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Attualità

Senza i LEP il Sud è un’area inesistente rispetto al resto del Paese

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La Corte dei Conti, ancora una volta, evidenzia la responsabilità del Parlamento nella mancata attuazione della  legge 5 maggio 2009 n. 42, che detta i criteri per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) indispensabili a garantire l’equa erogazione dei servizi pubblici senza tener conto del luogo di residenza. Ancor oggi si applica il criterio della spesa storica che ha consentito al Centro-Nord di ricevere, ogni anno, da almeno 20 anni, la dote di circa 64 miliardi che hanno reso efficienti i servizi pubblici di questo territorio. Il superamento della spesa storica consentirebbe di riequilibrare gli interventi dello Stato Centrale nei confronti del Meridione, area sottosviluppata e grazie alla quale l’UE erogherà all’Italia,con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la più alta dotazione finanziaria rispetto agli altri paesi europei. Risorse indispensabili a creare la coesione e l’unità del Paese che sarebbe preclusa se non fossero definiti i LEP. Fatto che impatterebbe negativamente anche sulla ripartizione dei fondi del PNRR che potrebbero essere spalmati seguendo il criterio della spesa storica e non dei bisogni effettivi dei territori italiani. Si accentuerebbero le disuguaglianze con ulteriori risvolti negativi sullo spopolamento del Meridione, già oggi in atto, in maggior misura delle aree interne, con la migrazione dei meridionali verso territori che offrono migliori prospettive di lavoro.Purtroppo ciò che appare all’orizzonte non è di buon auspicio, oltre alla mancata attuazione della legge 42/2009, le amministrazioni locali meridionali hanno il personale ridotto all’osso che limiterà la loro azione nella predisposizione di progetti necessari ad agganciare le risorse del PNRR. A questo si aggiunga che nei prossimi giorni sarà presentata, dalla Commissione presieduta da Caravita e

voluta dalla Ministra Gelmini, la valutazione dei progetti di autonomia regionale differenziata presentati nel 2018 dalle regioni Veneto e Lombardia che potrebbero rendere definitivo ed immutabile il divario socio-economico tra il Nord ed il meridione della Penisola. Se questi progetti fossero resi operativi senza aver definito i LEP ed i fabbisogni standard, la forbice fra chi ha servizi efficienti e chi è privo, si allargherebbe a dismisura rendendo incolmabile la distanza tra le due macro aree e trasformando il meridione in un area inesistente rispetto al resto del Paese.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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