo specifico scopo della missione in Africa, la onlus è composta da 12 persone, 3 delle quali, sacerdoti africani. I sacerdoti, vivendo in Africa, conoscono il territorio e poiché ogni anno vengono in Italia, fermandosi per circa 40 giorni presso le parrocchie, ci aiutano a progettare le sfide che realizzeremo insieme. Sono loro i veri esecutori delle opere: i pozzi si scavano rapidamente in nostra presenza, ma per le altre opere che invece richiedono mesi, noi ogni anno andiamo a verificare ciò che è stato realizzato e lo inauguriamo insieme. Quest’anno abbiamo realizzato 3 pozzi in Benin e altri 3 ne realizzeremo entro fine anno in Nigeria: partiremo il 5 novembre, per tornare il 19. Per l’inizio del 2025 realizzeremo una chiesa e ancora 4 pozzi in Benin, nonché giornate sanitarie e visite agli orfanotrofi locali. Giacché abbiamo costruito tre ambulatori in Benin, tra cui un ospedale della maternità, promuoveremo la formazione sanitaria, invitando le popolazioni limitrofe, alle quali si insegnerà la prevenzione di base e doneremo dei medicinali, che, su indicazione dei medici locali, acquistiamo direttamente in loco o nelle città più grandi, che distano anche fino a 250 km. Spesso i bambini hanno la pancia gonfia dovuta ai vermi, così acquistiamo il farmaco per la sverminazione, che costa un euro e mezzo e salva loro la vita o la tachipirina, utile in caso di febbre alta. Molti bambini vengono abbandonati nella savana, se la famiglia a causa dell’estrema povertà non può mantenerli, oppure se malati o albini (pensano siano indemoniati), così suore, preti e laici, li raccolgono e li portano negli istituti religiosi dotati di orfanotrofi (30-40 posti), che però soffrono difficoltà economiche e alimentari. Quando li visitiamo, doniamo una metà delle offerte in beni materiali, riso, olio e latte in polvere, e il resto, tra i mille e i tremila euro (a seconda di ciò di ciò che siamo riusciti a mettere da parte), lo diamo alla struttura come sostegno economico. Cerchiamo di metterli in condizioni di andare avanti per qualche mese, di dare ai loro ospiti una speranza per il futuro. Nel 2026 in Malawi vorremmo realizzare un orfanotrofio per bambini abbandonati e disabili e 2-3 pozzi, per cui stiamo raccogliendo fondi e invitiamo chiunque potesse e volesse, a contribuire.                                                                                                                                                              

 Che altro fare per aiutare concretamente gli Africani?                            

                                                                                                        

  I governi locali dovrebbero preoccuparsi, per cominciare, di dare l’acqua, consentire l’istruzione e la sanità, che fornirebbe a quelle popolazioni i mezzi per progredire ed essere autonome a casa loro. In tal modo, non avrebbero bisogno di rischiare la vita sui barconi, per illusioni irrealizzabili. Purtroppo i loro governanti sono spesso dittatori che non hanno alcun interesse a metterli in condizioni di autosufficienza, ma preferiscono tenerli nell’ignoranza, per poterli gestire.                                                                                                                  

Dal canto nostro, immersi nel benessere, noi consumiamo cose inutili, sprechiamo e buttiamo. Vorrei esortare a pensare a chi ora sta soffrendo, destinando ciò che per noi è superfluo a chi invece ha necessità basilari. Per dirla con madre Teresa di Calcutta: la condivisione sconfigge la povertà.                                                      

 Siete in procinto di partire per la prossima missione…

                                                                                                                              

 Il 5 novembre partiremo per la Nigeria per due settimane. Sarò accompagnato da due nuovi benefattori, Giovanni Parrella di Motesarchio (BN), e Angela Ciasullo di Flumeri, che documenterà i lavori anche filmando e, per la missione, è riuscita a superare la sua antica paura per gli aghi, poiché ha dovuto vaccinarsi, e persino quella di volare. Ognuno di noi ha sostenuto autonomamente il costo del biglietto (1.000 €) e dei visti (300 €).                                                                                                                                                                              Dal 16 gennaio al 5 febbraio tornerò in Benin, ancora con Angela Ciasullo e i parroci: Don Alessandro Pascale, di Prato Principato Ultra, Don Alberico Grella, di Sturno, Don Rino Morra, di Bisaccia e chiunque volesse aggiungersi”. 

                                                                                                                                                                                                                                  

I prossimi eventi per raccogliere fondi e visionare quanto realizzato in Benin: sabato 30 novembre 2024 alle 20, cena di beneficenza (20 €) presso i Saloni dell’Oratorio ANSPI San Prisco (Via Grotte) a Passo Eclano (AV); domenica 8 dicembre 2024 a Zungoli (AV), ore 13 pranzo di beneficenza (25 €), presso il Convento San Francesco. Ulteriori informazioni (e prenotazioni) su: https://www.reginadellapaceecarita.org

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