Cultura Eventi e Spettacolo
Rievocazione Storica – Questo il programma della manifestazione
Accordo con Poste Italiane: cartolina e annullo per far conoscere l’evento in tutta Italia. L’8 agosto elezione di Re e Regina
Macchina organizzativa in fermento per gli ultimi dettagli della ventesima edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine (11-12 e 13 agosto 2016). La ventesima edizione della rievocazione storica sarà caratterizzata dall’importante partnership con Poste Italiane per la realizzazione di un Folder con la cartolina della rievocazione e l’annullo relativo alla manifestazione di Ariano Irpino. Tale iniziativa, ideata dal presidente Giancarlo Sicuranza e da Nino Grasso, rappresenta un’importantissima occasione di promozione della città, della sua storia e della sua caratteristica rievocazione a livello nazionale ed internazionale, nell’anno del Giubileo della Misericordia: il folder conterrà anche l’immagine del Cristo realizzata da Marco Dell’Oriente. Saranno stampate circa cinquemila copie del folder, esposte e vendute negli uffici postali italiani. Si tratta di un’idea per celebrare la ventesima edizione della manifestazione in grado di incuriosire turisti, pellegrini, collezionisti e di conferire un più ampio respiro all’evento simbolo del Tricolle.
Tra le novità di questa ventesima edizione, la presenza di sbandieratori e di addobbi dell’epoca nelle varie contrade per far immergere tutta la popolazione arianese nell’atmosfera della festa storica e religiosa, enogastronomia e punti ristoro in centro, inoltre, fede e tecnologia per sorprendere il pubblico. Il reliquiario con le due spine della Corona di Cristo si trasforma, infatti, con la tecnologia 3D e si prepara a stupire gli arianesi in vista del Palio, che quest’anno si svolgerà nella piazza del centro storico e prenderà il nome di ‘Palio delle Sacre Spine’. L’azienda Lo Conte Marmi e la falegnameria di Massimo Cardinale sono da diverse settimane al lavoro per riprodurre in maniera fedele il famoso reliquiario in argento. L’oggetto sacro sarà realizzato in legno, avrà un’altezza di circa un metro e ottanta centimetri e diventerà il simbolo di un’intera manifestazione. Un lavoro certosino, quello che vede impegnate le due aziende del Tricolle, che hanno risposto subito sì all’appello del presidente dell’associazione Sante Spine, Giancarlo Sicuranza.
“Siamo partiti da una scansione tridimensionale dell’oggetto sacro effettuata direttamente in Cattedrale, abbiamo molta esperienza nel settore e la nostra azienda dispone di una particolare tecnologia innovativa, quella della scansione a luce strutturata. Grazie ad un software particolare le ombre proiettate sull’oggetto vengono rielaborate fino a ricostruire virtualmente l’immagine anche nei particolari più piccoli con un lavoro di post produzione. Grazie a questa tecnologia gli arianesi potranno ammirare ogni minimo particolare del reliquiario, anche i dettagli, come ad esempio il Cristo, la Madonna, gli angeli, i colli di Ariano, fino a questo momento sconosciuti alla maggior parte dei fedeli”, le parole di Gianluca Lo Conte dell’azienda Lo Conte Marmi, leader sul territorio per l’utilizzo di questa particolare e innovativa tecnologia.
Ventesima edizione nel ricordo di Raffaele Verde.
La ventesima edizione della Rievocazione storica del dono delle Sacre Spine sarà all’insegna del ricordo di Raffaele Verde, per anni anima dell’associazione, scomparso alla fine del 2015. Per rendere omaggio alla memoria di Raffaele Verde sono allo studio varie iniziative; in particolare saranno organizzate una mostra fotografica con tutti gli scatti più belli di questi anni che ritraggono Verde all’opera, una carrellata delle locandine di venti anni di rievocazione per ricostruire il lavoro dell’associazione, l’esposizione degli scudi delle varie contrade di Ariano realizzati con la pietra.
Attualità
Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.
Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, verrà deposta la Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.
Una Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.
