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Recovery plan e Pnrr: Coldiretti, ecco i miliardi per l’agricoltura

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Masiello: “Il cibo al centro di una nuova visione dell’economia”

Il Recovery plan può davvero rappresentare quella rivoluzione da tempo auspicata e in grado di segnare la strada del rilancio dell’economia agricola. Oltre a una consistente dose di risorse finanziarie, con 5,7 miliardi destinati agli interventi squisitamente agricoli, l’agroalimentare rientra a pieno titolo in moltissime misure trasversali. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stata recepita quella strategia che da anni la Coldiretti porta avanti e che vede l’agricoltura e l’agroalimentare connessi con tutti gli altri settori produttivi e con le azioni di sviluppo del sistema Paese. Il Piano prevede infatti progetti come quelli legati alla valorizzazione delle filiere, alla digitalizzazione e alle infrastrutture idriche con la realizzazione di bacini di accumulo che erano stati da tempo individuati e presentati dalla Coldiretti al Governo non solo come idee, ma come iniziative immediatamente cantierabili.

 

Il Pnrr Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” ha dedicato un ampio capitolo all’agricoltura che proprio in occasione di questa tragica pandemia ha dimostrato di essere un settore strategico per l’economia (l’export agroalimentare è stato il solo ad andare in controtendenza nel generale crollo) al pari della farmaceutica e ha contribuito a mantenere la pace sociale del Paese fornendo cibo e servizi di qualità.

 

Il Piano Draghi dimostra che la visione è cambiata. Ecco perché se si considerano finanziamenti e riforme in un’ottica di integrazione il budget agricolo schizza molto più in alto dei 5,7 miliardi blindati alle azioni squisitamente di settore. Nella Mission 2 rientrano infatti anche i 23,78 miliardi dell’energia rinnovabile, i 15,22 dell’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici e i 15.06 miliardi della tutela del territorio e della risorsa idrica. Tutte questioni strettamente connesse con l’agricoltura e con la salvaguardia di territori sfregiati, a causa di anni di abbandono e di cementificazione selvaggia come da tempo denuncia Coldiretti. L’agricoltura può contare sugli effetti benefici dell’alta velocità, della digitalizzazione e dell’investimento nelle strutture portuali.

 

Il piano in chiave agricola, dunque, va visto nella sua circolarità e nella stretta connessione di un tassello con l’altro. Al centro, come si legge nel documento, una filiera agroalimentare sostenibile, con aziende agricole più competitive in grado di garantire migliori prestazioni climatico-ambientali e aperte all’innovazione. Ma vediamo nel dettaglio alcuni progetti. L’acqua in primis, per le risorse idriche sono stanziati 4,8 miliardi. La Coldiretti ritiene fondamentale conservare l’acqua piovana con strutture ad hoc perché oggi se ne riesce a tesorizzare solo il 10%. La risorsa idrica è fondamentale infatti per conseguire l’obiettivo dell’aumento delle rese produttive, in un’ottica di autosufficienza alimentare, ma anche per garantire livelli elevati di standard qualitativi.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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