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Superare gli schemi mentali e tendere alla conoscenza è la vera libertà

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Il 25 aprile abbiamo liberato i nostri corpi, le menti, le coscienze e le anime, da chi li teneva prigionieri, grazie a degli spiriti liberi e indipendenti che si sono battuti coraggiosamente fino alla morte. Adesso, dovremmo pensare alla liberazione di altro.
Dal libro: “La via obliqua della conoscenza”, alcuni spunti di riflessione per noi e le generazioni a venire sul valore assoluto della liberazione e della libertà.
Molte riflessioni sulla libertà sono state descritte e raccontate da filosofi, scrittori, religiosi e tutte sono condivisibili, sono tutte le vie oblique da percorrere per arrivare a quella verticale. Esporrò a seguire due tipi di libertà: la prima sarà una libertà mentale della coscienza e la seconda, quella spirituale dell’anima. La libertà mentale della coscienza, è un concetto che fa riferimento a molti aspetti della vita umana. Comunemente definita come quella facoltà naturale che agisce secondo la propria volontà, è anche possibile comprendere la libertà come lo stato in cui l’uomo non è individuo schiavizzato o imprigionato da un altro. È un concetto che si riferisce a quegli aspetti legati all’indipendenza, con la licenza di fare quella cosa che si ritiene opportuna o conveniente. Il concetto di libertà è qualcosa che ci ha fatto riflettere sui sensi della vita, essendo uno dei temi fondamentali della filosofia per tutta l’esistenza umana. Il primo, poiché molte volte, facendo sempre quello che vogliamo ci può condurre a traviare la libertà in licenza personale dell’Ego. Pertanto, la libertà di agire secondo il proprio “io” può addirittura farci perdere anche la libertà fisica. Anche per alcune correnti della filosofia, libertà è relativo alla propria autonomia, che è inteso come la dimensione della ragione che permette agli esseri umani di pensare gli standard dando se stesso senza mediare qualsiasi autorità che conduce alla responsabilità personale e sociale. Ma la libertà della coscienza non deve mai ledere la libertà di alcun essere sia individuale che collettivo, deve assolutamente connettersi con il rispetto altrui. Un altro dei problemi riguarda la necessità di regolamentare la libertà della vita umana nel mondo e nelle diverse culture, etnie, tradizioni o culti… Tutte le nazioni e associazioni formate sul pianeta, hanno leggi e regole che disciplinano il comportamento umano; si potrebbe pensare che non abbiamo alcuna libertà verso di loro. Ma vi interrogate su come si vivrebbe in società, se non ci fosse nessuno standard o linee guida di condotta? La libertà mentale della coscienza è quella che porta dietro di sé anni di battaglie, lotte, rimostranze, manifestazioni ed è considerata uno dei principi massimi dell’uomo. La libertà è l’esprimersi pienamente senza doversi frenare a causa di imposizioni altrui, essere se stessi nella piena responsabilità che ciò implica. Purtroppo per noi, tante situazioni nel contesto umano giornaliero non danno la possibilità di essere liberi: bisogna vestirsi in un certo modo, fare le cose come le fanno gli altri, altrimenti l’opinione pubblica (o almeno la maggior parte di essa) ci farebbe sentire ridicoli, a disagio e, quindi non liberi di esprimere il proprio “io” pienamente. Non è forse mancanza di libertà questa? Ad esempio, i ragazzi che portano i capelli aggrovigliati su se stessi sono spesso additati come drogati e, quindi non sono liberi di esprimere il loro modo di essere. Libertà non è per forza anarchia, si può tentare di essere liberi, pur rispettando le leggi, i costumi e le usanze dei popoli in cui decidiamo di vivere. Dentro molti la libertà è esprimere la loro idea senza che gli altri la condividano necessariamente, sentendosi liberi a loro volta di seguire la propria mente o coscienza. Si deve lasciare ad ognuno i propri spazi, nel pieno rispetto del prossimo, per non avere mai più ghetti, apartheid e discriminazioni razziali, religiose e morali come quelle che attualmente viviamo. Ogni uomo nasce libero, ma non sempre muore tale. Troppe idee dettate dall’uomo e dalla società, ci costringono a cambiare le visioni del nostro “io” orizzontale: solo dal rispetto nasce sempre la libertà di essere e di esprimersi a proprio desiderio. Tutti ammiriamo lo spirito libero e dovremmo pertanto approfittare del suo incontro, per aumentare il nostro grado di obliqualità… La libertà di spirito non significa fare quello che si vuole, con chi si vuole, quando si vuole e come si vuole. La vera libertà di spirito vuol dire essere padroni di se stessi e dimostrare conoscenza, tolleranza, umiltà, del proprio sé, e rispetto altrui, nonostante i limiti e i confini della propria verticalità. Pertanto uno spirito veramente libero è un esponente competente della padronanza di sé, capace di mantenere la calma interiore mentre marcia al ritmo di mantra, yoga, pazienza, meditazione, tolleranza, umiltà, rispetto e quant’altro… L’ideale dello spirito libero, l’uomo quasi verticale, che vive la via per raggiungere la conoscenza, liberandosi da ogni necessità materiale, dai condizionamenti culturali, dalle aspettative degli altri, dai legami dei suoi stessi antichi culti o ideali. Un uomo con la vera libertà necessariamente solo, che vive come un viandante, uno che attraversa con gioia la vita, godendo dei paesaggi, degli incontri e dei luoghi lungo la via obliqua della conoscenza verticale della libertà. Poiché lo spirito libero è un anticonformista, l’educazione comune non potrà fare per lui. Essa è un ostacolo: uno dei tanti ostacoli che il viandante incontra sul suo cammino. “Non dobbiamo assolutamente cercare questa esagerazione ma nemmeno criticarla o giudicarla. A ognuno la sua Liberazione“.

