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Cultura Eventi e Spettacolo

SECONDO APPUNTAMENTO CON LA STAGIONE TEATRALE AD ARIANO ORGANIZZATA DALLA COMPAGNIA SULREALE

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IL 24 GENNAIO ARRIVA LA COMPAGNIA ATHENEA diretta dal regista spagnolo Josè Francisco Tamarit

Boccaccio, Juan de Timoneda, racconto popolare napoletano versione di Alejandro Casona regia di José Francisco Tamarit Direttore Emerito del Teatro Marquina di Madrid. Scenografia: Arturo Gomez Aznar

Arriva direttamente dalla scena teatrale spagnola e più precisamente dal Teatro Marquina di Madrid, di cui è direttore emerito, per mettere in scena uno spettacolo al teatro Massimo di Benevento. Parliamo del conclamato regista spagnolo José Francisco Tamarit, cinquanta anni di carriera nella drammaturgia, prima come attore e successivamente come regista. Direttore di alcuni dei principali teatri spagnoli (Teatro de Cámara di Valencia, Teatro Infanta Beatriz, Teatro Alfil di Madrid, per citarne alcuni) José Francisco Tamarit ha portato in scena un numero indefinito di spettacoli, alcuni dei quali gli hanno permesso di ottenere riconoscimenti di prestigio, come il premio Liderman di teatro 1990, per il miglior lavoro artistico, l’Oscar d’oro della comunicazione 1992, per la migliore direzione scenica e da ultimo il premio nazionale e internazionale 2011 dell’associazione cultura viva, alla carriera teatrale.

Lo spettacolo, composto da tre farse (“Cornuto, bastonato e contento” di Boccaccio, “La favola del segreto ben custodito”, racconto popolare napoletano e “Farsa e giustizia del sindaco” di Juan de Timoneda) è una riproposizione dell’autore in piena libertà creativa, carica di lirismo, come afferma il regista, che aggiunge: “Ci siamo avvicinati a queste tre farse come lo avrebbe fatto lo stesso autore. Rispettiamo fedelmente il suo teatro, collocato tra due categorie logicamente incompatibili: la verità e la fantasia poetica”.

I tre differenti racconti sono legati tra di loro in un unico spettacolo grazie ai brani musicali selezionati ed interpretati da Giovanna Monetti, in arte Morgana Mei, cantante già affermata nel panorama musicale sannita, accompagnata dal Chitarrista Angelo de Rosa: “I canti – ci racconta Giovanna – non appartengono a nessuno dei tre periodi storici delle farse. Il maestro Francisco mi ha dato piena libertà in questo e io li ho scelti facendo riferimento al significato dei testi. Uno è tratto dalla “Gatta Cenerentola” di De Simone, un altro è un canto popolare napoletano dedicato alla regina Giovanna, donna di facili costumi che ben si presta alla farsa “cornuto, bastonato e contento”, e il terzo è Cicirinnella, altro canto popolare che rappresenta la locandiera”

I 17 protagonisti che compongono la compagnia Atenea sono per la maggior parte attori amatoriali, alcuni di essi, già professionisti noti al pubblico, hanno aderito volentieri all’iniziativa e sono stati scelti personalmente dal regista durante i casting organizzati dalla Solot di Benevento. “Il nome Atenea – racconta Guido Torella – è nato durante uno dei nostri viaggi a Colle Sannita, dove abbiamo fatto le ultime prove generali. Ci piaceva questo nome, un po’ per il suo richiamo mitologico e un po’ per il riferimento ad un ateneo, un’accademia teatrale”. Si, perché l’esperienza con Tamarit, per gli attori non professionisti provenienti da diverse compagnie teatrali di Benevento e provincia, è stata un’occasione di apprendimento prima di tutto. “Il maestro Francisco non è solo direttore artistico e regista, è anche trainer di attori – afferma Sergio Nocera, protagonista della terza farsa –. Se durante la scena vede che qualcosa va storto lui interviene, indicando la postura, il tono della voce ecc”. “Lui è un grande Maestro di teatro – aggiunge Giuseppe Fiscante, che interpreterà il “cornuto” Messere Egano – e sono felicissimo di aver avuto l’occasione di recitare con lui”. “È stata un’esperienza importantissima per noi – aggiunge Maria Grazia Maselli, altra protagonista e responsabile del gruppo teatrale ‘Oltre i confini’ di Colle Sannita – perché in fondo siamo attori amatoriali, ci muoviamo sulla scena in base alla nostra sensibilità e non alla tecnica. Lui ci ha insegnato spostarci nello spazio e in generale a rappresentare al meglio i nostri personaggi”.

