Connect with us

Attualità

Storia di affezione a 2 cani randagi: rimetteteli in libertà, non hanno fatto nulla di male

Published

on

Il randagismo è un fenomeno assai diffuso nella nostra regione e, nonostante le leggi, non facile da governare. La storia che vi raccontiamo si colloca a metà: una sorta di ibrido tra randagismo e “situazione domestica” e vede per protagonista Angela Merola, proveniente da Caserta centro (ci tiene a precisare) e i “suoi” due cani, per la sorte dei quali è addolorata, tanto da rivolgere un accorato appello.

Angela, come nasce questa storia?

Premetto che amo molto gli animali: se trovo un cane o un gatto, gli do da mangiare, poiché porto sempre con me, in macchina, delle crocchette. Vivo ad Ariano e ho modo di frequentare alcune contrade, tra cui Santa Regina, dove da circa un anno mi prendo cura di un paio di cani da caccia, un maschio e una femmina, che ho soprannominato Jack e Pallina. Un tempo avevano un proprietario, che però se n’è andato abbandonandoli, così, ogni giorno ho portato loro da mangiare, ho messo l’antipulci, curato una dermatite. Ho già un cane, ma mi ero affezionata, ricambiata, anche a loro. Domenica 28 giugno, mi sono recata a Santa Regina e ho trascorso l’intera giornata coi cani, l’ultima: il giorno successivo, pur avendoli chiamati con insistenza, non li ho più visti. Sono tornata di nuovo mercoledì 1° luglio e ancora nessuna notizia, finché ho chiesto a una signora del posto che, seppur sporadicamente, li nutriva in quei rari casi in cui io ero impossibilitata ad andarci. La donna mi ha confessato di essere stata costretta a chiamare lei stessa l’accalappiacani, esasperata dalle lamentele del vicinato, che aveva minacciato persino di ucciderli, sia per il loro abbaiare notturno, sia perché rincorrevano le macchine.

Forse stavano diventando pericolosi per sé e per i passanti?

È normale che i cani abbaiano o corrano, ma non hanno mai fatto male a nessuno: quei due erano del tutto innocui, non sono mai stati aggressivi con le persone, lo posso garantire. Quando ho scoperto cosa era successo, ho pianto dalla disperazione: ho telefonato ovunque per scoprire in quale canile fossero stati portati, finché ho saputo che la prima tappa è stata la Asl di Ariano, dove li hanno sterilizzati e castrati. Soffro all’idea del dolore e del trauma che quei poveri cani hanno dovuto sopportare. In seguito, sono stati condotti al canile di Luogosano, convenzionato con la Asl di Ariano. Ho telefonato al canile, mi hanno detto che stanno bene, ma ho chiesto di poterli andare a trovare e così una signora mi ha risposto di prendere un appuntamento, tanto che ho domandato perché mai serva un appuntamento: forse non stanno realmente bene come si sostiene? La signora ha replicato che è suo interesse che stiano in buona salute, dato che il Comune paga una quota per ogni cane.

Ora che obiettivo ti poni?

Sto facendo ogni sforzo perché i due cani tornino sul territorio, vivano da cani liberi, di cui io voglio continuare a occuparmi, nutrendoli e curandoli: su iniziativa del Comune possono essere dichiarati cani di quartiere. Purtroppo non ho lo spazio per poterli tenere a casa mia, ma di certo intendo continuare a occuparmene. Non mi arrenderò finché i miei due amici non ritroveranno la libertà: rivolgo il mio appello a tutti gli organismi competenti, alla Commissaria prefettizia e alla Polizia municipale di Ariano, affinché si attivino perché i cani, ribadisco, assolutamente innocui, siano rimessi in libertà oppure, se ci fosse qualcuno interessato, sensibile e amante degli animali, possa adottarli, tenendo presente la necessità prioritaria di lasciarli vivere liberi. Che diritto abbiamo noi “umani” di maltrattare, decidere per gli animali, che non possono risponderci, né difendersi?

Brevi cenni alla legge sul randagismo

A proposito di prevenzione del randagismo, la legge regionale 11/4/2019 n.3, stabilisce che i Comuni hanno competenza nella costruzione dei canili e nel risanamento delle strutture esistenti, nonché a convenzionarsi con i canili privati. Devono realizzare altresì aree di verde pubblico riservate ai cani e campagne di sensibilizzazione, per incentivare gli affidamenti degli animali di affezione. Alla Asl il compito di effettuare, attraverso i servizi veterinari, piani di sorveglianza epidemiologica per prevenire il rischio di diffusione di malattie a carattere zoonosico nei canili, promuovere e attuare interventi mirati al controllo dei cani randagi, il servizio di accalappiamento, la sterilizzazione e il pronto soccorso veterinario per i cani vaganti feriti e i gatti liberi feriti, su chiamata del cittadino. La legge regionale incentiva l’accoglienza e la buona tenuta degli animali di affezione, tanto che l’art.9, comma 3, stabilisce che: “è vietato detenere animali d’affezione alla catena o altro strumento di contenzione similare”. Il cane catturato dal servizio veterinario dell’Asl è ospitato presso il canile e restituito al proprietario, se regolarmente identificato o riconosciuto da quest’ultimo. Il cane catturato e non reclamato, dopo l’ospitalità presso la struttura Asl, per le prestazioni sanitarie di primo livello, viene iscritto nell’anagrafe degli animali di affezione a nome del Comune in cui è stato catturato e può essere ceduto in affidamento temporaneo a privati o enti e associazioni protezionistiche. Trascorsi 30 giorni dalla cattura, il cane è reso disponibile per l’adozione.

Advertisement
Click to comment

Attualità

Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

Published

on

L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

Continue Reading

Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

Published

on

La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

Continue Reading

Attualità

La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

Published

on

La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

Continue Reading
Advertisement

Più letti