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SCUOLA: I GENITORI ‘Sì DAD’ SI ASSOCIANO NEI COMUNI CAMPANI

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Gli admin dei Gruppi locali TUTELIAMO I NOSTRI FIGLI SCUOLE CHIUSE sono in perfetta cooperazione e perseguono un percorso comune nel tentativo di ottenere ciò che la maggior parte dei genitori pensa ma non ha attuato con la riapertura dei cancelli. La paura per il covid è tanta e l’imposizione delle istituzioni a tornare fra i banchi ha costretto tante famiglie a fare delle scelte forzate, per non porre i propri figli in posizione di svantaggio sociale e didattico, data la privazione della dad.

“La gente continua a chiamarci, a chiederci di fare qualcosa per proseguire la dad per tutti ma questa assurda diatriba istituzionale e questo continuo scaricabarile di responsabilità, ha messo i più nel timore di metterci la faccia, consapevoli dei rischi a scapito della propria salute e dei propri figli”. Sottolineano gli admin dei gruppi. Per questo, nei comuni ove i contagi hanno segnato già un sensibile numero di casi positivi in aumento le delegazioni locali dei gruppi Facebook cercheranno di aprire tavoli di discussione pacifica e sensibilizzante con i sindaci.

Fra i comuni virtuosi aderenti, segnalano Massa Lubrense, è di ieri sera la notizia della chiusura delle scuole fino al 16 da parte del sindaco Lorenzo Balduccelli. “Il Gesto di responsabilità del nostro sindaco, dovrebbe essere di esempio a tutti i sindaci della Campania, un atteggiamento attendista è d’obbligo in una fase di transizione post feste natalizie”- dichiara Sabrina Ranucci, admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Massa Lubrense.

“Il gruppo TUTELIAMO I NOSTRI FIGLI SCUOLE CHIUSE IN CAMPANIA, in questi giorni è diventato il brand della richiesta dei SIDAD, affiliando circa 40 gruppi locali, oltre ai quasi 30000 iscritti del gruppo Camapania” ha spiegato Emiddio De Falco admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Ottaviano, attivo nel supporto.
Agnese Vitola,  admin di Castellamare di stabbia, aggiunge: “L’intuizione di Lia Gialanella, la fondatrice del gruppo Campania, di creare osservatori locali è stata fondamentale per cercare non solo di capillarizzare la conoscenza degli spaccati reali dei territori, ma è un circuito in entrata ed in uscita di confronto e di arricchimento per tutti noi, conservando ognuno la propria autonomia d’azione sulle peculiarità del proprio comune. Il massimo comune denominatore  resta la mancanza di sicurezza nell’esporre i nostri figli alla presenza scolastica, la situazione ci preoccupa ancora molto, perché non ne siamo davvero fuori”.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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