Attualità
Vivere senza carne si può e ne beneficerebbe il pianeta

L’ordine zoologico dei Primati comparve sulla Terra 65 milioni di anni fa. Gli studi paleontologici e quelli molecolari ( l’analisi dei geni e delle proteine contenute nei tessuti), confermano che l’uomo e le grandi scimmie africane quali gorilla e scimpanzè sono derivati da un processo evolutivo comune. Gli studi sulle molecole sottolineano infatti l’estrema affinità del dna umano con quello delle grandi scimmie africane. In realtà l’uomo non deriva dalla scimmia perché, più correttamente, l’uomo è una scimmia. L’uomo, quindi essendo una scimmia si cibava di frutta. “E per derivazione ancestrale, è una scimmia d’ombra: visse per milioni di anni sugli alberi, nell’ombra delle fronde; sceso a terra, poi, vagò per altri milioni di anni nella savana ( La savana è un ambiente climatico tipico della fascia torrida ed è caratterizzata da temperature elevate e scarse precipitazioni ).
Ma durante la preistoria dell’uomo si verificarono eventi meteorologici e geologici che alterarono profondamente l’ambiente. In particolare vennero alterati i biomi vegetali ( Un bioma è un’ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante) dai quali l’uomo traeva il proprio nutrimento. Ci furono periodi di aumenti eccezionali di piovosità (pluviali). La glaciazione chiamata Worm comportò l’avanzata dei ghiacciai su gran parte delle regioni euroasiatiche, con conseguente distruzione delle foreste e con effetti che si protrassero sino a 10.000 anni fa circa. Alle fasi pluviali pluviali fecero seguito delle fasi di siccità.
L’insieme di tali eventi provocarono notevolissime riduzioni delle foreste che si trasformarono prevalentemente in savane.
L’uomo fu così costretto ad assumere le caratteristiche di un animale da savana, per sopravvivere, fu costretto a cibarsi di quello che in tale ambiente trovava. Vi trovò le graminacee. Con artifizi l’uomo riuscì, con l’aiuto del fuoco, ad utilizzare queste cariossidi. Ma l’essere umano diventato ormai un animale da savana fece ricorso alla carne degli erbivori abitatori della savana, che mangiò con l’aiuto del fuoco. Senza l’artifizio della cottura e (per i cereali) della molitura, l’uomo non avrebbe potuto diventare nè un mangiatore di carne, né cerealivoro, giacché le sue caratteristiche anatomiche naturali (dentatura, ecc.) da sole, non lo avrebbero consentito. L’impatto con le innaturali deviazioni alimentari (cereali e proteine animali, peraltro cotti ) ebbe, per l’uomo, conseguenze catastrofiche in termini di salute e di durata della vita. Reay Tannahill ( una storica britannica che scrisse il libro “ Storia del cibo”) nel suo libro ci dice che addirittura durante il periodo dei Neanderthaliani meno della metà della popolazione sopravviveva oltre i 20 anni e 9 su 10 degli adulti restanti morivano prima dei 40 anni”. Fu soprattutto l’avvento del cibo carneo, con il suo contenuto eccessivo di proteine e con la conseguente tossiemia a produrre tali disastrosi effetti sul corpo, ma anche sulla mente degli uomini; non bisogna infatti dimenticare che la carne crea aggressività. Questo immane prelievo, a scopo alimentare, di proteine dal mondo animale influisce profondamente sul comportamento umano. In linea generale, in condizioni di vita naturale, gli animali carnivori sono feroci e aggressivi, mentre quelli non carnivori sono pacifici e socievoli. Seneca faceva notare che tra i mangiatori di gran quantità di carne si annoverano i tiranni, gli organizzatori di eccidi, di faide e di guerre fratricide. Aldo Capitini diceva che gli uomini smetteranno di uccidersi fra di loro, quando smetteranno di uccidere gli animali. Alcuni hanno bisogno della carne, dal momento che questa società capitalistica si basa suÌla competitività, sulla libera e sfrenata concorrenza e sull’arrivismo, ed esige dall’individuo una grinta aggressiva che permetta di farsi strada. Molti sono dipendenti dall’uso di carne, perché la carne contiene ipoxantina che ha una struttura simile a quella della caffeina del caffè e a quella della teobromina del cacao, con cui hanno in comune molti effetti tra i quali: Stimola il sistema nervoso centrale e produce una sensazione di vitalità e di energia che in molti casi è solo apparente.
L’International Agency for Research on Cancer dell’Organizzazione Mondiale della Sanità punta l’indice su un nutriente, la carne rossa e i prodotti della sua trasformazione: insaccati, hamburger, carni lavorate come wurstel, pancetta e e così via sino alla carne in scatola e ai sughi pronti a base di carne. Secondo le ricerche ci stiamo alimentando in modo da innescare il cancro. Nonostante i tumori possano avere cause varie e complesse in cui geni e ambiente esercitano il proprio influsso, è ormai accertato che anche quello che mangiamo possa – alla lunga – farci ammalare o proteggerci. Infatti invece i cibi antiossidanti prevengono il cancro e fanno aumentare la resistenza alle infezioni che possono essere causate da virus o batteri. Gli antiossidanti più potenti sono contenuti nel mondo vegetale e sono:
il Glutatione: prodotto dal nostro organismo, si trova anche in alcuni vegetali tra cui l’asparago, l’avocado, gli spinaci, le pesche e le mele.
la Vitamina C: le principali fonti sono coriandolo ed erba cipollina, uva, peperoni, peperoncino, ribes nero, timo fresco, prezzemolo, rucola, crucifere (cavolo, cime di rapa, verza, broccoli), kiwi e agrumi;
la Vitamina E: ne sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), avocado, nocciole, arachidi, cereali integrali, semi di girasole, mandorle, curry, origano, avocado, kiwi;
la Vitamina D: ne sono ricchi il tuorlo d’uovo, formaggi e burro. I funghi rappresentano l’unica fonte vegetale.
il B-Carotene (precursore della Vitamina A): si trova nel peperoncino, carote, albicocche secche, zucca, prezzemolo, pomodori maturi, broccolo e cavolo verde”.
Poi ci sono le vitamine e i minerali che sono utili a mantenere il sistema immunitario efficiente: Vitamina B6 che si trova in cereali e farine integrali, avocado, spinaci, broccoli, frutta secca;
Vitamina B12 in uova, latte e formaggi, frutti di mare e pesci grassi;
Selenio e Zinco, metalli importanti per la loro attività antiossidante, si trovano nel grano e avena, legumi;
Ferro (uova, lenticchie, acciughe, sarda.) e Rame (contenuto nei funghi, lenticchie, mandorle) per la loro partecipazione all’immunità cellulare e alla produzione di anticorpi (cioè proteine prodotte dal sistema immunitario in grado di riconoscere e neutralizzare gli agenti estranei e pericolosi);
La carne non è cibo per l’uomo, ma il suo consumo è così diffuso da essere considerato invece un fatto naturale. Ma il consumo di carne comporta l’esistenza degli allevamenti intensivi ( indispensabili per rifornire 7,8 miliardi di persone), luoghi terribili in cui poveri esseri senzienti docili perché erbivori e inermi vengono torturati, assumono farmaci promotori della crescita perché il capitalismo vuole che vengano uccisi giovani e devono essere grandi e grassi, senza considerare il grave inquinamento che l’esistenza forzata di tanti esseri provoca. In una puntata di Presa diretta, diversi scienziati intervistati che non erano vegetariani, hanno detto che il consumo di carne non è più sostenibile. Vorrei che tanti riflettessero su questa questione. I cibi più importanti per la nostra sopravvivenza sono cibi vegetali, della carne si può benissimo fare a meno, considerando anche che il primate uomo non è carnivoro, ma si è dovuto adattare per sopravvivere, ma adesso abbiamo un’ampia scelta di cibo e per fortuna non ci sono le glaciazioni e nemmeno le piogge violente. Ma se continueremo a inquinare in questo modo chissà!! L’uomo crede di essere il più evoluto, ma è solo lui che sta distruggendo questo pianeta. L’uomo non è “più evoluto” di un insetto o di una patata, o persino di un batterio: tutti gli organismi oggi viventi sono la manifestazione di un processo evolutivo cominciato circa 4 miliardi di anni fa, e siamo tutti profondamente imparentati. Giustamente Mario Tozzi dice che cibarsi di animali è cannibalismo perché loro sono i nostri fratelli.
Attualità
FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.
Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.
Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.
Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”
Attualità
Il Comune di Ariano Irpino ricorda il 25 aprile

