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Attualità

Senza rappresentanza politica in Parlamento il Meridione non ha futuro

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Il Sud è stato lasciato solo dai partiti di maggioranza e di opposizione che reputano quest’area la palla al piede del presunto Nord virtuoso. Hanno nel sangue il gene della divisione, dimenticano che la partita impone unità, condivisione ed aiuto ai territori più deboli. Le sperequazioni e le disuguaglianze socio-economiche delle due macro aree danneggiano l’intero Paese e relegano il meridione all’ultimo posto delle aree più povere dell’UE. In tale contesto sonoinsensate le richieste, del trio padronale-leghista, Bonaccini-Fontana-Zaia, di mettere in atto il regionalismo differenziato,tenuto anche conto che la guerra tra la Russia e l’Ucraina, la prima in Europa tra due Stati dopo l’ultimo conflitto mondiale, renderà ancor più acuta la crisi in Italia. Il Sud subirà i maggiori contraccolpi a causa della situazione socio-economica debolissima alimentata, oltre misura, dal lavoro nero. Con il prezzo delle materie prime alle stelle(petrolio, metano, grano, mais) le persone anziane con la pensione minima (circa 600 euro mensili) sono costrette a scegliere tra il riscaldarsi o mangiare. Il governo mette in campo solo azioni di facciata, l’alta velocità è un sogno per il Sud e gli interventi sull’attuale linea sino a Reggio Calabria lasciano irrisolto il problema dei collegamenti veloci. L’alta velocità consente di raggiungere i 300 km/h e riduce, ad esempio, la percorrenza dei 409 km che separano Napoli da Firenze a 2h e 57 minuti. Mentre per i 327 km che separano Napoli da Reggio Calabria occorronocirca 4h e 50 minuti. Senza l’alta velocità sino a Reggio Calabria è inutile costruire il ponte sullo stretto di Messina, per il quale sono stati spesi, sin ad oggi, almeno 300 milioni per i dipendenti, le gare e gli appalti vari, senza che sia stata smossa una sola zolla di terreno. Draghi batta un colpo, ha buttato alle ortiche la Costituzione che formalmente sancisce l’unità e la coesione del Paese, oggi, diviso a metà tra il Nord ricco ed il Meridione trattato come la colonia da sfruttare.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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