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Sensori in grado di analizzare il profumo o l’odore emesso dalla pelle per identificare le persone.
Riconoscimento facciale, lettura delle impronte digitali e scansione dell’iride rappresentano sistemi impiegati oggigiorno per verificare l’identità di una persona e consentirgli l’accesso ad un servizio, account o informazioni riservate. In futuro questi tre sistemi potrebbero essere soppiantati da un nuovo e particolare approccio all’identificazione degli utenti, basato sull’analisi del suo odore.Il progetto è portato avanti da un gruppo di ricercatori della Universidad Politecnica de Madrid in collaborazione con il team Sistemas SL e mira a sviluppare una tecnologia capace di analizzare il profumo (nella migliore delle ipotesi) emesso dalla pelle di una persona, quasi impossibile da replicare artificialmente e costante per gran parte della vita. I primi test condotti sul campo hanno restituito risultati incoraggianti per questa sorta di naso elettronico: i sensori si sono dimostrati affidabili nell’85% circa dei casi. Servirà ovviamente un ulteriore perfezionamento prima di poter impiegare un sistema di questo tipo su larga scala, ma l’idea è potenzialmente innovativa.
Sebbene la scansione dell’iride e quella delle impronte digitali siano molto accurate, i ricercatori credono che queste tecniche vengano spesso associate alle attività criminali, dunque le persone sono poco disponibili a sottoporsi ai controlli. Per quanto riguarda invece il riconoscimento facciale, non è sempre affidabile. Pertanto, lo sviluppo di sensori capaci di analizzare l’odore e identificare una persona potrebbe portare alla realizzazione di soluzioni meno invasive e molto più precise.
I responsabili ritengono che un giorno sarà possibile riconoscere l’identità di una personafacendola semplicemente avvicinare ad una serie di sensori: questi capteranno il suo odore senza richiedere alcuna interazione, per autorizzare o meno l’accesso ad un servizio o ad un’area riservata. Gli ambiti di utilizzo di una tecnologia simili potranno essere tutti quelli in cui oggi è richiesta l’identificazione tramite documento cartaceo, elettronico o fotografia al fine di garantire la sicurezza: aeroporti, dogane ecc.
Fonte :”WEBNEWS
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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