Il messaggio istituzionale è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Attualità
Roberto Zaffiro: vi racconto la mia Africa e vi invito a diventare benefattori
Imprenditore nel settore edile (azienda di dieci dipendenti), insieme ad altri due fratelli, sposato e con due figli, Roberto Zaffiro, con il pieno sostegno della famiglia, si dedica anima e corpo alla missione che lo appassiona e gratifica di più: dalla costruzione di pozzi e scuole, ai presidi ospedalieri, in Africa. Il 5 novembre partirà per la Nigeria e in gennaio per il Benin
“Un tempo ero laico, poi a 37 anni, 20 anni fa, c’è stata la mia conversione, a seguito del viaggio a Medugorje, – ci racconta. Il senso di solidarietà l’ho però sempre avuto nel DNA, tanto che ogni volta che ho girato il mondo, ho sempre elargito del denaro, ai bisognosi che mi è capitato di incontrare”.
Quando hai capito che la tua missione era dedicarti in maniera più completa agli altri?
La svolta a seguito del viaggio a Medugorje. Fino ad allora ero stato una sorta di superficiale credente praticante, che girava il mondo, compresa l’Africa, anche in moto, e non dava grande importanza ai sacramenti e alla preghiera. In quel luogo, come se avessi improvvisamente intuito le mie miserie e fragilità, ho pianto molto e ho capito che dovevo cambiare la mia vita e relazionarmi in maniera diversa con Dio. È cominciata così la mia conversione, incrementando anche la frequentazione della Chiesa, finché a Montevergine (AV) non ho incontrato padre Jean Baptist, sacerdote originario del Benin (Diocesi Kandi-Benin), specializzatosi a Roma. Siamo diventati amici e, dopo che mi ha mostrato le carenze d’acqua nel suo villaggio, gli ho donato un pozzo. Quando è tornato in Africa, mi ha fatto promettere che sarei andato a trovarlo. Nel 2012 l’ho raggiunto e ho cominciato a guardare l’Africa con occhi nuovi, mi sono reso conto della vita di sofferenza della popolazione: bambini e adulti che bevevano dalle pozzanghere esponendosi a malattie, quando non la morte, bambini costretti a percorrere chilometri con le taniche in testa per approvvigionarsi dell’acqua. Un pozzo è una fonte di acqua viva utile a diverse comunità, talvolta serve fino a diecimila persone o più (dipende dalla grandezza dei villaggi) e nel tempo, cambia radicalmente la loro vita: cominciano ad allevare animali, a praticare l’agricoltura. L’acqua è di interesse primario: il 60-70 per cento dei nostri fondi li impieghiamo nella costruzione dei pozzi, a cui facciamo seguire attività ambulatoriali, considerando che, per accedere all’assistenza sanitaria, bisognerebbe percorrere centinaia di chilometri e talvolta non c’è il tempo, né la possibilità, di farlo. Molte malattie derivano dalla mancanza di igiene, dal fatto che non ci si può lavare: da una banale diarrea si passa alla febbre, inizia la sofferenza, che diventa acuta, poi grave e infine, può portare alla morte. Un piccolo presidio sanitario, con almeno uno-due infermieri e un medico, serve a trasmettere i fondamenti dell’igiene necessari a prevenire diverse malattie, anche se, per quelle più gravi, bisogna recarsi presso gli ospedali. Agli ambulatori cerchiamo di affiancare la promozione dell’istruzione di base che consenta ai più poveri, che non possono permettersi la scuola, almeno di difendere i diritti propri e della famiglia: l’istruzione emancipa e salva il mondo. Come individuate dove costruire un pozzo?
Primo step individuare il punto, poi una sorta di rabdomante, col talento sensibile nelle mani, scopre dove potrebbe esserci più acqua, quindi arriva la trivella, che in genere scava per 4-5 ore, con tutta la popolazione intorno, che festeggia il grande evento, che cambierà la loro la vita. Il primo getto d’acqua, è un vero spettacolo: vediamo la gioia dei bambini e della gente. Documentiamo tutto in diretta e lo postiamo sui social, poi, a fine missione, montiamo un filmato che mostreremo ad amici, conoscenti e benefattori, nonché a chi volesse diventarlo. Vogliamo dimostrare che facciamo opere concrete e cerchiamo di renderci utili, per alleviare almeno in parte, la sofferenza di quelle popolazioni. Realizzare un pozzo costa circa 7-8 mila euro, ma dipende dal luogo, dalla quantità e dalla profondità del terreno. Un ambulatorio sanitario, così come una scuola, costa intorno ai 20-30 mila euro, a seconda delle dimensioni.
Finora abbiamo realizzato 24 pozzi in Benin, uno in Malawi e 5 in Nigeria, che servono una popolazione complessiva di circa 350 mila abitanti.
