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Tutti contro tutti, così si perde la guerra contro il Covid

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Il Covid ha messo il dito nella piaga.         Manca una cabina di regia poiché le 20 piccole patrie, immortalate dalle Regioni, si contrappongono allo Stato: 21 competitori di una contesa senza vincitori. L’uguaglianza è una parola priva di valore che vede le Regioni meridionali svantaggiate rispetto a quelle del Nord. Più volte il Presidente della Repubblica Mattarella ha fatto cenno alle disuguaglianze, aggravate dalla pandemia, con il pericolo di rivolte incontrollate contro lo Stato. Più volte il Presidente ha fatto appello al senso di responsabilità smentita dai continui contrasti sorti in seno alla Conferenza Stato- Regioni. Queste ultime mirano a proteggere gli interessi dei propri territori, non tengono in nessun conto le condizioni generali del Paese e della disastrosa ricaduta socio-economica sugli strati sociali più fragili. La realtà è declinata secondo gli interessi dei propri grandi elettori, l’Unità e la coesione Nazionale solo un esercizio retorico che ci rimanda un Paese in avanzato stato di putrefazione.  

I vari DPCM, incluso l’ultimo, hanno messo in luce i contrasti insanabili sui provvedimenti adottati e differenziati, per ogni territorio, secondo i criteri definiti dal Comitato Tecnico Scientifico che valuta, tra i tanti parametri, l’andamento del contagio e la possibile saturazione delle terapie intensive e delle rianimazioni. Dati contestati con veemenza dalle Regioni che lamentano il mancato coinvolgimento nelle scelte fatte dal Governo.

Il continuo litigio di “tutti contro tutti” disorienta la gente che non ha gli strumenti tecnico-giuridici per comprendere le reali motivazioni, tutte racchiuse nella devastante riforma del titolo V della Costituzione. Alle Regioni sono stati assegnati poteri simili a quelli di uno Stato e non furono creati i pesi ed i contrappesi costituzionali per preservare l’Unità e la coesione Nazionale.

I Partiti dell’Arco Costituzionale sono consapevoli delle distorsioni prodotte dalla citata riforma, sono responsabili e complici della disfatta dello Stato Centrale che è impossibilitato ad affrontare la pandemia con manovre tempestive ed univoche proprio come se fossimo in tempo di guerra. Fatti scientemente taciuti dai Partiti presenti in Parlamento e dai media, proni rispetto al potere politico.

Occorre, ora e subito, riformare il titolo V della Costituzione, diversamente non sarà la pandemia a sopraffarci ma i contrasti insanabili tra le Istituzioni che generano incertezze e possono essere il lievito per la rivolta sociale che serpeggia nelle piazze.

Mattarella non può restare in silenzio, invii dei messaggi alle Camere affinché si rimetta in cantiere la riforma del titolo V e si mettano da parte i piccoli egoismi. Non basta richiamare l’Unità del Paese solo nel giorno della commemorazione del 4 novembre, va praticata realmente ogni giorno per ridare fiato alla voglia di comunità.

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Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania

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I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.

Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.

Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.

La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.

Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.

Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.

Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.

Forza Italia Ariano Irpino

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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