Ottant’anni fa, l’Italia ritrovava la propria identità.
Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, quest’anno l’80° Anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista, una pagina della nostra storia da non dimenticare per un futuro condiviso da tutti di pace, di progresso e di libertà. L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino celebra questa importante ricorrenza con l’affissione di Manifesti cittadini e l’esposizione a Palazzo di Città del Tricolore e della bandiera Europea, occasione per ricordare con forza il messaggio del sacrificio di coloro che si sono battuti con coraggio, per tramandare alle generazioni future lo straordinario valore della libertà
Attualità
Proiezione del corto “Fiori nella Polvere”

Giovedì 24 Aprile 2025 alle ore 20:30 presso la Sala Rossa del Palazzo degli uffici in Ariano Irpino verrà proiettato il corto “Fiori nella Polvere” diretto da Iole Ionno.
“È il compleanno di Irene. Sua figlia Livia va a trovarla per festeggiare, ma durante l’incontro riemerge un passato irrisolto. Dopo tempo Livia ripenserà a quell’incontro e a come ristabilire una connessione con sua madre”.
Questa è brevemente la trama del corto, al termine della proiezione il pubblico avrà la possibilità di dialogare con la regista Iole Ionno e con lo sceneggiatore Alessandro Tomassi.
Ad accompagnare in questo viaggio ci sarà Maria Elena De Gruttola.
Con la grazia e la forza che la contraddistinguono, la regista riesce ad affrontare un tema enorme e più che mai attuale.
Le immagini raccontano più delle parole; la forza evocativa di uno sguardo o di un gesto appena accennato, ci trascinano dentro ad una storia delicata e potente.
Vi aspettiamo giovedì 24 Aprile 2025 alle 20:30.
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