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Toti: analisi grammaticale, sintattica e logica, di un’ordinanza

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Ho letto una prima volta, distrattamente, l’ordinanza 22/ 2020, l’ultima firmata da Toti. Fra me e me ho pensato: chi

sarà il funzionario della Regione Liguria che ha fatto firmare a Toti questa serie di “belinate”? Ma poi l’ho riletta e ho cambiato idea: questa è proprio farina del sacco dell’eccelso Toti. Solo lui poteva firmare un’ ordinanza, pur sapendo che subito dopo il Presidente Conte avrebbe illustrato e firmato il nuovo DPCM che introduceva la fase 2 dell’ emergenza Covid-19. L’ ordinanza di Toti si articola in 18 punti: alcuni ridicoli, altri così contraddittori, che basterebbe un ricorso al Capo dello Stato per affossarla. Nessun Ligure sentiva la mancanza dell’ ordinanza di Toti. Analizziamo alcuni punti. Il punto 3 consente la vendita delle calzature per bambini, ma non specifica da chi debbano essere accompagnati. Il punto 4: “è consentita l’ attività da parte degli esercizi di toelettatura degli animali di compagnia”. A parte che si scrive “animali DA compagnia” e un giornalista allievo di Emilio Fede dovrebbe saperlo, mi chiedo: come ci si comporta se si ha un cane da caccia, da guardia o da tartufi? Punto 5: si concede la possibilità di andare in bicicletta, a cavallo e di pescare lungo le acque interne e in mare, ma solo lungo i moli, banchine e pennelli. Sembra che Toti non si sia reso conto che la Liguria non sia una regione di pianura e quindi ben pochi vanno in bicicletta, pochissimi hanno un cavallo e non spiega perché non si possa pescare dalle spiagge e dalle scogliere che abbondano lungo le nostre coste. Punto 6: “è consentito svolgere le passeggiate all’aria aperta in modo individuale o coinvolgendo residenti nella stessa abitazione nell’ ambito del comune di residenza (o abituale domicilio )…” Anche se in maniera contorta, sembra che in questo caso, residenti e domiciliati abbiano gli stessi diritti. Ma cosa vuol dire “o abituale domicilio”? Se una persona è domiciliata presso gli anziani genitori o i nonni, per aiutarli in occasione della pandemia e quindi il suo domicilio è occasionale, non può accompagnare gli anziani a passeggiare? Non sarebbe meglio che invece di “o abituale domicilio” Toti avesse scritto “o attuale domicilio”? Al punto 7 Toti si contraddice: infatti è consentito soltanto ai residenti in regione Liguria la coltivazione di terreni agricoli. In questo caso, i domiciliati non possono coltivare ,e persino i familiari residenti possono solo passeggiare assieme, ma non zappare. Al punto 10, è previsto che per l’allenamento e l’addestramento dei cavalli, l’individuo può andare fuori comune, nell’ ambito della regione. Al punto 11, “è consentito l’allenamento e addestramento cani”, ma non è prescritto se all’interno o fuori dal proprio comune, così come non si sa se il diritto è limitato ai soli residenti o anche ai domiciliati. Punto 12: è consentito ai residenti in regione Liguria lo spostamento individuale per la manutenzione di imbarcazioni… In questo caso i domiciliati non possono. Punto 13: “è consentito ai residenti in regione Liguria lo spostamento individuale nell’ambito del territorio regionale, all’ interno del proprio comune o nei comuni dove seconde case di proprietà…” Toti si è dimenticato di scrivere “hanno”, ma questo forse è dovuto al fatto che non ha riletto prima della firma, ma anche in questo caso i domiciliati non hanno diritto. Punto 14: “sono assentiti gli spostamenti con autovetture con più di un passeggero, di cui uno seduto anche sul sedile anteriore, a condizione che il passeggero seduto sul sedile anteriore sia residente con il guidatore”. Qui Toti supera se stesso: liberi tutti! Quindi, se un passeggero è residente col guidatore, non domiciliato, si badi bene, può viaggiare sul sedile davanti, ma dietro potrebbero starci altri tre viaggiatori senza mascherina, stretti gomito a gomito, liberi di contagiarsi e contagiare. Il punto 15 permette che sui motoveicoli vadano anche in due, se residenti, ma non se hanno lo stesso domicilio. Caro Toti, sei un giornalista, prova a scrivere senza svarioni. Ma forse è meglio che tu non scriva: non devi né fare né ingenerare confusione! Non penserai mica che per la stragrande maggioranza dei Liguri la cosa più importante sia la bicicletta? Sai, la nostra è una regione in salita! O penserai che sia prioritario fare la toelettatura agli animali da compagnia, le passeggiate a cavallo o andare a vedere la barca o la seconda casa? In che mondo vivi? Dovresti imparare che il coronavirus non distingue tra residenti e domiciliati. Perché, pur di apparire, crei confusione tra i Liguri? Non sarebbe meglio si facessero più tamponi e ci fossero meno morti? Lo sai che la regione Liguria è agli ultimi posti per i tamponi e tra i primi per i morti rispetto alla popolazione? Perché si sperpera denaro pubblico per collocare i possibili ammalati nelle cabine di una nave e non si utilizzano i dieci piani del padiglione C dell’ ospedale Galliera, pronti all’uso? Caro Toti, la salute è un bene prezioso e ti assicuro che i Sestresi non si sono mai comportati da idioti: i comportamenti da idioti, sono di altri. Non vorrei essere nei panni degli agenti che dovranno interpretare la tua ordinanza e farla rispettare. Salvini, Meloni e Berlusconi, sbraitano contro Conte perché non rispetterebbe la Costituzione ANTIFASCISTA contestando il fatto che i DPCM non si discutono in Parlamento. Ma anche le tue ordinanze non si discutono in Consiglio regionale: come mai il centrodestra non te lo contesta? Cordiali saluti,

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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