Politica
Verso il voto – Apertura campagna elettorale Michele Caso :” Noi risolleveremo Ariano”.

Successo di pubblico per l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Michele Caso. Ad accogliere il candidato a sindaco di Ariano un auditorium comunale pieno. In prima fila, naturalmente, uno degli animatori della squadra, l’ex assessore provinciale e riferimento del Nuovo Centro Destra in Irpinia, Gino Cusano.
Il giornalista Michele Di Leo ha presentato uno ad uno i candidati delle quattro liste a sostegno di Caso. Poila parola è passata al protagonista, che ha invitato gli arianesi alla partecipazione, in considerazione dell’importanza che questo voto ha sul futuro del nostro territorio e della comunità.
Il candidato sindaco della grande coalizione ha affermato “Ariano è smarrita e questo è un fatto sul quale nessuno può dirsi in disaccordo. Pensiamo a quanto accaduto al Tribunale, all’Asl e pensiamo anche alla caserma dei Carabinieri: siamo riusciti a trattenerla qui, per adesso, ma il suo futuro resta incerto. Se perdiamo la caserma dei Carabinieri, questo presidio di legalità e di democrazia, non resterà alcuno spazio vuoto, perché quello spazio se lo prenderà la criminalità organizzata“. Poi un riferimento al trasferimento della scuola infermieristica a Grottaminarda: “Questo è un assurdo, noi abbiamo l’ospedale e abbiamo consentito che la scuola infermieristica si trasferisse in un’altra municipalità, lontano dall’applicazione“.
Ha poi enunciato i tanti problemi che affliggono Ariano: il Piano di Zona, la Comunità Montana da cui Ariano è estromessa, l’assenza di una viabilità rurale degna di questo nome e le tante opere pubbliche incompiute. «Ariano –ha sottolineato Caso- non è più credibile e di chi sono le responsabilità? –e qui l’affondo nei confronti dello sfidante, Domenico Gambacorta- Qualcuno da questo palco ha detto che vuole riprendere da dove ha lasciato. Se questi sono i risultati, si fermi qui, per l’amor di Dio».
Ariano, ha aggiunto «non ha bisogno di ministre riscaldate, ma di un nuovo modello di governo fondato sulla partecipazione, sulle competenze e sulla responsabilità. Per il resto –e qui torna su Gambacorta- c’è una regola che è di vita e di politica: più è centrale il ruolo che si è chiamati a svolgere, più sono le responsabilità. Non ci può essere un giudizio univoco sugli anni che ci siamo lasciati alle spalle».
Dunque le priorità in termini programmatici: “Noi guardiamo all’oggi e al domani, Ariano deve recuperare un ruolo di riferimento territoriale. La Provincia non c’è più, il prossimo presidente sarà Paolo Foti, il sindaco di Avellino. Quale sarà il nostro ruolo? Siamo la seconda città d’Irpinia, ma così combinati non andiamo da nessuna parte. Mentre il capoluogo pensa all’area vasta –ha spiegato-, Ariano si chiude a riccio nel suo isolamento e nella sua povertà. Noi dobbiamo recuperare un dialogo alla pari con gli altri paesi di questo territorio, dobbiamo aggregare attorno ad un nuovo modello di sviluppo. Chi vi parla tornò ad Ariano dopo il 1980 e lo fece perché si respirava un aria di riscossa, poi tutto è cambiato ed oggi i miei due figli vivono all’estero. Noi dobbiamo ricreare il pathos con questa terra, tornare ad amarla”.
Quindi il riferimento alla ripresa economica «che va perseguita attraverso politiche serie ed attente. Il comune non può assumere nessuno, ma può fasi strumento di crescita. I fondi europei sono la strada maestra per costruire intorno alla nostra agricoltura, di altissima qualità, un brand di questo territorio, capace di competere sui mercati internazionali».
Poi il riferimento al Puc: “E’ importante avere delle coordinate. E’ un fatto certamente positivo che Ariano abbia un piano regolatore. Ma quel piano prevede una edificabilità paurosa: cosa dobbiamo edificare più se qua non c’è manco la gente? Usiamo il buonsenso e finiamola di far pagare le tasse per terreni che non verranno mai edificati”. Quindi, velocemente, sulla viabilità e sulla necessità di intervenire per riorganizzare i flussi oltre a quella di immaginare nuove soluzioni in termini infrastrutturali.
Poi il bilancio, che Caso immagina partecipato, con una quota di risorse, seppur minima, dedicata a progetti proposti da singoli cittadini.
Dunque il centro storico, che per Caso equivale allo sguardo di una persona, da lì si capisce tutto: “Dobbiamo scegliere tra il traffico e le persone –ha detto- e sceglieremo le persone. Il centro storico deve tornare a vivere, dev’essere il luogo della comunità e partiremo dal “Giorgione”, quell’obbrobrio è un’offesa alla storia di Ariano. Dobbiamo immaginare di coinvolgere i privati per una riqualificazione che restituisca dignità al nostro centro”.
Di qui un nuovo affondo ai diretti concorrenti: «Qualcuno già ha deciso come andranno a finire queste elezioni, parla di vittoria al primo turno. Quando uno non riesce a dire le cose necessita di fumo per offuscare la realtà. Cambia le carte in tavola. Noi siamo abituati a fare i conti a ritorno dal mulino, non all’andata. Quel modo di fare è una mancanza di rispetto per gli elettori. Per quel che ci riguarda, al secondo turno non stringeremo alcun accordo, né con Gambacorta né con Ciasullo, noi siamo alternativi al vecchio, alternativi a chi ci ha portato sin qui. E a proposito di apparentamenti, i latini dicevano: excusatio non petita accusatio manifesta. Se qualcuno si trova nella necessità di spiegare che non farà una cosa, vuol dire che sarà costretto a farla (con chiaro riferimento a Gambacorta che ha più volte sottolineato che non scenderà a patti con Ciasullo e con Zecchino)».
La chiusura è stata dedicata alle ragioni che hanno portato alla sua candidatura e le tappe attraverso le quali è stato definito il progetto: “Sono un uomo abituato alla sofferenza, a parlare con chi soffre. Pensiamo ai forestali, agli operai della Irisbus, a quei lavoratori e a quelle famiglie che vivono nel disagio e nell’assenza di speranza. Vivo da sempre tra la gente e questa è la mia sfida: se ho accettato questa candidatura è perché conosco le mie competenze e so che insieme, con il vostro aiuto, salveremo Ariano. Se qualcuno ci ha portati sin qui, qualcun altro ci dovrà tirare fuori. Noi non dipendiamo da nessuno, non ci candidiamo contro nessuno, ma nessuno può annullare le responsabilità del passato. Le nostre parole, sono parole semplici, come quelle di questo Papa che ha richiamato tutta l’umanità a riscoprirsi. Noi, nel nostro piccolo, risolleveremo Ariano, con un nuovo modo di approcciare la politica. Oggi siamo qui e se non siamo riusciti a riproporre lo stesso schema del governo nazionale è forse perché a qualcuno è mancato un pizzico di coraggio, ma non disperiamo”.
Attualità
L’opposizione replica a Franza:”Non siamo assenteisti”

