Attualità
Quelle madri della Repubblica, che intendevano la politica come missione

Il 2 giugno 1946, uscita devastata dalla guerra, l’Italia con il referendum istituzionale e a suffragio universale, che consentì per la prima volta il voto alle donne, fu chiamata a scegliere tra Monarchia o Repubblica e per eleggere l’Assemblea costituente.
La Repubblica prevalse, con uno scarto di quasi due milioni di voti. L’assemblea costituente, che avrebbe redatto la nostra carta dei principi fondamentali, la Costituzione, si riunì in prima seduta il 25 giugno 1946 nel palazzo Montecitorio. Su un totale di 556 deputati, erano state elette 21 donne: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque. Alcune sarebbero diventate grandi personaggi, altre sarebbero rimaste a lungo nelle aule parlamentari, altre in seguito, sarebbero tornate alle loro occupazioni. In ogni modo, tutte, con il loro impegno e le loro capacità, segnarono l’ingresso delle donne nelle istituzioni più rappresentative. Donne fiere di poter partecipare alle scelte politiche del Paese, nella fondazione di una nuova società democratica. Per la maggior parte di loro, fu determinante la partecipazione alla Resistenza, nella quale ricoprirono i ruoli più disparati, da staffette a organizzatrici, curatrici, responsabili di gruppi partigiani, sempre rischiando la vita. Pur con diversi gradi di impegno e nelle posizioni dei rispettivi partiti, spesso fecero fronte comune sui temi dell’emancipazione femminile: l’intensa passione politica le avrebbe portate a superare gli ostacoli che all’epoca rendevano difficile la partecipazione delle donne alla vita politica. Ne: Le donne della Costituente, la Biblioteca del Senato nel 2008, ha accorpato una preziosa raccolta di articoli di quotidiani e periodici dell’epoca, valido contributo per conoscere personalità e formazione delle 21 Madri della Costituzione e i contesti socio-culturali e politici, in cui operavano. Il supplemento illustrato del Corriere della sera, La Domenica del Corriere, il 4 agosto 1946, riportava biografie e foto delle 21 donne della Costituente a cui aggiungiamo le principali mansioni svolte in Assemblea: Adele Bei (parità tra uomo e donna), Bianca Bianchi (riconoscimento giuridico dei figli naturali), Laura Bianchini (educazione e scuola pubblica), Elisabetta Conci (coordinamento statuti speciali regionali), Maria De Unterrichter Jervolino (trattati internazionali e riforma della scuola), Filomena Delli Castelli (famiglia), Maria Federici (diritti e doveri economico-sociali), Nadia Gallico Spano (“treni della felicità” per 70.000 bambini meridionali orfani, accolti al Nord), Angela Gotelli (acceso delle donne alla magistratura) Angela M. Guidi Cingolani (tutela delle lavoratrici madri), Leonilde Iotti (parità tra coniugi, riconoscimento dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio e famiglie di fatto), Teresa Mattei (Segretaria dell’Ufficio di Presidenza), Angelina Livia Merlin (minimo sostentamento e diritto di proprietà accessibile a tutti i cittadini), Angiola Minella Molinari (presenta varie interrogazioni), Rita Montagnana Togliatti (interrogazioni), Maria Nicotra Fiorini (interrogazioni), Teresa Noce Longo (piena parità tra i sessi, art.3 Costituzione), Ottavia Penna Buscemi(viene candidata a Presidente della Repubblica, ma la carica sarà di Enrico De Nicola), Elettra Pollastrini (interrogazioni), Maria Maddalena Rossi (sostiene il diritto delle donne ad accedere alla giustizia penale e civile), Vittoria Titomanlio (autonomia regionale e pubblicazione delle rettifiche dei giornali verso persone a cui sia stata lesa la dignità). Riproponiamo alcuni titoli e catenacci significativi dei giornali dell’epoca, per farsi un’idea. Teresa Mattei la più giovane deputatessa (N.d.r: il fratello partigiano era stato torturato a morte dai nazisti) “La più giovane deputatessa italiana alla Costituente ha molti bei riccioli bruni e due begli occhi vivi e ha venticinque anni. È nata a Genova, ha studiato a Milano, e a Firenze si è laureata in filosofia, durante la lotta clandestina.” Il Messaggero (26 giugno 1946, pag. 3) Ah ah ah! che ridere! [Ottavia Penna Buscemi] “…Ieri l’altro dovevamo compiere il nostro dovere di eleggere il provvisorio Presidente della Repubblica Italiana…La nostra scelta è caduta sull’onorevole Ottavia Penna Buscemi, unico deputato di sesso femminile del Gruppo Parlamentare de L’’Uomo Qualunque. Una donna colta, intelligente, una sposa, una madre…L’aver scelto Ottavia Penna Buscemi costituisce per noi condanna di un mondo politico incancrenito, un omaggio alla donna italiana”. L’Uomo qualunque (3 luglio 1946, pag. 3) Nella vita politica pari agli uomini [Leonilde Iotti] “…Il cammino percorso in meno di un anno è stato molto e difficile: ma le nostre donne hanno bruciato le tappe. Esse continuano la loro opera, ad esse va l’elogio e la fiducia delle donne italiane, di tutti gli italiani che sperano e credono nella rinascita democratica del nostro Paese”. (Leonilde Iotti) Vie nuove: settimanale di orientamento e di lotta politica (9 marzo 1947, pag. 3) Ricostruire su nuove basi la famiglia distrutta dal fascismo e dalla guerra [Nadia Gallico Spano] “…La Costituzione si occupa della famiglia in 3 articoli: la famiglia ha