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Attualità

Vincenzo Ciampi, consigliere regionale M5S Campania: la mia analisi del voto

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L’analisi del voto  dice  che la provincia è affetta dalla sindrome di Stoccolma. La provincia di Avellino vota senza nessun dubbio i sindaci portatori di interessi che spesso contrastano con quelli dei cittadini.
I nuovi eletti sono spesso parenti di coloro che governavano in precedenza, raramente ci sono stati ribaltamenti di fronte quando uno stesso sindaco si è ricandidato, in sette casi nei comuni non si è riusciti nemmeno a formare una lista di opposizione e c’è chi ha corso da solo. Disaffezione, disillusione? Sicuramente così muore la democrazia.
E se i dati dell’affluenza alle urne non mostrano significative flessioni rispetto alle passate competizioni, ciò non indica  una rinnovata passione, quanto la necessità per l’elettorato di lasciare un segnale obbligato di partecipazione ad amici e parenti impegnati nelle liste (quindi è cosa abbastanza diversa dalla partecipazione politica in senso stretto).

C’è poco da esultare per i cittadini quando dalle amministrazioni locali non si ode non dico un lamento, ma almeno una voce in dissenso su temi che l’amministrazione regionale ha completamente trascurato in riferimento alla provincia di Avellino.
Con quale faccia  i deluchiani di  tutti i partiti e i sindaci di tutta la provincia difenderanno le politiche contro la gente firmate De Luca?
I trasporti, l’acqua, la sanità, i fondi all’agricoltura: tutte  speranze tradite, tutte promesse mancate. Per questo parlo di sindrome di Stoccolma.
Gli irpini votano i loro aguzzini, coloro che condannano questa terra all’insignificanza.
1) Senza vergogna un anno fa i sindaci si sono bevuti la promessa di un reparto di Pronto Soccorso vero a Solofra che poi è stato cancellato, hanno visto chiudere i reparti dell’ospedale di Ariano per mancanza di medici e sono rimasti in silenzio, si sono visti togliere finanche i medici di famiglia nei paesini senza battere ciglio;
2) I sindaci si sono accodati alle promesse preelettorali e hanno fatto partecipare centinaia di giovani al bando Psr per il sostegno ai primi insediamenti in agricoltura mentre i fondi (65 milioni) invece sono spariti;
3) Hanno assistito agli annunci  in pompa magna sulla nascita di una società unica regionale dei trasporti mentre in Irpinia circolano i bus vecchi del secolo scorso e intanto in Valle Caudina i lavori della Eav che dovevano essere completati questo mese sulla tratta ferroviaria Benevento-Cancello sono in stallo.
Nel frattempo, gli amministratori locali (anche quelli rieletti o che hanno fatto eleggere i loro cari)  hanno rilasciato dichiarazioni da far accapponare la pelle sull’Alto Calore, un fallimento annunciato con la complicità di chi votava i bilanci senza leggerli e ora si riempie la bocca a difesa dell’acqua pubblica-bene comune.
Prevengo l’obiezione: ma se non ci sono alternative, come si può pretendere un voto in altre direzioni?
Il Movimento Cinque Stelle nella fase attuale di transizione conferma che la propria forza è nel simbolo e nel progetto politico nazionale di cui è portatore. Un progetto che ha dato vita in Italia a straordinari cambiamenti di sistema: dal taglio dei parlamentari, alla transizione ecologica, dal cuneo fiscale sulle retribuzioni, al bonus 110 per cento, fino al reddito di cittadinanza, .
Solo i commentatori in malafede, perché legati al sistema economico che ha governato in condominio con i partiti tradizionali dal Dopoguerra a oggi, dicono che sono misure inutili o da modificare radicalmente.
Alla gente comune, ai giovani, ai disoccupati, alle famiglie, alle fasce meno garantite della popolazione, queste misure hanno letteralmente cambiato la vita.
Come riproporre a livello locale questa forza di cambiamento nelle istituzioni è ovviamente un tema aperto. Fidiamo in Conte per riportare il dialogo con i territori al centro del progetto politico del Movimento. Fidiamo nella nostra capacità di lavorare da formiche sui problemi, governando dove possiamo e  dove siamo all’opposizione facendo  critica attiva e proposte  a chi governa.
E da questo versante di opposizione continuerò la mia battaglia in Regione, facendo proposte concrete su beni comuni, trasporti, sanità, lavoro, ambiente.
Abbiamo un solo orgoglio: non abbiamo partecipato allo scempio e continuiamo a lavorare per la nostra terra. Ci vorrà del tempo, ma la storia ci darà ragione.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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