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Questione Parchi Eolici-Maraia (M5S):”L’Amministrazione Comunale di Ariano si esprima a tutela del territorio”

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Da Generoso Maraia, deputato del M5S, riceviamo e pubblichiamo:

Nella giornata del 10 giugno, si è svolta la manifestazione indetta dalla “Coalizione Art. 9 – Per salvare il paesaggio” ,al fine di porre all’attenzione la problematica relativa alla tutela del paesaggio italiano dal fotovoltaico e dall’eolico selvaggio. Le sedici associazioni partecipanti, riunite in coordinamento, si battono affinché l’attacco ai beni paesaggistici, il consumo indiscriminato di suolo, il depauperamento della biodiversità e delle economie locali non trovino appigli nell’attività legislativa del Parlamento, nonché negli interventi amministrativi, a livello sia nazionale che locale.

Nel frattempo, si è rivelato proficuo e stimolante l’incontro che ho tenuto nella mattinata di oggi con i rappresentanti dell’ANEV, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, che vede riuniti circa 90 aziende che operano nel settore eolico e oltre 5.000 soggetti, tra cui produttori e operatori di energia elettrica e di tecnologia, impiantisti, progettisti, studi ingegneristici e ambientali, trader elettrici e sviluppatori.

Nel corso della conferenza ci si è soffermati, in particolare, sulle problematicità rilevate nell’articolo 32 del D.L. “Semplificazioni”, il quale definisce come non sostanziali e sottoposti a semplice comunicazione relativa all’attività edilizia libera gli interventi da realizzare sui progetti e sugli impianti eolici, nonché sulle relative opere connesse, che, a prescindere dalla potenza nominale risultante dalle modifiche, vengono realizzati nello stesso sito dell’impianto eolico e che comportano una riduzione ritenuta “minima” del numero degli aerogeneratori rispetto a quelli già esistenti o autorizzati, definendo la modalità di calcolo dell’altezza massima dei nuovi aerogeneratori.

Ebbene, nel caso degli impianti eolici non viene richiamata l’applicazione delle procedure di VIA/VAS e si definiscono come non sostanziali le modifiche che incidono sullo stato dei luoghi, sulle dimensioni dell’impianto, anche in altezza, e sui relativi impatti ambientali, senza che sia apprezzabile il potenziale vantaggio sotto il profilo della riduzione del numero degli aerogeneratori.

Tutto ciò può costituire un ulteriore rischio per la tutela ambientale, agricola e paesaggistica, ed addirittura un incentivo alla desertificazione economica e sociale dei luoghi interessati. Infatti, senza stabilire criteri certi per quanto riguarda le distanze tra gli impianti eolici, nonché tra questi e le abitazioni, si va ad intaccare l’abitabilità dei luoghi, spesso a vocazione agricola, favorendo spopolamento e abbandono dei terreni. Fenomeni, che, del resto, sono antitetici agli obiettivi di incentivo socio-economico alle aree interne, tracciati e rimarcati dallo stesso PNRR.

Negli ultimi giorni, comunque, sta diventando sempre più urgente la questione relativa a due campi eolici da realizzare in territorio di Ariano Irpino, in località Camporeale e Difesa Grande.

Trattasi di parchi eolici che andrebbero ad inficiare pesantemente non solo sulle caratteristiche ambientali-paesaggistiche, ma anche sulla vocazione economica-produttiva delle aree interessate, da sempre a carattere agricolo-pastorale. Tale considerazione non implica una contrarietà all’energia eolica: anzi, ritengo che tale fonte rinnovabile possa essere una notevole opportunità di benefici per le comunità se sfruttata in maniera disciplinata e rispettosa dei territori e delle popolazioni.

In particolare, per quanto riguarda il parco eolico in località Difesa Grande, esso dovrebbe essere ospitato in un’area sottoposta a vincolo archeologico del Mibact dal 1995, nonché pressoché coincidente con l’antico tratturo Pescasseroli-Candela.

Si tratterebbe di far installare, sulla base di una variante di progetto, pale eoliche alte complessivamente circa 250 metri su un altopiano posto a circa 700 metri di altitudine: considerando che la città di Ariano Irpino sorge a circa 800 metri di altezza, si assisterebbe allo scempio di pale eoliche che andrebbero non solo a raggiungere, ma anche a superare l’altitudine del Tricolle!

Tutto ciò non soltanto costituisce un ulteriore rischio per la tutela ambientale, agricola e paesaggistica di una delle zone più belle dell’arianese, già martoriata dalla presenza di una discarica, ma è un vero e proprio incentivo alla desertificazione economica e sociale dei luoghi interessati. Infatti, attraverso il cosiddetto “effetto selva” si va ad intaccare l’abitabilità dei luoghi, favorendo lo spopolamento e l’abbandono dei terreni agricoli. Senza considerare l’impatto sul benessere degli abitanti del posto: il benessere umano non è compatibile con l’eolico selvaggio.

Per questi motivi, è indispensabile che consiglio ed amministrazione comunale di Ariano mettano in atto iniziative finalizzate non solo a verificare la regolarità dell’insediamento dei campi eolici sul territorio, ma anche a tutelare concretamente il benessere degli abitanti, il bene paesaggistico, la vocazione agricola e pastorale dei luoghi interessati, nonché i beni di natura storico-archeologica. Si inizi, ad esempio, a coinvolgere le amministrazioni dei Comuni confinanti interessanti, come Villanova del Battista, Zungoli, Monteleone di Puglia e Savignano Irpino, magari convocando sul tema consigli comunali allargati ed esprimendo una linea comune per la difesa dei nostri territori.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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