Prima parte “Cornuto, bastonato e contento” di Boccaccio

Personaggi:

  • Stefano Capobianco,
  • Mariella D’agostino,
  • Giuseppe Fiscante,
  • Mariella Del Grosso,
  • Marco Lombardo

Seconda parte: “La favola del segreto ben custodito”. Racconto popolare napoletano.

Personaggi:

  • Giuseppe Memoli,
  • Gerardo D’Addese,
  • Anna Caserta,
  • Francesca Famiglietti,
  • Gina Cardone

Terza parte: “Farsa e giustizia del sindaco” di Juan de Timoneda.

Personaggi:

  • Sergio Nocera,
  • Luca Trancucci,
  • Giovanna Monetti,
  • Giuseppe D’Agostino,
  • Maria Grazia Maselli,
  • Alessandro Pagliaro,
  • Maria Antonietta Arianna

Cantante:

  • Morgana Mei

Chitarrista:

  • Angelo De Rosa

Traduzione del testo:

  • Guido Tortorella

Oggetti di scena:

  • Sergio Nocera

Luci e fonia:

  • Antonio Siciliano

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Non ci sono dubbi che Casona va tenuto ben distinto dagli autori che calcano oggi la scena del teatro mondiale e Spagnolo.

Si tratta di un teatro diverso: e questo Retablo Gioviale, composto di tre Farse, è una riproposizione dell’autore in piena libertà creativa, carica di lirismo. Lo stesso autore, al riferirsi a questo lavoro, dice testualmente: “Se a qualcuno potrà interessare, sarà tanto alle farandole universitarie sempre gioviali nei loro libri, quanto agli abitanti dei paesini agresti, che sempre conservano una fresca risata nella secolare maturità della loro saggezza”.

Noi ci siamo avvicinati a queste Farse come lo avrebbe fatto lo stesso autore.

Rispettiamo fedelmente il suo testo, collocato tra due categorie logicamente incompatibili: LA VERITA’ E LA FANTASIA POETICA.

E lo facciamo, perché bisogna pensare a questo: se tue tendenze tanto incompatibili riescono ad adattarsi logicamente e naturalmente, non in una, non in due, ma in tutte le opere letterarie di Casona, incluso soprattutto in queste Farse che oggi presentiamo, ci deve essere qualcosa in esse che funge da magico collante e qualcosa di alto valore in grado di realizzare la sua magia senza che la stessa venga percepita, se non molto tenuemente. E…, cosa può essere questo qualcosa di magico? Senza dubbio, l’umore.

Il nostro montaggio, lavorato con onestà ed entusiasmo da parte di tutti, cerca di sottolineare ed arricchire tutte queste sfumature. Confidiamo e desideriamo di esserci riusciti.

Josè Francisco Tamarit, Regista

BIOGRAFIA DEL REGISTA Josè Francisco Tamarit

Josè Francisco Tamarit, nato a Valencia, segue gli studi superiori e di Arte Drammatica presso il Conservatorio di Valencia, ottenendo per ciascuno dei tre anni di corso la qualifica di eccellente, e il Premio straordinario di declamazione a unanimità all’atto del conseguimento del Titolo di Laurea in Arte Drammatica rilasciato dal Ministero degli Studi e della Cultura. Inizia la sua carriera professionale come attore della Compagnia di Dña Lola Membrives. Successivamente fu nominato Direttore del Teatro de Càmera di Valencia, passando poi a dirigere il Teatro Infanta Beatriz di Madrid, sede del Teatro Nacional de Càmera y Ensayo. Contemporaneamente a queste attività si dedica anche a numerosi recital di poesie per i più prestigiosi Centri Culturali e Atenei di tutta Spagna. Ha diretto i seguenti Teatri di Madrid: Reina Victoria, Infanta Isabel,Teatro Club, Alcàzar, Centro Cultural de la Villa, Còmico; oltre ad essere stato direttore artistico del Teatro Alfil di Madrid, dal 1980 al 1984, e del Teatro Marquina di Madrid, dal 1988 al 2000. Ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali.

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Attualità

Apertura Bando di Concorso per la Tredicesima Edizione dell’Ariano International Film Festival

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L’Ariano International Film Festival (AIFF)

apre il bando di concorso per la sua tredicesima edizione, che si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2025.

A partire dal 14 dicembre 2024 fino al 29 marzo 2025, registi, produttori e creativi di tutto il mondo potranno presentare le proprie opere attraverso la piattaforma FilmFreeway.

