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Taglio tribunali, sit-in e blocchi rivolta nelle città – la mappa.

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Entra oggi in vigore la riforma che prevede il taglio di 1000 sedi giudiziarie tra tribunali, sedi distaccate, procure e uffici del giudice di pace. La misura era contenuta nei decreti legislativi 155 e 156 del settembre 2012 e viene applicata dopo il definitivo via libera ottenuto dalla Corte Costituzionale. Un provvedimento che ha provocato anche forti critiche e contro cui sono in atto diverse mobilitazioni.

A Sala Consilina, in provincia di Salerno, il caso più eclatante. Un uomo si è cosparso di benzina e ha tentato di darsi fuoco mentre protestava davanti al Palazzo di giustizia del paese. L’uomo è stato prontamente bloccato dagli altri manifestanti ma ha minacciato di riprovarci se entro 24 ore il ministro Cancellieri non darà una risposta positiva alle richieste dei manifestanti.

A Sulmona l’ordine forense ha attivato un presidio permanente all’interno del tribunale. Da lunedì gli avvocati inizieranno lo sciopero della fame. “Ribadiremo in ogni sede la grande mistificazione che si è perpetrata con la ‘riforma epocale’ della geografia giudiziaria” dicono dal Comitato per la salvaguardia del Tribunale, prevedendo effetti disastrosi per la macchina giudiziaria.

In Calabria a Rossano, (Cosenza) è stata bloccata la via d’ingresso al Palazzo di giustizia. Nella piazza davanti al tribunale (uno degli otto prorogati per due anni), sono state parcheggiate delle auto per evitare il passaggio di mezzi. All’ingresso del palazzo sono state ammassate delle sedie. Il blocco è stato rimosso soltanto dopo che i camion, incaricati di trasferire materiale nella sede di Castrovillari, sono andati via. Trasloco rimandato a lunedì con le forze dell’ordine che continuano, intanto, a presidiare la zona.

Manifestazioni anche a Pinerolo, in Piemonte. Una cinquantina di avvocati ha percorso il tragitto autostradale fino a Torino a passo d’uomo. La protesta si è conclusa con un presidio nell’atrio del palazzo di giustizia del capoluogo piemontese. La manifestazione si è poi sciolta spontaneamente.

A Camerino i dipendenti della ditta incaricata per il trasloco si sono trovati davanti una catena umana. Il blocco è durato cinque ore. Solo l’intervento di vigili urbani e carabinieri ha permesso ai facchini di riprendere il loro lavoro. A quel punto i manifestanti sono entrati nel palazzo e hanno continuato ad ostacolare i lavori per il trasloco.

In Sicilia almeno 140 persone sono state denunciate per le proteste contro la soppressione dei Tribunali diNicosia (Enna) e Mistretta (Messina). Si tratta di 115 manifestanti che mercoledì scorso hanno bloccato nlla stazione di Capo D’Orlando il treno Messina-Palermo e in quella di Tusa il Palermo Messina.

A Potenza amministratori e consiglieri regionali hanno occupato la sala riunioni della giunta regionale della Basilicata insieme ai rappresentanti degli avvocati. In questo caso si protesta contro la chiusura del tribunale di Melfi. L’occupazione era stata preannunciata attraverso i social network. I promotori hanno spiegato che l’iniziativa continuerà fino a quando non arriverà una risposta dal ministro della Giustizia.

Proteste dagli avvocati. Risposta che difficilmente arriverà. Solo qualche giorno fa proprio Cancellieri aveva dichiarato che “la riforma deve andare avanti”. Contro il Guardasigilli si mobilitano le associazioni degli avvocati. L’Oua, “Organismo Unitario dell’Avvocatura” ha chiesto le dimissioni del ministro “per la mancanza assoluta di volontà di confronto dimostrata” sulla riforma: un provvedimento che “porterà il prossimo 16 settembre al caos la macchina giudiziaria, che mette a rischio decine di migliaia di cause e che non produrrà alcun risparmio”. Toni simili anche dal Consiglio nazionale forense (Cnf). Nel mondo dell’avvocatura emergono “ampie sacche di criticità, aggravate dagli effetti dell’entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria – protesta il Cnd -, tra cui l’incognita sulle date, sulla fissazione dei processi, i trasferimenti del personale in corso senza certezze, spese vive da sostenere senza indicazioni precise dei costi finali di tutta l’operazione”. .

In difesa della collega interviene Dario Franceschini. “Il ministro Cancellieri, anche rispetto alle legittime pressioni territoriali e politiche in Parlamento per rinviare l’applicazione del provvedimento – sottolinea il ministro per i Rapporti con il Parlamento -, ha mostrato fermezza a nome dell’esecutivo e ha fatto bene”.

Il Presidente dell’Anci, Piero Fassino ha invece chiamato in causa il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. In una lettera inviata a Via XX Settembre, il sindaco di Torino chiede “un intervento indispensabile a superare la grave crisi in cui versano i Comuni italiani in relazione alle spese degli uffici giudiziari”. Fassino ricorda come queste spese ricadano sui bilanci degli enti locali, chiamati ad anticiparle per conto dello Stato e denuncia il mancato rimborso delle spese sostenute. La situazione ora secondo il sindaco di Torino si aggrava “per chi si trova a dover affrontare gli ulteriori costi all’accorpamento dei tribunali e delle sezioni distaccate sopprese”.

La Mappa

 

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* Il Comune di Camerino in provincia di Macerata è nelle Marche (n.d.r.)

Fonte “La Repubblica”

 

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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