La strada la preparano i religiosi, che, oltre alle lingue locali, compresi i vari dialetti, parlano inglese, francese ed italiano. Con le loro diocesi, di dimensioni notevoli, sono radicati sul territorio, interloquiscono coi capi villaggio, i quali, al di là dei diversi credo religiosi, convivono senza combattersi. Ogni iniziativa la condividiamo con i capi delle comunità: acqua, sanità, scuola, sono per tutti, cristiani, musulmani, animalisti. Questo ci consente anche di approcciarci a quei territori senza temere per la nostra incolumità.
Con quali modalità raccogliete le risorse necessarie?
I fondi vengono raccolti sia con la promozione di giornate di beneficenza, sia nelle chiese, attraverso l’associazione Regina della Pace e Carità (con sede in Flumeri, AV), finalizzata a promuovere e gestire interventi di cooperazione allo sviluppo e progresso umano, economico e sociale, attraverso la costruzione di pozzi, scuole, ambulatori, orfanotrofi e chiese, nei Paesi in via di sviluppo. Nata allo specifico scopo della missione in Africa, la onlus è composta da 12 persone, 3 delle quali, sacerdoti africani. I sacerdoti, vivendo in Africa, conoscono il territorio e poiché ogni anno vengono in Italia, fermandosi per circa 40 giorni presso le parrocchie, ci aiutano a progettare le sfide che realizzeremo insieme. Sono loro i veri esecutori delle opere: i pozzi si scavano rapidamente in nostra presenza, ma per le altre opere che invece richiedono mesi, noi ogni anno andiamo a verificare ciò che è stato realizzato e lo inauguriamo insieme. Quest’anno abbiamo realizzato 3 pozzi in Benin e altri 3 ne realizzeremo entro fine anno in Nigeria: partiremo il 5 novembre, per tornare il 19. Per l’inizio del 2025 realizzeremo una chiesa e ancora 4 pozzi in Benin, nonché giornate sanitarie e visite agli orfanotrofi locali. Giacché abbiamo costruito tre ambulatori in Benin, tra cui un ospedale della maternità, promuoveremo la formazione sanitaria, invitando le popolazioni limitrofe, alle quali si insegnerà la prevenzione di base e doneremo dei medicinali, che, su indicazione dei medici locali, acquistiamo direttamente in loco o nelle città più grandi, che distano anche fino a 250 km. Spesso i bambini hanno la pancia gonfia dovuta ai vermi, così acquistiamo il farmaco per la sverminazione, che costa un euro e mezzo e salva loro la vita o la tachipirina, utile in caso di febbre alta. Molti bambini vengono abbandonati nella savana, se la famiglia a causa dell’estrema povertà non può mantenerli, oppure se malati o albini (pensano siano indemoniati), così suore, preti e laici, li raccolgono e li portano negli istituti religiosi dotati di orfanotrofi (30-40 posti), che però soffrono difficoltà economiche e alimentari. Quando li visitiamo, doniamo una metà delle offerte in beni materiali, riso, olio e latte in polvere, e il resto, tra i mille e i tremila euro (a seconda di ciò di ciò che siamo riusciti a mettere da parte), lo diamo alla struttura come sostegno economico. Cerchiamo di metterli in condizioni di andare avanti per qualche mese, di dare ai loro ospiti una speranza per il futuro. Nel 2026 in Malawi vorremmo realizzare un orfanotrofio per bambini abbandonati e disabili e 2-3 pozzi, per cui stiamo raccogliendo fondi e invitiamo chiunque potesse e volesse, a contribuire.
Che altro fare per aiutare concretamente gli Africani?
I governi locali dovrebbero preoccuparsi, per cominciare, di dare l’acqua, consentire l’istruzione e la sanità, che fornirebbe a quelle popolazioni i mezzi per progredire ed essere autonome a casa loro. In tal modo, non avrebbero bisogno di rischiare la vita sui barconi, per illusioni irrealizzabili. Purtroppo i loro governanti sono spesso dittatori che non hanno alcun interesse a metterli in condizioni di autosufficienza, ma preferiscono tenerli nell’ignoranza, per poterli gestire.
Dal canto nostro, immersi nel benessere, noi consumiamo cose inutili, sprechiamo e buttiamo. Vorrei esortare a pensare a chi ora sta soffrendo, destinando ciò che per noi è superfluo a chi invece ha necessità basilari. Per dirla con madre Teresa di Calcutta: la condivisione sconfigge la povertà.
