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Rossana Ciccarelli: noialtri non siamo nessuno! Abbandonata in quarantena, grido al mondo rabbia e disgusto

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Rossana Ciccarelli ha pubblicato un post su Fb il 19 marzo, raccontando di essere arrabbiata con le istituzioni, di essere malata, sentendosi paradossalmente “in colpa” per la sua condizione, a causa dello sparlare della gente. Il 1 aprile sul gruppo della pagina Fb di arianonews24, Rossana ha ribadito rabbia e disgusto per quanto le stava accadendo e così l’abbiamo chiamata… La voce è forte e chiara, nonostante il raffreddore e lascia trapelare una personalità volitiva, abituata a combattere!

Perché hai scritto quei post su Facebook?

Premetto che proprio all’inizio dell’emergenza, uno dei miei bambini, il più piccolo, che ha 2 anni e mezzo, aveva la febbre a 40 ed era arrivata a casa mia un’ambulanza, poiché nessun medico voleva venire a visitarlo. Io proprio il giorno prima, avevo saputo della positività mia e del mio compagno e lo avevo pubblicato su Facebook, precisando che era vero ciò che si vociferava, eravamo positivi, ma dal giorno prima, non da 15 giorni, come invece la gente insinuava con una certa malignità! Ora però stiamo bene, ma da quanto mi ha detto il mio medico curante, il 9 di aprile faremo un secondo tampone e poi, se sarà negativo, se ne farà ancora un altro di conferma: intorno al 16 dovremmo poter uscire da questa situazione.

Che sintomi avete avuto?

Abbiamo avuto febbricola, una forte tosse, dolori alle ossa con forte mal di schiena, debolezza muscolare tale, che mi sembrava che le gambe non tenessero: non riuscivo a stare in piedi. A tutt’oggi, non ho ancora recuperato il gusto e l’odorato. Il mio compagno ha avuto gli stessi sintomi, un pochino più lievi. I bambini per fortuna non hanno avuto problemi: il primo, di 9 anni, è stato male con febbre, mal di pancia e di testa soltanto per un giorno. La bambina di 7 anni invece, ha avuto la febbre per due giorni, forse per una lieve influenza. Siamo stati messi in quarantena fiduciaria lunedì 9 marzo, mercoledì 11 abbiamo portato il più piccolo in ospedale e il 12 hanno fatto il tampone a tutta la famiglia. I bambini in ogni modo, sono risultati tutti negativi.

Com’è iniziata questa storia?

Tutto è partito dal bambino più piccolo, che per ben 10 giorni ha avuto la febbre a 40: gli abbiamo dato tanta tachipirina. A causa della sua persistente febbre, ci stavano monitorando da alcuni giorni, eravamo in quarantena fiduciaria, finché al piccolo non si è alzata la febbre a 40 e 2, così hanno inviato un’ambulanza per portarlo al Moscati. La pediatra (dottoressa Tarone) che lo ha in cura, seppur sempre disponibile, mi ha detto che non poteva venire a visitarci, perché non le erano stati forniti i kit per proteggersi, né noi potevamo recarci al suo studio! Al Moscati lo hanno visitato, riscontrandogli un’infezione alle orecchie e alla gola e gli hanno dato una cura. Non ritenendo di ricoverarlo, ci hanno detto che l’ambulanza ci avrebbe aspettato fuori per riportarci a casa. Invece, il personale dell’ambulanza si è rifiutato di riaccompagnarci: ormai l’aveva persino sanificata e si era cambiato, spogliandosi dei dispostivi di sicurezza personale. La dottoressa dell’ambulanza ha precisato che sarebbe stata obbligata a riportarci indietro, solo se ci fossimo trovati in quarantena obbligatoria: noi eravamo soltanto probabili casi sospetti, pertanto in quarantena fiduciaria. Così, poiché come sospetto caso da Covid, non potevo avere contatti con nessuno, è partito da Ariano il mio compagno, anch’egli in quarantena, e insieme agli altri due bambini, è venuto a prenderci ad Avellino.

Cosa lamenti di più?

Siamo stati lasciati a noi stessi durante la lunga quarantena: due adulti positivi con tre bambini negativi, di cui uno molto piccolo, senza averci forniti di nulla. La dottoressa Sorrentino del Servizio Epidemiologico e Prevenzione di Avellino, ci ha seguiti assiduamente per informarsi sulle condizioni del piccolo, dicendosi disponibile per qualsiasi problema e suggerendomi, in caso di necessità, di chiamare il 118. Non lo dimenticherò, le sono molto riconoscente: appena questo incubo sarà finito, mi piacerebbe incontrarla per ringraziarla.

