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Scuola – Ad Ariano operatori assistenziali in protesta

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Forte protesta ad Ariano Irpino delle operatrici socio assistenziali che per circa venti anni hanno garantito l’assistenza agli studenti disabili iscritti nelle scuole secondarie superiori di secondo grado e che dall’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 sono state escluse, senza alcun motivo apparente, dai funzionari del Piano sociale A1. In pratica l’ambito territoriale di Ariano Irpino vorrebbe affidare i compiti svolti dagli assistenti all’autonomia e alla comunicazione agli educatori sociali. Intanto alcuni istituti superiori di Ariano Irpino, tra i quali il “De Gruttola”, avrebbero respinto la proposta relativa al coinvolgimento degli educatori ed insistono affinché siano confermati gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e giustificano l’iniziativa con il fatto che con le operatrici è in atto da tanti anni un rapporto di fiducia e di collaborazione, che ha realizzato importanti risultati sul piano organizzativo ed anche gli studenti disabili, insieme con le loro famiglie, hanno instaurato un rapporto di fiducia e di “affetto” con le operatrici talmente forte da andare oltre le ragioni, pur legittime, della difesa del posto di lavoro. Per le lavoratrici, in tutto una decina, si è trattato di una decisione non accettabile sotto numerosi profili: quello umano, avendo svolto con passione ed amore il loro lavoro per circa venti anni; quello professionale, che ritengono sia stato mortificato e quello economico per la perdita di una entrata mensile sicura. Si tratta di mamme di famiglia che oggi vivono in una condizione di sofferenza per il mancato rinnovo del rapporto di lavoro. Ma per loro la passione con la quale hanno svolto il lavoro è tanto forte da non considerare nemmeno quello economico, nonostante tutto. Il problema non è recente, se ne discute da anni: gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione andavano stabilizzati già alcuni anni fa, tuttavia nessuno ha compiuto i passi necessari per avviare la procedura e così, ogni anno, quei lavoratori si sono visti costretti a manifestare davanti all’Amministrazione provinciale di Avellino e alla Prefettura per sollecitare il rinnovo del loro contratto di lavoro con la Provincia che elaborava il bando e con l’assegnazione del servizio alle cooperative in base alla graduatoria. Gli operatori sono stati anche qualificati professionalmente grazie alle attività di formazione organizzate proprio dalla Provincia, quindi l’esclusione pare non abbia giustificazioni tecniche, almeno sotto quel profilo. Nel tempo gli enti provinciali hanno perduto numerose competenze e così il servizio di assistenza disabili nelle scuole è stato trasferito alle amministrazioni comunali, che, almeno nel caso di Ariano Irpino, ha in pratica delegato tutto al Piano sociale A1. Le operatrici hanno dallo loro parte anche le linee guida approvate dalla Regione Campania e varie altre disposizioni di legge, che agirebbero a tutela dei loro rapporti di lavoro, ma le domande sono due: perché escludere dal servizio chi, per tanti anni, lo ha assicurato con puntualità e professionalità? Perché cambiare radicalmente le procedure di affidamento del servizio a costo pure di andare incontro ad un contenzioso innanzi al Tribunale amministrativo?

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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