Siete in procinto di partire per la prossima missione…
Il 5 novembre partiremo per la Nigeria per due settimane. Sarò accompagnato da due nuovi benefattori, Giovanni Parrella di Motesarchio (BN), e Angela Ciasullo di Flumeri, che documenterà i lavori anche filmando e, per la missione, è riuscita a superare la sua antica paura per gli aghi, poiché ha dovuto vaccinarsi, e persino quella di volare. Ognuno di noi ha sostenuto autonomamente il costo del biglietto (1.000 €) e dei visti (300 €). Dal 16 gennaio al 5 febbraio tornerò in Benin, ancora con Angela Ciasullo e i parroci: Don Alessandro Pascale, di Prato Principato Ultra, Don Alberico Grella, di Sturno, Don Rino Morra, di Bisaccia e chiunque volesse aggiungersi”.
I prossimi eventi per raccogliere fondi e visionare quanto realizzato in Benin: sabato 30 novembre 2024 alle 20, cena di beneficenza (20 €) presso i Saloni dell’Oratorio ANSPI San Prisco (Via Grotte) a Passo Eclano (AV); domenica 8 dicembre 2024 a Zungoli (AV), ore 13 pranzo di beneficenza (25 €), presso il Convento San Francesco. Ulteriori informazioni (e prenotazioni) su: https://www.reginadellapaceecarita.org
Attualità
“Ariano si illumina di rosa”successo dell’iniziativa ben oltre le aspettative
Si è appena conclusa l’iniziativa del Lions Club di Ariano Irpino “Ariano si illumina di rosa”, svoltasi il 26 e 27 ottobre in collaborazione con l’associazione “The Power of Pink”, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione sulla prevenzione dei tumori al seno.
Hanno aderito all’iniziativa diverse realtà locali, tra cui:
• L’Amministrazione Comunale, con l’illuminazione dipalazzo di Città di rosa durante le ore notturne e l’esposizione di un fiocco rosa simbolo della lotta contro i tumori al seno;
• L’ASL di Avellino, anche questa illuminando di rosa l’ingresso principale del PO Sant’Ottone e con il personale che ha indossato un fiocchetto rosa nei giorni dell’evento;
• La Diocesi di Ariano Irpino, con l’illuminazione di rosa delcampanile della Cattedrale e l’esposizione di un fiocco rosa sul portone d’ingresso principale;
• I Commercianti: la cui quasi totalità ha esposto il fiocco rosa, allestito con decorazioni in rosa e illuminato in qualsiasi modo le proprie vetrine in entrambe le serate;
• L’ Amministrazione Penitenziaria di Ariano Irpino – Casa Circondariale “Pasquale Campanello” che ha lasciato illuminato il locale portineria con l’esposizione del fiocco rosa;
• Le Squadre di Pallacanestro FERRARO Group Basket Ariano e A.S.D. Angri Pallacanestro, le cui giocatrici hanno indossato il fiocchetto rosa prima della partita disputata domenica 27 al palazzetto dello Sport di Ariano Irpino;
• Le banche BPER e Intesa Sanpaolo, filiali di Ariano Irpino,che hanno esposto il fiocco rosa e lasciato accese le luci nelle ore notturne.
Il successo dell’iniziativa è andato ben oltre le nostre più rosee aspettative: riuscire a coinvolgere l’intera comunità su un tema così importante quale quello della prevenzione dei tumori al seno è stata per noi del Lions Club di Ariano Irpino un motivo di orgoglio e straordinaria gratificazione.
-
Attualità1 giorno ago
Chiusura delle scuole per interruzione del servizio idrico
-
Attualità3 settimane ago
Roberto Zaffiro: vi racconto la mia Africa e vi invito a diventare benefattori
-
Attualità4 settimane ago
L’avena, un prezioso cereale da coltivare e rivalutare
-
Attualità3 settimane ago
Ordinanza di chiusura Via D’Afflitto
-
Attualità6 giorni ago
Sospensione idrica dalle ore 22,00 di oggi 13 novembre fino alle ore 6,00 del 14 novembre 2024
-
Attualità4 settimane ago
“Ariano si illumina di rosa” l’iniziativa dei Lions Club Ariano in collaborazione con l’associazione The Power Pink
-
Attualità3 settimane ago
Ad Ariano Irpino apertura straordinaria del Cimitero, per la Festa di tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti
-
Attualità4 settimane ago
Ariano si differenzia: primo comune in provincia a compiere un passo verso la sostenibilità