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Attualità

Un Paese diviso in cerca dell’identità comune

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I Presidenti delle Regioni Meridionali esprimono viva preoccupazione sulla ripartizione del Recovery Fund alle Regioni Meridionali in quanto il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, presieduta da Bonaccini, potrebbero distrarre i denari verso la presunta locomotiva del Nord che ha il PIL in caduta libera. Il documento è stato firmato dalle Regioni Meridionali, tranne dalla Calabria e dalla Sardegna, entrambe a guida Lega, i cui Presidenti risultano introvabili, probabilmente convocati da Salvini. Se a qualcuno non è ancora chiaro, il nostro Paese oltre ad essere diviso in due, il Nord avanzato ed il Sud deprivato, è spezzettato nelle venti piccole patrie incarnate dalle Regioni, in lotta fra di loro, per avere maggiori vantaggi per il proprio territorio. Tutte chiuse nel proprio egoismo dimenticando che siamo uno Stato unitario e non federale e che la mala sorte delle Regioni Meridionali influenza negativamente il benessere dell’intera Nazione. A questa visione miope delle Regioni del Nord si contrappone quella lungimirante dell’Europa, con Germania e Francia in testa, che hanno accettato di elargire all’Italia i 209 miliardi del Recovery Fund per consentire il rilanciare del Sud sottosviluppato, privo di una efficiente e snella amministrazione pubblica che non riesce a mettere a frutto i progetti ed i finanziamenti ricevuti. Occorre dotare il Sud della banda larga e dei treni ad alta velocità, quest’ultimi collegati con la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, opera indispensabile a completare l’asse ferroviario da Palermo, passando per Napoli e Bologna, sin nella mitteleuropa.

Il piano Marshall messo in atto dall’UE ha un valore economico e politico. Serve a riavviare il motore spento del Sud dove risiedono 21 milioni di persone e mettere in moto l’intera economia italiana con il PIL prossimo allo zero. Serve ad impedire il default del nostro Paese in quanto la Germania e la Francia detengono una fetta rilevante del debito pubblico italiano.

L’Europa riconosce la posizione strategica del Meridione, ideale passerella verso il Mediterraneo e l’Africa, continente in piena espansione economica con il quale l’UE vuole incrementare gli interscambi economici, fornendo il suo know how nonché personale ed imprese specializzate nella realizzazione di infrastrutture ad elevata tecnologia. I continui litigi nel Governo, la mancanza di una cabina di regia per programmare i progetti per rimettere in sesto l’economia meridionale rende concreta la preoccupazione delle Regioni Meridionali di perdere il 65% delle risorse finanziarie del Recovery Fund. Non bastano le dichiarazioni del Ministro Provenzano secondo il quale bisogna fare di più per il Sud né le rassicurazioni di Conte. Il grido di allarme è stato raccolto dalla comunità degli accademici, dai comitati e associazioni, nonché dalla Senatrice Sabrina Ricciardi del M5S, che riunisce il gruppo interparlamentare sorto per riportare al centro del dibattito politico la Questione Meridionale e per fare fronte comune contro il tentativo di lasciare solo delle briciole del Recovery Fund al Sud.

Oltre le parole occorrono progetti cantierabili; a tutt’oggi l’unica opera in esecuzione e nemmeno completamente finanziata è la linea ferroviaria ad alta capacità Napoli- Bari. Nel piano sono stati inseriti circa 500 milioni per l’alta velocità sino a Reggio Calabria, fondi del tutto insufficienti a completare l’opera lunga 450 km e che necessita di 50 milioni a km per un totale di 23 miliardi complessivi.

Ci sono i soldi ma non la volontà politica di riunire l’Italia. ll rischio è grande e forse siamo destinati a far nascere due Stati, mai realmente uniti.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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