Attualità
Viviamo nell’illegalità dello Stato
L’acqua parla, parla tutte le lingue del mondo e l’acqua grida per la minaccia del cambiamento climatico e della siccità, per gli sprechi e l’inquinamento, per le privatizzazioni e la speculazione. Ma l’uomo è avido e capisce solo i soldi. E con la siccità si fanno ancora più soldi perché l’acqua diventa un elemento raro.
Il 7 dicembre del 2020, per la prima volta, l’acqua è stata quotata in borsa a Chicago. L’acqua che è indispensabile per la vita di tutti gli esseri viventi!! E’ come se le nostre vite fossero quotate in borsa. E si sa ormai che i profitti derivanti dalla gestione privata dell’acqua sono superiori a quelli del petrolio. I profitti ricavati dalla speculazione sull’acqua finiscono in fondi di investimento per essere ripartiti fra i rispettivi azionisti. Un anno dopo la quotazione in borsa il governo è intervenuto col DDL concorrenza che apre agli investimenti speculativi privati il settore dei servizi pubblici locali. Con la legge sulla Concorrenza vogliono rimuovere l’ingombrante ostacolo costituito dal referendum del 2011.
Con Draghi è cominciato un processo selvaggio di privatizzazione per il profitto di pochi. A Draghi i poteri forti lo hanno inserito proprio per compiere questa operazione e in previsione della guerra in Ucraina, per fare acconsentire il governo italiano a mandare armi violando l’articolo 11 della Costituzione. La privatizzazione è illegittima ed è illegittimo anche un’eventuale prolungamento, sia pure transitorio, degli effetti delle norme che il referendum del 2011 ha abrogato: «Si deve qui richiamare la peculiare natura del referendum, quale atto-fonte dell’ordinamento. A differenza del legislatore che può correggere o addirittura disvolere quanto ha in precedenza statuito, il referendum manifesta una volontà definitiva e irripetibile» (Corte costituzionale, sentenza n.468/1990).
In sostanza, il legislatore non può riproporre, né formalmente, né sostanzialmente, le disposizioni abrogate dagli elettori con lo strumento referendario. E invece in violazione della legge lo hanno fatto. Lo ha fatto il governo Draghi, lo sta facendo il governo guidato da Giorgia Meloni, in maniera prepotente e in sfregio di tutti noi cittadini. Addirittura con la legge Concorrenza hanno introdotto l’obbligo di privatizzare. La tradizione che viene da chi li ha preceduti nel ventennio, non cambia. Ma anche la giunta De Luca ha grossissime responsabilità. E anche se De Luca finge di contrastare il governo è invece complice. Si dice che di giorno litighino e la notte vadano a rubare insieme. Adesso nel cda di ABC a Napoli il comune ha escluso la presenza dei cittadini e delle associazioni contro la democrazia e la partecipazione. Secondo il giurista Lucarelli questo stravolge il modello apprezzato in tutta Europa. Il sindaco Manfredi sta trasformando ABC in una SpA per introdurre il privato, in sfregio alla legge italiana. Siamo governati da burattini dei poteri forti che agiscono contro gli interessi dei cittadini. La legge sulla concorrenza ed il mercato, prevedendo la privatizzazione sistematica dei servizi di acqua potabile, trasporti e rifiuti, oltre a porsi in aperta violazione dell’esito dei referendum del 2011, finirebbe per piegare alla logica del profitto servizi essenziali pregiudicando diritti primari delle persone e delle comunità locali, che solo un’oculata gestione pubblica può garantire. Per questo motivo il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deciso di fare ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo perché l’Italia sia condannata per violazione dell’esito referendario del 2011 – quello in cui il popolò stabilì che l’acqua restasse un bene di natura esclusivamente pubblica e che da essa non si potesse trarre profitto – a causa dell’aumento delle spese prodotto da tale violazione e del peggioramento della qualità di vita subìto da persone e famiglie. Viviamo nell’illegalità dello Stato, il quale non rispetta le leggi, e ciò ha determinato incrementi medi delle tariffe pari al 18%». LA SpA Acque del Sud è subentrata dal primo gennaio 2024 all’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (Eipli). Il Sud Italia potrebbe subire pesanti ripercussioni a causa delle scelte del governo sulla gestione dell’acqua. «Le azioni sono del ministero dell’Economia e delle Finanze, che le trasferirà fino al 30% a soggetti privati: è chiaro il disegno di privatizzare il settore della grande adduzione nel Mezzogiorno d’Italia. Un progetto che va perfino oltre quello di Draghi, il quale voleva affidare la gestione dell’acqua al Sud ai multiservizi del nord: Hera, Acea, A2A». In Puglia nel 2025 scadrà la concessione ed è stata approvata una legge regionale per cui si rinnova l’affidamento “in house”, una strategia per fare entrare come soci i comuni pugliesi. IL governo Meloni ha deciso di impugnare questa legge per illegittimità costituzionale perché il governo vorrebbe fare una gara per fare entrare il privato. Tuttavia in Italia ci sono tante grandi aziende che gestiscono il servizio idrico con la partecipazione del privato e sono tutt’altro che efficienti e comportano costi gravosissimi per gli utenti. Basti pensare a GORI piena di debiti che fa pagare agli utenti e GESESA che fornisce acqua inquinata. Il privato partecipa alla spartizione dei dividendi, ma non partecipa alle spese per la manutenzione.
Solo una gestione pubblica oculata può garantire il risparmio idrico, mentre una gestione a fine di profitto sarà indotta a incentivare i consumi (più acqua “si vende”, più si guadagna). Chi amministra una gestione pubblica risponde ai cittadini, quanto meno al momento delle elezioni; chi amministra una società privata affidataria del servizio risponde solo agli azionisti in termini di profitto e di dividendi. La differenza non è di poco conto.
Giuseppina Buscaino Coordinamento campano acqua pubblica
Attualità
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.
Attualità
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i salernitani del PESSY per una gara valida a determinare le prime due posizioni del girone.
Dopo l’inattesa sconfitta rimediata a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari che conducono al vertice con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà grande importanza sia per la conquista della vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.
Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici chiedono alla squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.
Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi
con un successo e riprendere il comando della graduatoria.
Attualità
Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza
Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.
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