Chi vi aiuta per le necessità primarie?

Mio fratello e degli amici, che ci chiamano spesso per sapere se ci serve qualcosa: talvolta viene una mia amica e mi lascia la spesa nelle scale. Il mio compagno nel frattempo ha dovuto chiudere l’attività e la nostra autonomia non può durare a lungo. Sono ormai 24 giorni che ci troviamo in questa situazione di isolamento e ciò che mi fa più rabbia, è che nel momento di maggior bisogno, quando non stavamo bene, non ci hanno monitorati. Dopo aver fatto il tampone giovedì 12 marzo, non abbiamo più ricevuto notizie, mentre ci avevano detto che entro 48 ore ne avremmo conosciuto l’esito. I giorni passavano, finché quattro giorni dopo, lunedì 16, non chiamai io stessa la dr.ssa Sorrentino. La dottoressa mi informò meravigliata che l’esito era arrivato fin dal sabato, lo aveva sulla scrivania: mi rassicurò che i bambini erano negativi, però c’erano dei problemi per me e il mio compagno, ma volle esserne certa. Fece delle telefonate e dopo un’ora e venti, che trascorsi in ansia, guardando il telefono, mi richiamò, confermandomi che io e il mio compagno eravamo positivi. Mi disse che da quel momento si sarebbe messa in moto una catena: avrebbero avvisato il dottor Petruzziello del Servizio Epidemiologico di Grottaminarda che avrebbe dovuto monitorarci, il dr. Mainiero della Asl e la dr.ssa D’Agostino, Commissario prefettizio di Ariano. Mi procurai il numero e chiamai io stessa il dottor Petruzziello, che pur avendo i documenti, non li aveva letti, chiamai anche i vigili: li avevano anche loro. Tutti avevano i documenti che ci riguardavano, ma nessuno aveva letto niente, né si era mobilitato: c’è stata molta superficialità rispetto alla nostra situazione. Come ci si può dimenticare di avvisare qualcuno per comunicare l’esito dei tamponi, a maggior ragione se è positivo? I vigili, dopo 4-5 giorni in cui era risultata la positività al Covid-19, ci fornirono delle buste sigillate su come avremmo dovuto comportarci in casa, sulla distanza da tenere, etc., e solo dopo varie chiamate, nelle quali avevo protestato per la loro mancanza, finalmente ci portarono delle mascherine. Nemmeno i Servizi sociali che ci seguono, visto che uno dei bambini che vive con noi è il figlio di mio fratello che abbiamo in affidamento, si sono preoccupati di monitorarci. Non solo: avrebbero dovuto portarci dei kit per l’igiene, ma non lo hanno fatto, così come non mi aiutano a risolvere il problema dei moduli dei buoni spesa, rispondendo che stanno lavorando da casa e pertanto, le richieste dovrei inoltrarle al Comune, perché devono essere protocollate. Forse ci si preoccupa soltanto di chi è in vista socialmente, mentre noialtri non veniamo considerati: è come se non esistessimo. Non parlo tanto per me, quanto del fatto che nemmeno i minori sono stati tutelati: tre bambini che andavano seguiti e di cui, lo ripeto, non si è occupato nessuno. Ho provato a chiamare qualche giornalista senza ottenere risposta e  il 28 marzo, perfino l’ultimo ex sindaco di Ariano, che mi ha richiamata soltanto ieri sera, 2 aprile: peccato non abbia sentito lo squillo del telefono. Ieri mi è arrivato un pacco della Caritas: umiliante! Come vogliamo definire tutto ciò: negligenza, menefreghismo? Insomma, se non si muore di Covid-19, si può morire di fame e peggio, di indifferenza.

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Campania Libri Off 2025, alla Biblioteca Provinciale di Avellino si presenta “La babilonese”

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La rassegna Campania Libri Off 2025 farà tappa ad Avellino -sabato 5 aprile – presso la Biblioteca Provinciale S. e G. Capone – Palazzo della Cultura in corso Europa. Protagonista Antonella Cilento che presenterà “La babilonese” (Bompiani Editore).Interverranno Emilia Bersabea Cirillo e Generoso Picone che si alterneranno anche nelle letture. L’evento rientra nel Campania libri Off che propone, in vista del Campania Libri Festival che si terrà ad ottobre al Palazzo Reale di Napoli, appuntamenti letterari con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura quale elemento chiave della crescita personale e civile.

