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Attualità

TARSU – La Cassazione bacchetta il comune di Ariano Irpino

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L’Amministrazione Comunale, nell’anno 2013, al fine di coprire un incontrollato incremento dei costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, ha aumentato la distanza dal cassonetto, per usufruire della riduzione della TARSU del 60%, da 400 metri a 5 chilometri, facendo così gravare i costi solo sulle zone periferiche.
La biasimevole scelta attuata dall’allora Amministrazione era vietata dalla legge. A confermarlo è la Corte di Cassazione che, con Sentenza n. 6566 pubblicata il 09/03/2020, ha sancito che “La rideterminazione dei presupposti per beneficiare dell’agevolazione dipendente dalla distanza dal punto di raccolta, venendo a modificare uno dei criteri per l’applicazione dell’imposta, non era, dunque, consentita dalla norma”.

Il caso è stato sollevato da Luciano Leone che nel 2013 si vide notificare una richiesta di pagamento della TARSU che non teneva conto della riduzione del 60%, nonostante la sua abitazione fosse distante oltre un chilometro dal più vicino cassonetto.
Cosicché, avanzò richiesta di rimborso della maggiore somma pagata, ritenendo illegittima la modifica della distanza per beneficiare dell’agevolazione, e, nel silenzio dell’Amministrazione, si rivolse ai Giudici tributari per far valere le sue ragioni, affidando la difesa al dottore commercialista Domenico Cocca.
La Commissione Tributaria Provinciale respingeva il ricorso che veniva, invece, accolto dalla Commissione Tributaria Regionale. Contro la sentenza della CTR, proponeva ricorso per cassazione il Comune, ma la Suprema Corte lo ha respinto, condannando l’Amministrazione a pagare il doppio del contributo unificato.
Luciano Leone e il suo difensore dott. Cocca hanno accolto con grande soddisfazione la sentenza della Cassazione ma non nascondono il rincrescimento per l’incuria dimostrata dall’Amministrazione comunale nel non dare seguito alla richiesta di rimborso del 10/02/14 e, soprattutto, al sollecito notificato il 10/12/17, dopo il deposito della sentenza della CTR, tuttora rimasto inevaso. I suddetti sperano che almeno dopo la pubblicazione della sentenza della Cassazione l’Amministrazione cesserà quest’atteggiamento negligente. Da cittadini sono delusi e amareggiati dall’ostinazione di coloro, dirigenti e amministratori comunali, che hanno determinato uno sperpero di denaro pubblico, per consulenze e difese giudiziarie, che una più attenta valutazione della richiesta del cittadino vessato e, principalmente, delle motivazioni della sentenza della CTR avrebbe fatto risparmiare. Sono maggiormente dispiaciuti che l’incuria e l’indolenza dei dirigenti e amministratori comunali abbia determinato a carico di 1660 cittadini che, nel 2017, pur richiesto, non si sono visti riconoscere il rimborso di quanto illegittimamente pagato, determinando un ingiusto prelievo tributario, o pur richiesto, non si sono visti annullare la cartella di pagamento erroneamente emessa.Si sollecita l’ Amministrazione Comunale e gli uffici preposti ad estendere gli effetti della sentenza della Cassazione anche a tutti gli altri cittadini interessati.

Vincenzo Cirillo, Luciano Leone, Crescenzo Pratola

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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