Attualità
Un progetto di arte pubblica a cura di Collettivo Fx e Nemo’s Dal 26 giugno al 01 luglio 2017 Casa circondariale di Rimini
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Riparte “Non me la racconti giusta”, il progetto di arte urbana all’interno delle carceri italiane a cura di ziguline, magazine di arte e cultura contemporanea, degli artisti Collettivo Fx e Nemo’s e del fotografo e videomaker Antonio Sena.
Dopo le intense esperienze dello scorso novembre nella Casa circondariale di Ariano Irpino e nella Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, il gruppo prosegue il proprio percorso fisico ed interiore nelle carceri italiane, come sempre con l’obiettivo di accendere una discussione sul tema della reclusione e sul ruolo del carcere oggi. Così attraverso l’arte “Non me la racconti giusta” vuole attirare l’attenzione su una problematica che ci riguarda tutti ma che viene percepita come scomoda per la nostra società e spesso trascurata dalle istituzioni.
Il prossimo appuntamento si svolgerà dal 25 giugno al 01 luglio nella Casa di reclusione di Rimini e questa volta il progetto si avvale di nuove e interessanti collaborazioni. Innanzitutto, con l’artista riminese Filippo Mozone attivo dagli anni ’90 con uno stile molto personale che mescola writing, illustrazione, grafica e fotografia, il quale sarà al fianco di Nemo’s e Collettivo Fx nella gestione del laboratorio che vedrà protagonisti i detenuti.
L’associazione Il Palloncino Rosso, che ha creduto nel progetto e nella possibilità di dare una nuova visione al tema del carcere e di conseguenza ha permesso di portarlo a Rimini, contribuendo alla creazione di una rete di sostenitori e operatori.
E ultimo ma non meno importante, Antonio Libutti, docente e regista, autore del documentario “Con gli occhia al muro” un film del 2016 che nasce dall’esigenza di restituire una panoramica sulla street art in Italia negli ultimi 10 anni, il quale ha supportato il progetto lavorando come mediatore tra l’istituto penitenziario e “Non me la racconti giusta”.
Con questo rinnovato team, “Non me la racconti giusta” varcherà la soglia della Casa circondariale di Rimini sempre con lo stesso proposito, ovvero, aprire una finestra sul carcere per far conoscere questa realtà all’esterno e contemporaneamente mettere a disposizione dei detenuti un progetto culturale che culminerà nella realizzazione di un intervento pittorico collaborativo e che permetterà agli stessi detenuti di gestire l’intero processo creativo, dalla determinazione dei contenuti, all’ideazione del soggetto, fino alla realizzazione materiale dell’opera.
Il modus operandi resta lo stesso, ovvero creare un tavolo di lavoro sul quale gli artisti pongono una serie di temi da sviluppare e, successivamente, la realizzazione di un intervento di arte pubblica in una specifica area del carcere individuata attraverso la collaborazione con la direzione e il brain storming in aula con i detenuti.
Attualmente il carcere è un argomento relegato ai margini del dibattito sociale e il fine ultimo che si proporne questo progetto è coinvolgere attivamente l’opinione pubblica per superare i pregiudizi e capire insieme come questo luogo-non-luogo possa assolvere alla sua funzione riabilitativa e non meramente punitiva.
Partner
“Non me la racconti giusta” è stato permesso grazie alla disponibilità della Casa circondariale di Rimini, in particolare al responsabile educativo Laura Ungaro, e al Ministero della Giustizia.
Partner del progetto per la tappa di Rimini sono l’associazione Il Palloncino Rosso e Antonio Libutti.
Sostenitori
Grazie allo sponsor tecnico Colorificio MP di Rimini e alla CGIL Rimini per il loro contributo.
Grazie ai cittadini che hanno sostenuto il progetto con donazioni spontanee: Fabio Corazza, Marco Vici, Luca Zamagni e Daniele Pagnoni.
Un ringraziamento speciale va a Mino Sebastiano per l’immagine grafica.
Chi siamo
Collettivo Fx – Collettivo Fx si dedica da numerosi anni a progetti di coinvolgimento sociale, alla valorizzazione della memoria collettiva e alla denuncia di problematiche che riguardano la nostra società. Ha già esperienza con progetti all’interno del carcere con corsi di disegno con i detenuti della Casa Circondariale di Reggio Emilia e nel 2016 con la realizzazione di un murales all’interno della Casa circondariale di Ragusa.
Nemo’s – Artista attivo da diversi anni nell’arte di strada e con laboratori artistici dedicati a bambini e ragazzi. La denuncia sociale e un ritratto delle ansie e le paure che caratterizzano la nostra società sono al centro del suo lavoro. Nemo’s ha già avuto esperienze all’interno delle carceri con corsi di disegno in collaborazione con i detenuti.
ziguline – Magazine di arte e cultura contemporanea, attivo dal 2007, documenta l’arte, la musica, la fotografia e altri argomenti di carattere culturale. Sviluppa, inoltre, progetti di arte pubblica e fotografia in collaborazione con altre realtà dislocate sul territorio nazionale.
Antonio Sena – Fotografo per Esse Studio, fotoreporter per ziguline, direttore artistico del festival di arte urbana Bag Out 16 e membro del Collettivo Boca. Viaggia i tutta Europa per documentare eventi e iniziative legate all’arte urbana.
Maria Caro – Direttore editoriale del magazine ziguline ed esperta di comunicazione. Lavora da anni nel campo del giornalismo, della comunicazione e dei media, è coinvolta in vari progetti di arte urbana sul territorio campano e fa parte del progetto Collettivo Boca.
Filippo Mozone – Attivo dai primi anni ’90, porta avanti un percorso personale che mescola il writing con l’illustrazione, la grafica, la fotografia. Ha partecipato a diverse convention, eventi, fiere e mostre di carattere internazionale nell’ambito del writing e dell’arte contemporanea. È membro di collettivi artistici in Italia e in Francia. Attualmente lavora come artista freelance con base a Rimini.
Il Palloncino Rosso – L’associazione ha l’obiettivo di occuparsi dei temi dell’economia condivisa, del consumo collaborativo, del coworking e, più in generale, della cosiddetta “Terza Rivoluzione Industriale” e lo fa sotto tre aspetti: culturale, formativo ed operativo. L’associazione ha una forte vocazione sociale.
Materiali
A questi link è possibile visionare il materiale foto/video delle precedenti esperienze:
– Immagini: https://drive.google.com/drive/folders/0B8ReEU3HJHoJR2xKcWFsa3FmeDA?usp=sharing
– Time-lapse Ariano Irpino: https://vimeo.com/191557887
– Time-lapse Sant’Angelo: https://vimeo.com/193173537
– Teaser Rimini: https://vimeo.com/221260412
Contatti
www.ziguline.com/nonmelaraccontigiusta
www.facebook.com/nonmelaraccontigiusta
#nonmelaraccontigiusta
Maria Caro
tel. +39 320 5724930
—
Antonio Sena
tel. +39 388 1658649
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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