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Antonio Bianco:”Liste di attesa il grande inganno”

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Nulla è cambiato, i tempi per avere una visita specialistica si allungano a dismisura, le promesse estive della Meloni di ridurre le liste di attesa sono evaporate sotto il sole bollente. Il governo aveva promesso maggiori risorse finanziarie necessarie per l’assunzione di medici e infermieri, fatto ritenuto non veritiero dalle opposizioni presenti in parlamento. Durante il premier time in senato, la Meloni, pur di non addossarsi la responsabilità di questo fallimento ha esordito: ”Sulla questione della sanità e delle liste d’attesa devo fare io un appello alle Regioni”,  “ogni anno stanziamo delle risorse per le liste d’attesa che però gestiscono le regioni” (Quotidiano Sanità.it del 7 maggio 2025). Minaccia il commissariamento delle regioni che rimandano al mittente tale proposta, ritenutainaccettabile. Ormai non sappiamo a quale santo votarci, dopo la beffa anche il rimpallo di responsabilità tra regioni e governo. In Italia circa 5 milioni di persone non si curano a causa del reddito basso o dei tempi biblici per una visita specialistica. La situazione diventa ancor più grave nel meridione afflitto da disoccupazione, migrazione e mancanza di servizi sanitari simili a quelli del Centro-Nord, fatto che determina un tempo di sopravvivenza dei meridionali, in media, di tre o quattro anni inferiore rispetto al resto del paese. Litigano mentre la gente non si cura,favoriscono le strutture private e le visite specialisticheintramoenia, che, per incanto, fanno quasi azzerare le liste di attesa solo a chi possiede un reddito sufficiente e può permettersi un simile servizio. Auspico che la Meloni si lasci guidare dal magistero del Papa Leone XIV che ha sempre rivolto lo sguardo verso gli ultimi ritenuti fratelli, pur nella diversità di ognuno. Facciaproprio questo messaggio al fine di assicurare l’equità, la solidarietà e l’eliminazione delle disuguaglianze presenti nelle due aree del paese. Forse sogno ad occhi aperti, forse sono un inguaribile ottimista ma vorrei che gli auguri inviati dalla Meloni a Papa Leone XIV per l’inizio del suo pontificato riportati dai media:”Gliitaliani guarderanno a Leone XIV come guida e punto di riferimento” (TGCOM 24 del 9 maggio 2025), possano essere inseriti nell’agenda programmatica del governo.

Forse è solo un sogno!

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Per la rassegna teatrale “Metti una sera a Teatro” in scena ad Ariano “ Figlio di Papà”

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Domenica 11 maggio alle ore 19:30, presso l’Auditorium Comunale “Lina Wertmuller” di Ariano Irpino, andrà in scena “Figlio di Papà”, il nuovo spettacolo proposto nell’ambito della rassegna teatrale “Metti una Sera a Teatro”, promossa dall’Associazione YGGDRASILL con la direzione artistica di Alessandro Pagliaro e Francesco Castagnozzi.

