Attualità
Questione Cimitero – Appello ai Consiglieri comunali dal M5S Ariano
Dal M5S Ariano riceviamo e pubblichiamo:
“Realizzare subito il cimitero è possibile.
Nell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco di Ariano Irpino ha dimostrato tutta la propria incompetenza sul necessario e urgente Ampliamento del Cimitero e sull’emergenza loculi. Questa è l’amara constatazione che ci costringe a rivolgere un appello ai Consiglieri affinché si dica una parola di verità sul caso Cimitero. Non possiamo più prenderci il lusso di perdere tempo con manifesti che annunciano il nulla, bisogna agire subito e farlo in modo serio se si vuole dare inizio ai lavori di ampliamento.
Dopo aver speso 7 mila euro per dei consigli legali, ancora non ha compreso la semplice differenza che esiste tra un normale appalto e una concessione di lavori pubblici. Nel Caso del progetto del Cimitero, approvato proprio dalla giunta Gambacorta nel 2008, si tratta di una concessione di lavori pubblici che si differenzia dall’appalto per un unico aspetto: il rischio che si viene a determinare per l’imprenditore nel caso in cui non riesce a vendere o sfruttare economicamente le opere realizzate.
Nei maldestri tentativi di evitare lo stop imposto ai lavori nel 2014 dall’Anticorruzione questa amministrazione non si è accorta che il problema dei loculi che rimarranno invenduti non è un problema a cui devono rispondere le casse del Comune ma un rischio tutto dell’imprenditore che chiede di partecipare a questa tipologia di gara. Quindi non c’è bisogno di alcun accordo transattivo per due motivi: 1) il blocco ai lavori è stato imposto dall’Anticorruzione e non dal Comune quindi l’impresa non può pretendere 700.000 euro quale indennizzo per la mancata realizzazione dell’opera. Questa circostanza di fermo dei lavori si è creata per l’intervento di un’istituzione superiore al Comune; 2) il Comune ha tutto l’interesse che l’opera sia realizzata perché come ribadito nel bando di gara a suo carico non c’è nessun rischio economico. L’amministrazione o la smette di parlare del problema dell’invenduto, perché come dimostrato è a totale carico dell’impresa, o fa bene a prendere esempio dall’amministrazione Maniero che di fronte ai brogli preferì fare un passo indietro e dimettersi.
Il Sindaco dimostri di stare dalla parte dei cittadini applicando il codice degli appalti, invitando la Ditta a rispondere ai rilievi dell’Anticorruzione del 2014 e diffidarla a compiere al più presto i lavori accollandosi tutto il rischio relativo all’invenduto così come prevede l’art 143 comma 9 del Codice degli appalti e successive modifiche quando si parla di “rischio di domanda”.
Il rischio di “domanda” viene definito Modello “Autostrada” per far capire che la concessione funziona come nel caso dello Stato che da in concessione la gestione delle autostrade e in cambio la Società che vince non avrà nulla dallo Stato se non la possibilità di finanziarsi attraverso la domanda degli automobilisti che pagano per transitarvi. Questa amministrazione è riuscita per l’ennesima volta a ribaltare la realtà e così il rischio dall’impresa è passato al Comune. Invitiamo i consiglieri di maggioranza a prendere atto che l’accordo transattivo approvato dal Consiglio comunale il 10 Luglio c.m. va annullato 1) perché non rispetta il codice degli appalti e quindi va in contro all’ennesimo stop dell’Anticorruzione 2) in modo illecito si sposta il rischio dall’impresa alle casse del Comune contravvenendo a tutte le disposizioni in materia, in primo luogo dove si legge che le concessioni di lavori pubblici devono essere a costo zero per l’ente pubblico.
Ora si tratta semplicemente di capire da che parte stanno i consiglieri, se dalla parte dell’impresa facendo finta che questo errore madornale non esiste o dalla parte dei cittadini invitando l’impresa a iniziare i lavori rispettando la legge e cioè accollandosi sia gli onori della progettazione e della costruzione, sia gli oneri dei manufatti che non si riusciranno a dare in concessione ai cittadini e che quindi non contribuiranno a finanziare le spese sostenute. Non serve spendere soldi in consulenze legali o in manifesti per bandi il cui esito è scontato visto che a tutti prima o poi servirà uno spazio, anche piccolo per una foto se si viene cremati, all’interno del cimitero.
Sono tre anni che invece di affrontare lo stop dell’anticorruzione hanno spiegato a tutti che stavano lavorando ad una soluzione che riducesse i rischi per il Comune , costretto, dopo i 15 anni di concessione ( ora sono 9 dopo i 6 anni di nulla) a farsi carico di tutti i loculi invenduti pagando il corrispettivo alla ditta. Hanno avuto il barbaro coraggio di fare anche degli studi per quantificare questo invenduto così da sparare la cifra di oltre 2 mln di euro. Il grande risultato delle ultime ore è che l’invenduto sarebbe pari a solo 1 mln. Si sparano cifre a random quando il comune non ha alcun interesse a fare di questi calcoli in quanto per legge questi Milioni di euro di invenduto sono il rischio a cui si riferisce l’ANAC quando spiega nella sua Deliberazione n 2 del 11/3/2010 che è proprio questo rischio l’elemento che permette di distinguere l’appalto dalla concessione di lavori pubblici.
Ora gli uomini di buona volontà, onesti e rispettosi delle istituzioni che servono, non possono dire che qualcosa gli sia sfuggito perché crediamo di essere stati sufficientemente chiari”.
Meet up M5S Ariano
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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