Avevamo deciso di soprassedere, lasciando che il sindaco continuasse a compiacersi urbi et orbi per aver deciso di cambiare le lampadine della pubblica illuminazione, sfruttando finanziamenti dalla chiara matrice “ quelli di prima”, perché derivanti da una convenzione stipulata nel 2005, con il dissenso, le proteste, i ricorsi al TAR, le denunce penali di tutti riferimenti storici di “quelli di adesso”.
Ma l’insistenza con cui si è puerilmente speculato sulle presunte reiterate assenze dei consiglieri di minoranza, ci induce a qualche precisazione:
– il Consiglio Comunale del 4 aprile è stato disertato per concomitanti impegni personali, e anche perché non ci piace andare in Consiglio solo per premere un bottone, e trasmetterci 3000 pagine di documenti (pronti da mesi) tre giorni prima della seduta, rispondendo alle nostre richieste di integrazione solo pochi minuti prima dell’inizio della stessa, è indegno ed equivale a non voler discutere;
- – continueremo ad assentarci, se del caso, ogni qualvolta verranno calpestate le prerogative e i diritti dei consiglieri tutti (anche quelli che, con sprezzo del ridicolo e della dignità della funzione, dispensano le loro lezioncine di democrazia da Bignami), che in aula consiliare rappresentano la città e non soltanto i propri elettori.
Insomma non si allarmino troppo. Noi continueremo a svolgere il nostro ruolo come sempre abbiamo fatto in questi anni, portando all’attenzione del Consesso argomenti importanti che altrimenti sarebbero stati totalmente ignorati, e cercando di dare dignità ad un organo consiliare sempre più mortificato da una gestione inadeguata.
Altri cerchino di capire che le istituzioni e la democrazia sono una cosa seria. E quando siamo assenti lascino liberi i nostri scranni. perché anche la collocazione in aula fa parte delle regole di funzionamento di un organismo democratico.
Attualità
Ad Ariano Convocato il Consiglio Comunale in vista dell’approvazione del Bilancio di Previsione

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio Comunale, ha convocato il Civico Consesso in prima convocazione e in seduta ordinaria, per il giorno 27 marzo alle ore 15.30 e in seconda convocazione per il 28 marzo alle ore 17,00, presso la sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, per la trattazione dei seguenti argomenti:

Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
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