Dopo il successo dei primi due appuntamenti, la rassegna prosegue con una commedia brillante e irriverente, proposta dall’Associazione “Gli Attori per Caso” e scritta e diretta da Luca Landi, che è anche interprete insieme ad Annalaura Mauriello e Francesco Sorbo. Lo spettacolo vede inoltre la partecipazione vocale straordinaria dell’attore Enzo Casertano e la presenza in scena del corpo di ballo de “Il Balletto AXC”, diretto dal Maestro Gerardo Fimiani.

Al centro della vicenda teatrale vi è Enrico, un giovane napoletano cresciuto tra agi e privilegi, la cui esistenza, fatta di eccessi e superficialità, viene improvvisamente stravolta dall’incontro con una donna delle pulizie. Uno scontro tra mondi apparentemente inconciliabili dà il via a una serie di eventi comici e significativi, capaci di mettere a nudo le contraddizioni dell’animo umano.

Attraverso uno stile narrativo leggero ma pungente, “Figlio di Papà” affronta temi profondi come l’identità, la ricerca della felicità e il valore dell’autenticità. La scrittura di Luca Landi si inserisce idealmente nella tradizione della commedia napoletana, richiamando l’ironia e il realismo di autori come Eduardo Scarpetta, con un linguaggio moderno e un ritmo coinvolgente.

A impreziosire ulteriormente lo spettacolo, le musiche originali del Maestro Roberto Marino, che contribuiscono a creare un’atmosfera intensa e ricca di suggestioni, accompagnando il percorso evolutivo del protagonista.

L’appuntamento si inserisce in un percorso culturale che ha l’obiettivo di valorizzare il teatro come strumento di riflessione, intrattenimento e aggregazione sociale. La rassegna “Metti una Sera a Teatro” conferma così il proprio impegno nella promozione della cultura teatrale sul territorio, coinvolgendo artisti professionisti e realtà locali di eccellenza.

Informazioni utili
I biglietti sono disponibili in prevendita a 8 euro e al costo intero di 10 euro.
È possibile acquistare i ticket presso:

Tabaccheria G&G di Giovanni Sicuranza, Piazza Plebiscito – Ariano Irpino (AV) – Tel. 0825 871744

Irpinia Pubblicità srl, Via Variante SS90 – Ariano Irpino (AV) – Tel. 0825 28555

Oppure online sul sito: www.yggdrasill.info

Per informazioni e prenotazioni è attivo il numero WhatsApp: 327 927 7849.
Si ricorda che i posti non sono numerati, per cui si consiglia di arrivare con anticipo.

Un’occasione imperdibile per vivere una serata all’insegna del teatro, della comicità e della riflessione.

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Fratelli d’Italia circolo “Enea Franza”: Sostegno ai commercianti interessati dai lavori pubblici interminabili”

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Il circolo Fratelli d’Italia Enea Franza di Ariano Irpino esprime piena solidarietà attraverso una nota, ai commercianti e alle attività produttive duramente colpite dai lavori pubblici che da troppo tempo, stanno penalizzando il centro cittadino e le principali aree commerciali. Pur comprendendo l’importanza degli interventi infrastrutturali, riteniamo inaccettabile la totale mancanza di programmazione, coordinamento e comunicazione con la cittadinanza. I ritardi e l’incuria – continua la nota – con cui si stanno portando avanti i lavori hanno causato danni economici ingenti, riducendo drasticamente l’accesso alle attività commerciali e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese. Fratelli d’Italia si è già attivata per richiedere, presso gli enti preposti, l’adozione di misure di ristoro economico per i commercianti danneggiati. Ribadiamo la necessità di un cronoprogramma chiaro, trasparente e rispettato e l’istituzione immediata di un tavolo tecnico permanente con rappresentanti dei commercianti per monitorare i lavori ed intervenire tempestivamente in caso di ulteriori ritardi. Ariano Irpino, non può più aspettare, serve rispetto, responsabilità ed interventi concreti. L’utilizzo del terzo piano parcheggio in località Calvario a titolo gratuito, non rappresenta niente rispetto ai danni economici subiti dalle attività. Saremo al fianco dei nostri concittadini fino alla risoluzione di questa incresciosa situazione –conclude la nota-.

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