Le sezioni in concorso includono:

AIFF World: aperta a lungometraggi, cortometraggi, animazioni, corti scuola e documentari a tematica libera.

AIFF Green: dedicata ai documentari che affrontano tematiche ambientali, per promuovere una maggiore consapevolezza verso le sfide globali legate alla sostenibilità.

Made in Campania: riservata ai cortometraggi realizzati, in parte o totalmente, nella regione Campania, per valorizzare le eccellenze e i talenti locali.

Il festival offre, inoltre, l’occasione di:

Mostrare il proprio lavoro a una platea internazionale composta da appassionati di cinema, esperti del settore, critici, produttori e distributori.

Accedere a networking esclusivi con professionisti del settore durante le proiezioni, i workshop e gli eventi paralleli.

Competere per il prestigioso Hirpus D’Oro, un simbolo di eccellenza artistica, e un premio in denaro che potrà contribuire a supportare nuovi progetti.

Alla chiusura del bando, una giuria di preselezione avvierà il lavoro di valutazione per selezionare le opere che accederanno alla fase finale. Successivamente, una giuria tecnica composta da figure di spicco del panorama cinematografico, tra cui produttori, registi e distributori, decreterà i vincitori di ogni sezione.

Per ulteriori dettagli sulle modalità di partecipazione e per iscriversi al concorso, visitare il sito ufficiale: www.arianofilmfestival.it

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Attualità

Ariano d’Inverno “Con i tuoi e con chi vuoi”: si aprono le porte del Castello Normanno [scarica il programma]

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È con grande entusiasmo che l’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino presenta il calendario degli eventi natalizi 2024, “Con i tuoi e con chi vuoi – Ariano d’Inverno”

Dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, la città di Ariano Irpino si trasformerà in un luogo incantato, dove la magia del Natale prenderà vita attraverso un ricco programma di eventi. “Con i tuoi e con chi vuoi” invita tutti a trascorrere il tempo con i propri cari, ma anche ad aprirsi verso la comunità più ampia. È un richiamo a celebrare insieme, a condividere momenti speciali e a vivere le festività con gioia e calore umano. Ariano d’Inverno è davvero magica, “con i tuoi e con chi vuoi”.

Ad accendere il Natale arianese le suggestive luminarie natalizie, accese il 1°dicembre, grazie all’impegno del consigliere delegato alle attività produttive e al commercio, Andrea Melito, che illumineranno il centro storico e le maggiori periferie della nostra città.

Un elemento di grande curiosità” – commenta il Sindaco Enrico Franza – “sarà il “Castello d’Inverno”, una novità assoluta che promette di stupire residenti e visitatori. All’interno delle storiche mura del Castello Normanno, creeremo un meraviglioso villaggio di Natale, dove i mercatini artigianali offriranno prodotti locali e specialità gastronomiche, contribuendo a mantenere vive le tradizioni del nostro territorio. Sarà un ambiente dove il calore della comunità si fonde con l’entusiasmo delle festività. Per rendere l’atmosfera ancora più magica, la tradizione di Babbo Natale prenderà vita con una suggestiva carrozza che girerà intorno alle torri del nostro bellissimo Maniero. Un’incantevole nevicata artificiale trasformerà l’evento in un paesaggio da fiaba, regalando a tutti una sensazione di meraviglia e incanto.”

Il programma prevede anche un evento speciale chiamato “Neon Brush”, dove i partecipanti possono esprimere la propria creatività in un ambiente festivo e colorato, utilizzando colori fluorescenti che illuminano il Natale in modo unico. Non mancheranno laboratori pensati per grandi e piccini, dove tutti potranno divertirsi, creare e scoprire nuove passioni, rendendo il Natale un momento di apprendimento e condivisione.

Il programma “Con i tuoi e con chi vuoi” include anche una varietà di eventi culturali e musicali, dai concerti ai laboratori, dalle proiezioni di film alle mostre d’arte. La collettiva d’arte “ARA CONTEMPORANEA” e concerti di diversi generi arricchiranno l’offerta natalizia, offrendo momenti di intrattenimento e riflessione.

Le location degli eventi saranno molteplici e variegate, da Piazza Plebiscito, con il tradizionale albero di Natale, al Museo Civico e della Ceramica e l’apertura del Palazzo Forte nella sua interezza, passando per il Palazzo Renzulli, l’Auditorium Comunale, Piazza Garibaldi e il maestoso Castello Normanno. Ogni luogo sarà animato da eventi pensati per tutte le età, garantendo che ogni membro della comunità possa trovare qualcosa di speciale da vivere e condividere.

