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SICUREZZA METANODOTTI, COLDIRETTI CAMPANIA INFORMA GLI AGRICOLTORI

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IN TUTTI GLI UFFICI DI ZONA LA CAMPAGNA SNAM “CHIAMA PRIMA DI SCAVARE”

Partita l’iniziativa per la prevenzione dei danneggiamenti ai metadonotti, a cui Coldiretti Campania aderisce per garantire la sicurezza degli agricoltori. Negli oltre 200 uffici zona dell’organizzazione agricola sono disponibili le informazioni della campagna “Chiama prima di scavare”, promossa da Snam e finalizzata a prevenire possibili rotture alle condotte che attraversano il territorio da parte di mezzi meccanici per la lavorazione dei terreni, specialmente in zone agricole e rurali, o a causa di lavori per movimentazione terra.

Snam gestisce una rete di metanodotti che si estende per oltre 32.000 km sul territorio italiano, di cui quasi 2.000 in Campania, e per questo è sempre opportuno che gli agricoltori e gli altri operatori di movimentazione del terreno programmino i propri interventi tenendo in considerazione la possibile presenza di condotte interrate nell’area interessata dai lavori. Coldiretti Campania è partner per la diffusione della campagna “Chiama prima di scavare” attraverso azioni di sensibilizzazione rivolte direttamente agli agricoltori, anzitutto attraverso i propri uffici zona dislocati capillarmente su tutto il territorio regionale, ma anche nell’ambito dei mercati di Campagna Amica, di eventi rivolti alla cittadinanza e sui social network.

Le opere che potrebbero interferire con un metanodotto sono: abbattimento frutteti, pioppeti e simili, aratura profonda, costruzione di opere di viabilità, drenaggi, posa linee elettriche e opere accessorie, movimenti terra a fini idrogeologici, posa di condotte per fognature, acquedotti o irrigazioni, realizzazione di pozzi, posa di palificazioni, progettazione grandi urbanizzazioni, riprofilatura fossi e canali, ripuntatura o scarificatura o rippatura, spianamenti. In questi casi, prima di avviare i lavori, è opportuno chiamare Snam al numero verde Gestione Interferenze 800 900 010. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e la telefonata è gratuita anche da cellulare. I tecnici dell’azienda verificheranno gratuitamente la compatibilità dell’intervento con il metanodotto e indicheranno le modalità per eseguire i lavori in piena sicurezza.

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Attualità

Liste di attesa: i soliti proclami

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Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).

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Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia

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Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.

Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.

“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.

Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.

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GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato

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A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese.  All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”

il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.  

Siete tutti invitati

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