“La babilonese” narra di sei storie legate tra loro che si dipanano nel corso dei secoli, da Ninive in Mesopotamia nel VI secolo a.C. fino alla Napoli di oggi. Un appassionante viaggio nel tempo, che mescola storia e invenzione, mistero e spunti di riflessione sulla memoria, sul trascorrere del tempo, sui sentimenti e le passioni umane, un libro nel quale convivono e si intersecano i molteplici interessi dell’autrice che da sempre trovano espressione nella sua scrittura al contempo erudita e piacevole: la letteratura e l’arte, l’archeologia e la narrativa popolare, i mille volti di Napoli e la condizione femminile. 

Antonella Cilento (Napoli, 1970) nel 1993 ha creato LalineascrittaLaboratori di Scrittura (www.lalineascritta.it), uno dei primi laboratori per l’insegnamento della scrittura creativa. Dal 2019 ha ideato e coordina il primo Master di scrittura ed editoria del Sud Italia, SEMA, in partnership con l’Università Suor Orsola Benincasa. Dal 2007 dirige la rassegna di letteratura internazionale “Strane Coppie”. Tra le sue opere, tradotte in numerosi paesi, ricordiamo Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori, 2014, finalista al Premio Strega e vincitore del Premio Boccaccio), Bestiario napoletano (Laterza, 2015), Morfisao L’acqua che dorme (Mondadori, 2018). Ha scritto per il teatro, la radio e attualmente collabora con la Repubblica – Napoli.

Si ricorda che dallo scorso 2 gennaio la Biblioteca Provinciale, la Mediateca e la Sezione Ragazzi sono aperte al pubblico dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19:30. Dal lunedì al venerdì le sale studio, site al secondo piano della Biblioteca Provinciale, sono fruibili con orario continuato dalle 8:30 alle 19:30, il sabato dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19:30. 

Per info: 

0825790515

bibliotecaprovincialecapone@provincia.avellino.it

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XI edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico il 4 aprile al Liceo Parzanese

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Anche quest’anno, il prossimo 4 aprile 2025,dalle 18.00 alle 24.00, il Liceo “Pietro Paolo Parzanese di Ariano Irpino, aderirà all’”XI Notte Nazionale del Liceo Classico” che, su indicazioni del Comitato organizzativo nazionale, presieduto dal Prof. Rocco Schembra, si propone di ribadire, nei Licei aderenti all’ iniziativa, il peculiare valore formativo dei Licei classici.

Il tema comune, scelto dal comitato organizzativo nazionale per quest’ anno, prevede una riflessione su “Mediterraneo/Mediterranei: mare in mezzo alle terre, terre in mezzo al mare”.

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Pallavolo Serie D Maschile – GSA ad un passo dalla serie C

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GSA PALLAVOLO ARIANO ASD –  PALLAVOLO BATTIPAGLIA  3 – 0 GARA DEL 29 MARZO 2025

IL GSA supera Battipaglia 3-0, per la promozione in Serie C serve l’impresa nell’ultima gara a Montecorvino Pugliano

Formazione GSA : T.BARRASSO, C.CAPOZZI, R.CASO, L.GUARDABASCIO, S.GRASSO, H.CHIARADONNA, A.IANDOLI M.MOLINARIO, M.NINFADORO, W.PUORRO, G.RICCIARDI, G.SANTOSUOSSO, L.SCHIAVO, M.TORIELLO Allenatori : Giulio Filomena, Nico Medici Dirigente: Gianfranco Molinario

Il GSA conferma il primo posto in classifica con una vittoria da tre punti sul Battipaglia.

Resta una sola partita alla conclusione della Regular Season che vedrà il GSA sabato  5 aprile  affrontare APD PESSY  per una gara che vale una stagione. GSA e APD PESSY condividono il primo posto in graduatoria, quindi la squadra che si aggiudicherà il big match conquisterà la promozione diretta in serie C. IL GSA è pronto per l’impegno ed è concentrato sul lavoro di preparazione da svolgere  per sostenere l’importante appuntamento.

I tecnici Giulio Filomena e Nico Medici affermano che i propri giocatori hanno disputato un grande Torneo, il primo posto attuale necessita solo di essere legittimato con una  prestazione di rilievo  nella prossima gara.

Usciamo da un periodo complesso e difficoltoso, aggiungono i coach, i nostri atleti sono stati bravi a reagire e superare i diversi problemi con vittorie e bel gioco. Siamo fiduciosi per il big match, dobbiamo affrontare l’ultima sfida con lucidità approcciando la  delicata prova con adeguata tenuta nervosa e mentale per                                                                                                                                                                     scendere in campo con la sicurezza di fare risultato.

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