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Attualità

Vittorio Melito :”Unità, se non ora quando?”

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Che dire? La prima reazione non può che essere di sconcerto e scoraggiamento. Un altro episodio grottesco a grave danno della città di Ariano Irpino.

Sforzandosi di trovare una spiegazione non troppo malevola, si può pensare che il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale era difforme da quello approvato in Consiglio dei Ministri e che la correzione intercorsa nel frattempo sia stata considerata impropria, tale da dover essere “rettificata”. Certo che una nuova lettura in Consiglio sarebbe stata più che opportuna.

Ora tutti i parlamentari di buon senso (questo dovrebbe essere il discrimine, non maggioranza/opposizione) dovrebbero rapidamente riparare alla figuraccia e ripristinare con un emendamento il testo originariamente pubblicato, magari aggiungendo il riferimento alla Zona Franca di cui parlavo ieri. Tanto nell’interesse di tutti i comuni d’Italia dichiarati zona rossa, al di fuori di quelle cinque province.

Attenzione: se il fondo viene ripartito entro dieci giorni soltanto tra i comuni delle cinque province indicate, sarà poi necessario uno stanziamento aggiuntivo.

A costo di sembrare monotono, mi pare indispensabile un pronunciamento unitario delle forze politiche e sociali per rivendicare con forza non solo il ripristino del Fondo per tutte le zone rosse, ma anche per sollecitare l’impegno nazionale e regionale sulle questioni relative all’anomala diffusione del contagio in città ed alla necessità di rilanciare il nostro ospedale e tutta l’economia. Anche in chiave elettorale, credo che sarebbe molto più redditizio per chiunque potersi presentare agli elettori dicendo di aver saputo trovare convergenze in un momento drammatico, piuttosto che addossarsi reciprocamente colpe e responsabilità, a discapito della realizzazione degli interessi della Città. In altri termini, meglio poter dire “abbiamo fatto qualcosa tutti insieme”, piuttosto che “non abbiamo fatto niente, ma è tutta colpa degli altri”.

Una proposta: una forma pacata e civile di protesta, senza creare problemi di ordine pubblico o assembramenti pericolosi, potrebbe essere una mezza giornata di “zona rossa volontaria”. Per un pomeriggio ed una sera, almeno, restiamo tutti in casa, chi ha faticosamente riaperto fa il sacrificio di chiudere di nuovo per qualche ora, torniamo simbolicamente alla fase 1 visto che ci negano qualsiasi aiuto per passare alla 2. Che ne pensate?

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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