quindi un giusto rilievo nell’ordinamento costituzionale italiano. L’aver inserito la famiglia nella Costituzione è un elemento di progresso, tanto valido se si considera che lo Statuto albertino, il quale non prevedeva nessun dovere dello Stato verso la famiglia, sanciva – con il suo ordinamento economico e sociale – l’inferiorità della donna.” (Nadia Gallico Spano) L’Unità (18 aprile 1947, pag. 1) I candidati del Fronte [Angiola Minella] “…Angiola è giovanissima, nata a Torino nel 1920, laureata, sposata, insegnante, membro del Consiglio Nazionale dell’U.D.I., consigliere comunale di Savona, deputato comunista all’Assemblea Costituente, è candidata di Savona nella lista del Fronte Democratico per la Camera dei Deputati. Vi porterà la voce comune a tutte le donne, di ogni fede religiosa e di ogni idea politica, in difesa della pace e dei suoi valori”. Il Lavoro nuovo: quotidiano della Federazione ligure del Partito Socialista italiano (10 aprile 1948, pag. 1) Lo sciopero della sartina: come diventò comunista Rita Montagnana “…Entrai nel partito socialista nel 1915 con grande scandalo di tutti i miei parenti ricchi e piccoloborghesi, partecipai ai comizi, alle dimostrazioni, ai cortei, alle riunioni. A leggere e studiare i nostri grandi maestri non cominciai che più tardi: non c’erano allora scuole di partito dove i giovani potessero ricevere, come ora, i primi elementi cultura politica.” (Rita Montagnana) Vie nuove: settimanale di orientamento e di lotta politica (4 dic. 1949, pag. 12) Il Senato definisce il carattere dei movimenti fascisti da perseguire [Adele Bei] “…La compagna Adele Bei, in un documentato intervento, ha descritto le bestiali condizioni di lavoro delle tabacchine in tutta Italia, all’infuori delle provincie di Perugia e di Toscana, bollando la connivenza governativa con lo schiavistico sfruttamento padronale.” L’Unità (31 gennaio 1952, pag. 5) Milano; Roma. La senatrice e la virtù [Angelina Livia Merlin] “…Le generazioni non sono peggiori, sono sempre uguali, gli uomini non cambiano, sono sempre uguali. E i giovani li ho sempre amati, non dimentichi che sono stata un’insegnante assai coscienziosa. Ho cercato di essere materna con loro, buona con loro, il fatto è che la loro cattiveria non è diretta verso i vecchi ma soprattutto verso se stessi: non comprendono, i pazzi, che la politica non è un mestiere, è una missione.” L’europeo: settimanale politico di attualità (28 luglio 1963, pag. 52-53) Nel 1979 la partigiana Nilde Iotti (che aveva ottenuto 15.000 preferenze alla Costituente), viene eletta Presidente della Camera dei deputati. Anni dopo, così ne parlerà l’Unità. Nella crisi irrompe la ‘novità’ Nilde: in quel sorriso severo 40 anni di vita italiana [Leonilde Iotti] “…La scelta di Nilde Iotti è un riconoscimento alle sue qualità di garante delle istituzioni democratiche. Con correttezza, equilibrio e stile, ha saputo svolgere il suo ruolo a difesa delle regole parlamentari.” L’Unità (28 marzo 1987, pag. 3) Teresa Mattei, una vita partigiana “…Mi occupo di bambini e vorrei per loro un mondo dove non esistano più delle contrapposizioni così grandi. Ho imparato da loro a non stare da nessuna parte. Ho una grande speranza nel mondo.” Il Manifesto: quotidiano comunista (7 marzo 1997, pag. 24-25) Il giorno che le donne si presero la Storia “…Eravamo consapevoli che il voto alle donne costituiva una tappa fondamentale della grande rivoluzione italiana del dopoguerra. Avevamo finalmente potuto votare e far eleggere le donne. E non saremmo state più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”. (Filomena Delli Castelli) La Repubblica (19 febbraio 2006, pag. 28) Oggi, Festa della Repubblica, l’ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani) in tutta Italia deporrà una rosa sulle tombe delle Madri costituenti per rendere loro omaggio. Alle donne che intendono perseguire la vita politica, non possiamo che suggerire di prendere esempio da coloro che, prima attraverso la Resistenza, mettendo in gioco la propria vita per liberarci dal nazi-fascismo, poi con l’impegno civile e politico, si sono battute perché oggi tutte, indistintamente, possano accedere ad opportunità politiche, e non solo, un tempo esclusivo appannaggio maschile. Ma come donne, le esortiamo ad evitare lo scimmiottamento del potere e del modus operandi maschile, mettendo in campo propri valori etici e forti: nel confronto e nella differenza si cresce e si raggiunge l’armonia. E mai come in questo momento, la società ne ha bisogno, come ha bisogno di coraggio, di scelte controcorrente e di ritrovare una nuova umanità: le donne possono gettare le basi per costruirla, possono far tornare la politica ad essere una missione al servizio del bene della collettività, devono solo impegnarsi e convincersi di esserne capaci.
Attualità
Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.
Attualità
Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.
Attualità
Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.
“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.
Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.
È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.
Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.
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