Altra novità del Natale 2024, la prima edizione di “Le Cultivar”. “Dopo “Affresco d’Estate”, che ha visto al centro la nostra arte ceramica,” – continua il Sindaco – “le Cultivar rappresenta un interessante connubio tra tradizione e innovazione. L’allestimento con piante di ulivo non solo abbellirà il centro storico, ma simboleggerà anche l’importanza di mantenere vive le tradizioni locali, mentre i progetti di riqualificazione urbana offriranno un nuovo volto alla città. Un sentito ringraziamento” – conclude – “va a tutte le associazioni, i commercianti e i volontari che si sono uniti a noi in questa avventura. La loro passione e il loro impegno sono essenziali per rendere queste festività un momento speciale per tutti. 

Vi aspettiamo ad Ariano Irpino, dove la magia del Natale si vive intensamente, con chi amate e con chi desiderate condividere questi momenti. Ariano d’Inverno: con i tuoi e con chi vuoi.” Per rimanere aggiornati è possibile seguire la pagina facebook del Comune di Ariano Irpino.

Scarica qui il programma:

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Attualità

Medaglia d’oro ai Comuni terremotati del 1980: qualcuno lo ricorda?

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Iniziative politiche, sociali, culturali e giornalistiche, si sono susseguite numerose per commemorare il quarantaquattresimo anniversario del terremoto del 1980 che devastò l’Irpinia, causando quasi 3.000 morti, migliaia di feriti, circa 280mila sfollati e immensi danni.                                                                                                                                                                                           Tutto quello che nei giorni scorsi è stato fatto, merita una valutazione positiva perché è utile, anzi indispensabile, far conoscere la storia e, la memoria di quel triste evento, va preservata. Nello scenario rappresentato però, è risultato quasi assente o poco sottolineato, il grande sforzo fatto da buona parte delle popolazioni locali a seguito del tragico evento: emigrati e studenti universitari rientrarono persino nei loro paesi di origine per sostenere le famiglie colpite. Sulla ricostruzione, che ha tentato di rimettere in piedi anche speranza e dignità di paesi completamente annientati, non sempre avvenuta rispettando la loro morfologia e una certa armonia architettonica, molte finora sono state le valutazioni negative riferite soprattutto allo sperpero di denaro pubblico (e alla corruzione) per opere non sempre necessarie. Nel contempo, però, non bisogna trascurare gli aspetti positivi, affinché la storia non smarrisca il suo valore formativo. Tra le iniziative degne di nota, va senz’altro ricordato il riconoscimento del merito tributato a tutti i Comuni disastrati, in occasione del venticinquesimo anniversario (2005) del terremoto, di cui incredibilmente è stata cancellata la memoria. La medaglia d’oro, concessa dal Presidente della Repubblica a quei Comuni,anche per onorare la dignità con cui i cittadini seppero rispondere alla tragedia, fu voluta e determinata dal grande impegno profuso dall’allora senatore Angelo Flammia, già sindaco di Grottaminarda (AV), membro della Commissione parlamentare per le onoreficenze, in contrasto soprattutto con la Lega Nord, che nel Paese, mai come allora, era intenta a denigrare il Sud, sebbene adesso, per carpirne i voti, finga di promuoverlo. Quella stessa Lega peraltro, giova ricordarlo, che ha fatto ogni sforzo per ottenere la recente approvazione della legge Calderoli (86/2024) sull’autonomia differenziata, che se applicata, spaccando in due l’Italia, costituirà per il Mezzogiorno, un ulteriore nocumento.Tornando al terremoto: oltre ad ottenere la concessione della medaglia, il senatore Flammia si diede da fare anche procacciando sponsorizzazioni pubbliche, per la realizzazione di un film sul drammatico evento, curato dalla regista Rai Donatella Baglivo, dal titolo: E poi cadde la neve.                                                                                                                                                                           Rammentare queste vicende, che sono tutt’altro che minori, è fondamentale: la loro cancellazione equivale a calpestare la storia e proprio non lo si può tollerare. Recuperare la memoria equivale anche alla possibilità di costruire una corretta idea di ciò che siamo, per scongiurare che la società continui a declinare verso un aggregato di solitudini, per dirla con Andrea Covotta.                                                             Per ricordare correttamente il tragico terremoto del 23 novembre 1980 e i processi sociali, culturali e politici, ad esso seguiti, è necessario rigorosamente rispettare la storia e con essa, il senso prezioso della memoria.

Floriana Mastandrea

Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)

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